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Al Rifugio Azzoni sul Resegone

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Ciao a tutti! Voglio raccontarvi la splendida domenica che ho trascorso la settimana scorsa, quando con i miei amici abbiamo fatto una gita sul Resegone. Partiti da Milano siamo arrivati a Morterone e da lì siamo saliti al rifugio Azzoni. E’ stata una giornata stupenda: divertimento, soddisfazione e bellissimi paesaggi. Se non l’avete ancora fatto provateci subito!

La gita è cominciata tardi, verso le 9.30 del mattino. Siamo partiti con calma da casa, perchè tanto il Resegone è vicino, e poi domenica è sempre domenica, non ce l’abbiamo fatta a svegliarci presto. Scarpe da trekking, pantaloncini e macchina fotografica: si parte!

Arrivati a Lecco abbiamo seguito la direzione Valsassina per Ballabio, poi abbiamo preso la statale 63. Già qui eravamo tutti con la testa fuori dal finestrino, ad ammirare gli splendidi scorci del lago circondato dalle sue montagne. La strada è buona e in circa mezz’ora porta a Morterone, il più piccolo paese d’Italia.

Abbiamo parcheggiato vicino alla piazzola dell’elicottero e poco prima delle 11 siamo partiti alla volta del rifugio Azzoni: pieni di entusiasmo e di energie!

Il nostro sentiero era il numero 16: la strada all’inizio è ancora carrozzabile, ma è chiusa al traffico quindi si va a piedi, anche perchè dopo pochi passi c’è già una palina. I vari segnavia indicano verso destra il rifugio Azzoni (a 2 ore di cammino), la sorgente delle Forbesette, il rifugio Tironi Consoli, il passo di Palio e i piani d’Erna, che si raggiungono con il sentiero 18.

Il cammino non è molto impegnativo, anche se naturalmente dipende dalla vostra forma fisica. In ogni caso: passi corti, non fermatevi, e chiaccherate di altro. Vedrete che così vi pesa meno.

Abbiamo risalito i prati che puntano leggermente a sinistra, e qui abbiamo trovato il rudere di una casa abbandonata. Ci siamo sporti per vedere il panorama delle valli intorno a Morterone: è stato davvero un momento da ricordare…

Sul muro della facciata c’è disegnata una freccia e la scritta "Sel" verso sinistra. Finalmente entriamo nel bosco: qui il sentiero è chiaro ed è marcato con delle bandierine rosso-bianco-gialle con il numero 16.

Dopo un primo bivio ben segnalato, ne troviamo un altro che non indica la direzione da prendere per il rifugio. Facciamo un "toto-scommesse", lanciamo la monetina, vagliamo le ipotesi: destra o sinistra? Destra. E per fortuna è quella giusta.

Qui la salita si fa più dura. Anche i più allenati di noi iniziano a dare segni di affaticamento. Ma siamo arrivati fino a lì, non se ne parla di tornare indietro! Per fortuna si alternano punti ripidi ad altri più dolci.

Il sentiero andando avanti quasi si perde. Arrivati a un bivio non troviamo indicazioni: scegliamo di seguire a sinistra e ancora una volta ci è andata bene perchè la via è quella giusta. Dopo poco incrociamo un altro percorso, credo il 17, che si unisce al nostro. Siamo a 1357 metri!

Poco più avanti troviamo altre indicazioni: la vetta del Resegone, tanto per cambiare, non è indicata, ma noi seguiamo a destra. Raggiungiamo le Forbesette, dove c’è una radura con due tavoli in legno. Ci fermiamo: sosta per riprendere fiato.

Proseguendo incontriamo un piccolo ruscello: fantastico, ci voleva un po’ d’acqua fresca! Siamo a metà strada: il cartello successivo dice che manca un’ora e un quarto al rifugio Azzoni. Meno male, perchè inizia a venirci fame.

Sulla salita, ormai ripida, si innestano altri sentieri. Si inizia a intravedere la cima della montagna tra gli alberi: anche chi si sta chiedendo chi gliel’ha fatta fare, ritrova l’entusiasmo. Il percorso ora è pietroso e sempre più duro, ma la meta si avvicina.

Finalmente vediamo un cartello che indica il rifugio: mancano 10 minuti! E infatti poco più avanti ci appare la grande croce e la capanna rosso pastello dell’Azzoni. Ce l’abbiamo fatta! Due ore e mezza di cammino, ma fatto con calma, con soste panoramiche e chiaccherando allegramente.

Giornata conclusa in bellezza: un bel piatto di formaggi della Valsassina, tanto sole e relax dall’alto del Resegone!

 

Paola Morelli

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