Sulla vetta del Monte Nabois Grande, nel cuore delle Alpi Giulie
Salita di un certo impegno in una delle aree più selvagge e spettacolari delle montagne del Friuli. Sulle orme di Julius Kugy e dei militi della Gran de Guerra
Dalla Foresta millenaria di Tarvisio dove cresce l’abete di risonanza, parte un appagante giro ad anello per escursionisti esperti al cospetto del circo dello Jôf Fuart e delle sue cime vassalle, raggiungendo una vetta che è stata luogo di appostamenti durante la Grande Guerra.
Il Monte Nabois Grande, le cui pareti settentrionali incombono sull’abitato di Valbruna, offre un percorso di salita articolato e verticale lungo due porzioni del suo versante Est, con una escursione di soddisfazione, per panorami e impegno, nei luoghi più amati da Julius Kugy. Fu lui peraltro il primo salitore di questa cima, sia in estate (1884) che in inverno.
L’itinerario
Partenza e arrivo: Malborghetto-Valbruna (UD), loc. park 2 della Val Saisera
Dislivello: +1450 m
Tempo di percorrenza: 7 ore (a/r)
Difficoltà: EE
Dal parcheggio si supera il ponte sul torrente Saisera e nei pressi di un abbeveratoio si devia verso destra in piano. Si seguono quindi le indicazioni per il sentiero con segnavia Cai 616, e incrociata la pista forestale la si segue fino a incontrare un cartello che indica il Rifugio Pellarini. Qui c’è la doppia possibilità, seguire l’itinerario classico con segnavia Cai, o procedere verso destra su pista forestale di più recente creazione, per imboccare poi il sentiero nuovo che si tiene più alto sotto le stesse pareti basali del Nabois, meno battuto e ugualmente ben segnato. Privilegiando la seconda scelta (e optando per il rientro alternativo sul sentiero classico 616) si incontrano nei primi metri diverse piste, sentieri o semplici tracce con vari segnavia: per non sbagliare seguire quelle che indicano il rifugio Pellarini. Abbandonata la strada e imboccato il sentiero si attraversa dopo un po’ una passerella sul Rio Zapraha, con bella vista sulla sua forra e poi si cammina tra splendide faggete fino a sbucare sotto le pareti delle Cime delle Rondini, a circa quota 1450 m a pochi minuti dal rifugio
Dal rifugio proseguire per un breve tratto lungo il sentiero 616 e abbandonarlo per puntare verso destra su traccia in direzione del versante Est del Nabois, dove si dipana la salita intitolata alla memoria di Erminia Gasparini e Augusto Florit, un tempo denominata Diretta Tedesca perché utilizzata durante l’inverno per ridurre il rischio di valanghe. Il sentiero è stato recentemente sistemato e attrezzato con nuovi cavi.
Si sale con una certa pendenza, inizialmente tra i mughi e poi su praterie e tra roccette, con qualche tratto friabile (con cavo) e con qualche passo esposto verso la Val Saisera (sempre con cavo): fare attenzione a non muovere sassi. I segnavia in alto sono un po’ sbiaditi ma ad un certo punto si raggiunge la targa commemorativa (quota circa 1800 m) prendendo sulla destra una dorsale che si segue puntando alla vetta (si intravede la croce). Il tratto per raggiungere la cima è piuttosto esposto ma comunque attrezzato con corde metalliche.
Il rientro avviene lungo la via normale al Nabois, zigzagando su tracce della Grande Guerra. Il sentiero fu, infatti, scavato e scalinato in alcuni tratti proprio per usi bellici. Durante la discesa si sfiora l’insellatura di Sella Nabois, molto ghiaiosa e si scende nella conca di Zapraha, ammirando a inizio stagione i nevai terminali alla base delle pareti.
Una volta rientrati al Rifugio Pellarini, si può scegliere di scendere lungo il sentiero 616, alternativo a quello di salita.
Da vedere
Durante tutto il percorso si gode di una vista splendida verso le cime delle Rondini, la Sella Carnizza, l’ampio circo della Carnizza di Zapraha che dà anche il nome al torrente (e ospita una sorgente che rifornisce il rifugio), le Cime Vergini, la Cima di Riofreddo e le Madri dei Camosci, oltre che sullo Jôf Fuart, tagliato a metà dalla famosa Cengia degli Dei il cui intaglio è chiaramente riconoscibile.
Come arrivare
Dall’autostrada A23 prendere l’uscita di Pontebba e proseguire verso Tarvisio. Superato il paese di Ugovizza, svoltare a destra seguendo le indicazioni per Valbruna. Da qui si prosegue per circa 2,5 km lungo la rotabile della Val Saisera fino a quota 860, park P2. Prima di entrare in valle si paga il pedaggio per il parcheggio, a circa due chilometri dal centro di Valbruna.
Altri itinerari in Friuli che potrebbero interessarti
Sulla vetta dello Jôf di Sompdogna, nelle Alpi Giulie
10.000 passi per scoprire Sauris e stare bene
Friuli: tre sentieri a bassa quota per scoprire natura e tradizioni della Val Resia
Val Tramontina: due percorsi facili tra montagne selvagge
Due gratificanti itinerari di stagione nel cuore selvaggio delle Prealpi Giulie
Il bivacco Stuparich ai piedi dello Jôf Montasio
Cima Ombladet, sul sentiero delle Portatrici Carniche tra postazioni e malghe
L’Anello del Freikofel tra le vestigia della Grande Guerra