In cordata

Vecchi scalatori o scalatori vecchi?

Enzo Appiano ha appena festeggiato i suoi 97 anni scalando. Ma gli esempi di alpinisti di punta in parete oltre i 70 anni sono numerosi. La passione per la montagna non si esaurisce mai

Ho letto l’articolo de La Stampa che celebra il 97esimo compleanno di Enzo Appiano. Già arrivare a quell’età è una rarità. Ma la vera notizia è che Appiano ha festeggiato con una scalata a Balme, famosa palestra di roccia nelle Valli di Lanzo. Nato il 29 giugno 1928 a Torino, manovale muratore insieme al padre, poi fabbro in proprio, sei giorni di lavoro la settimana e la domenica ad arrampicare, in corriera e a piedi, fin dal 1947, in Sbarua e subito sul quinto grado. Corda? Trenta metri di canapa. Chiodi? Autoprodotti. Poi per otto decenni una carriera da alpinista dilettante, nell’UGET, che lo porta a ripetere anche la Cassin al Badile e il Pilier Gervasutti: entrambi a settant’anni. Tra i compagni di cordata, anche Lino Fornelli, Claudio Sant’Unione, Gian Carlo Grassi. E ancora, tra i primissimi a occuparsi di soccorso alpino (dal 1956) e inventore, lui fabbro-alpinista, del famoso job, uno dei primi discensori (per intenderci, quello con i “cornini” laterali): Enzo Appiano, insomma, è la storia e la memoria dell’arrampicata piemontese.

Qual è il segreto di tanta longevità? Dna? Grazia divina? Pensatela come volete. Se lo chiedete ad Appiano, il segreto è non smettere mai. C’è chi l’ha sentito fare progetti su un certo diedro, appena due o tre anni fa. Certo, un po’ di fortuna non guasta: per la maggior parte del suo alpinismo, Appiano non ha mai utilizzato né caschetto né imbrago. Se ci pensate, è un po’ come giocare alla roulette russa con due colpi nel tamburo invece che uno. Ma sicuramente ci vogliono altri fortissimi ingredienti: un fisico baciato dalla fortuna, una mente salda, e una passione che non si esaurisce. Personalmente, penso che sia quest’ultima la chiave di tutto.

Di alpinisti che hanno esercitato fino in tarda età è ricca la storia della montagna. Random, mi vengono in mente Riccardo Cassin ancora in azione ben oltre i settant’anni, Kurt Diemberger sulla vetta del K2 a 54, Heinz Steinkotter che qualche anno fa ho incontrato solitario sul Gran Sasso, nonostante una recente operazione alle anche, e lo stesso Reinhold Messner il quale raccontava che, avendo iniziato a cinque anni sul Sass Rigais, si augurava tempo addietro di potervi tornare ottantenne. Senza dimenticare Carlos Soria che la scorsa primavera ha raggiunto la vetta dell’Aconcagua a 86 anni.

Ma con gente come Enzo Appiano, l’asticella si innalza. Non si tratta più solo di un “sano” invecchiamento, di una terza o quarta età ancora attive con prestazioni naturalmente ridimensionate. Qui, ci troviamo in un altro campionato. Alcuni dei protagonisti assoluti sono giapponesi: Yuichiro Miura ad esempio recordman sull’Everest a 80 anni, o Ogawa-San, i cui video di arrampicata (sempre a 80 anni) hanno fatto il giro del mondo. Anche noi abbiamo i nostri ottantenni da campionato, Ugo Manera, Mario Verin, tra pochissimo Alessandro Gogna… Ma oltre i 90? Chi può aspirare a diventare come Marcel Remy, padre dei famosi fratelli Remy, che ancora a 94 anni scalava la parete del Miroir de l’Argentine e ne discendeva in parapendio?

A me sembra evidente che, oltre a poterlo fare, bisogna averne la voglia. E questo non è scontato, perché l’alpinismo, sia di altissima quota sia su roccia, è un’attività totalizzante, che richiede concentrazione e dedizione assolute. Quando smetti, smetti per sempre. Ti dedichi ad altro, come il nostro Walter Bonatti che a 35 anni, all’apice della carriera, si diede al giornalismo di avventura. Magari in montagna continui ad andare, ma con obiettivi, e un entusiasmo, grandemente ridimensionati.

Insomma, non ci sono modelli di riferimento, e ognuno deve essere contento di ciò che la natura gli ha elargito e di dove le personali vicende l’hanno portato. Sì, essere contento in tutta semplicità. Come Enzo Appiano, che si rallegra di poter entrare gratis al muro di arrampicata, da quando ha compito i 90 anni, e della sua immensa passione dice solo: “Am piasia andé an montagna, andé a rampié”.

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