Turismo

L’Anello del Freikofel tra le vestigia della Grande Guerra

Una giornata sulle Alpi Carniche tra trincee e postazioni in quota della Prima Guerra mondiale. Lasciandosi incantare da panorami grandiosi e poco conosciuti

La catena delle Alpi Carniche, in Friuli-Venezia-Giulia, presenta in buona parte della sua lunghezza testimonianze belliche della Grande Guerra con resti di trincee, gallerie e postazioni. Tali manufatti si incontrano su creste e cime impegnative che richiedono in molti casi buone capacità di muoversi su terreni impervi e spesso rocciosi ed esposti, ma ci sono anche luoghi più facilmente raggiungibili.

Tra questi c’è la zona compresa tra il Pal Piccolo (1866 m) e il Pal Grande (1809 m), sulla linea di confine tra Italia e Austria. Tra i due “Pal”, anch’essi ricchi di testimonianze belliche, si trova il rilievo del Freikofel (1757 m, in friulano denominato Cuelàt) con la sua cresta (la Freikofelscharte) che permette di realizzare un anello godendo di un magnifico panorama con affacci verso l’Austria e verso la catena dei monti Cogliàns – Chianevate. Si tratta probabilmente del sito più istruttivo per “leggere” e immaginare la vita dei combattenti sulla prima linea di questo fronte.

La vetta del Freikofel ospita la parte più significativa di quello che è stato denominato Museo all’aperto del Freikofel, inaugurato nel 2005 dopo le progressive ristrutturazioni di baraccamenti, camminamenti, muri a secco, postazioni e gallerie da parte di volontari di diverse associazioni volontaristiche che ogni anno effettuano controlli e lavori di manutenzione e riparazione.

Tutti i percorsi, anche quelli verso i due Pal, hanno partenza dalla Valle del Bût lungo la strada statale che conduce a Passo Monte Croce Carnico, valico di grande importanza già in epoca romana lungo la via Julia Augusta e che divenne punto di riferimento del confine tra Regno d’Italia e Impero Austro Ungarico nel 1866 dopo le guerre di Indipendenza. Il passo divide la catena carnica occidentale da quella orientale e allo scoppio delle ostilità diventò punto di contrapposizione cruciale.

Interessante è coronare l’escursione con una visita al Museo della Guerra di Timau e senza dimenticare il monumento dedicato alle Portatrici carniche nella piazza del paese: è infatti su uno di questi percorsi che venne ferita a morte la portatrice Maria Plozner Mentil, medaglia d’oro al valor militare.

Si parte dal paese di Timau

Il percorso ad anello che consigliamo nasce, una volta superato l’abitato di Timau, in corrispondenza di una curva dopo le due gallerie, dove ci sono uno slargo per parcheggiare l’auto e l’indicazione per scendere al campeggio dei Laghetti a quota 980 circa. Attraversata la statale, si imbocca una pista forestale e quasi subito si incontra la tabella del sentiero Cai 400, che sarà quella da seguire. Il sentiero risale a zig zag una faggeta che più in alto dà spazio a un bosco di abeti e poi nuovamente a una faggeta. Il fondo è inizialmente morbido e poi si incontrano tratti con pietrame a volte scomposto e un po’ scivoloso in caso di pioggia, ma mai difficile. Si risale all’ombra di bei boschi fino a una radura dove c’è un trivio. Si ignorano le due tracce di destra (che va verso il Pal Grande) e di sinistra (che si tiene bassa traversando un altro bosco) per proseguire dritti in salita con segnava 413 e, dopo l’avvistamento di un primo manufatto d’epoca (Ricoveri Coralli) si raggiunge l’intaglio di Passo Cavallo (1622 m, Rossboden Törl per gli austriaci, oltre il passo si è in territorio austriaco), da dove ci si imbatte nelle costruzioni della Prima Guerra Mondiale che corrono lungo l’attuale confine.

In vetta un pulpito con le due bandiere un tempo nemiche

Da questo punto inizia il tratto di percorso più significativo del Museo all’aperto del fronte bellico. Si imbocca una galleria e si traversa in leggera salita attraverso cunicoli e trincee, incontrando tabelle gialle – come quella che indica la Valletta della fraternizzazione e dei disertori – fino a raggiungere la cima del Freikofel, sulla quale si trova un pulpito con le due bandiere italiana e austriaca.

Da qui ci si può aggirare tra i baraccamenti militari oggi restaurati per poi riprendere il cammino in traversata (lungo la Freikofelscharte) facendo attenzione a tenere d’occhio i segnavia bianco rossi (non scendere direttamente verso ovest!).

Con qualche zig zag si raggiunge un bivio (quota 1545 m) dove si può scegliere se chiudere l’anello direttamente (sentiero 401, che porta verso il sentiero percorso all’andata) o se proseguire lungo il 401a alla volta della Casera Pal Piccolo, prima della quale si incontra un laghetto. In questo caso si passa davanti alla cappella dedicata ai caduti della Prima Guerra mondiale, si entra in un’altra faggeta e infine, ignorando l’uscita verso la Casa Cantoniera e continuando a scendere direttamente, si ritorna sulla pista forestale che riconduce al punto di partenza.

Partenza: 980 m
Dislivello: 800 metri circa
Tempi percorrenza: 4 ore
Acqua lungo il percorso: presente

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