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Bianco, in cordata per l’ambiente

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L’alpinismo non è solo avventura e divertimento personale. A volte può essere infatti un mezzo di comunicazione, un veicolo di messaggi importanti per la società tutta. Così è stato per esempio per due cordate internazionali salite in vetta al Monte Bianco per portare l’attenzione dell’Europa su alcune questioni importanti: l’ambiente e la liberazione della prigioniera franco-colombiana Ingrid Betancourt.

Due cordate speciali con due messaggi importanti da protare sul Monte Bianco: il primo è quello di un gruppo di 26 donne rappresentanti i Paesi dell’Unione Europea in una spedizione organizzata dal ministero della Salute e dello Sport francese. Scopo dell’ascensione è quello di testimoniare l’impegno sui temi dell’ambiente e dell’ecosostenibilità. Del gruppo hanno fatto parte sportive professioniste, scalatrici esperte e politiche. Per l’Italia c’era Manuela di Centa, ex campionessa di sci di fondo e ora parlamentare.

La seconda cordata è composta da alcuni alpinisti membri del Comitato francese di sostegno a Ingrid Betancourt e agli ostaggi in Colombia. Una volta arrivati in cima al Bianco gli scalatori hanno srotolato il ritratto della franco-colombiana, prigioniera delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia dal 2002, accompagnato da una bandiera dello Stato sudamericano.

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Foto courtesy of Corriere della Sera

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