Itinerari

Primavera in Val Pramper, nel Parco delle Dolomiti Bellunesi

La verde e suggestiva vallata che sale da Forno di Zoldo fino ai piedi delle guglie degli Spiz di Mezzodì, conduce alla Malga Pramper e al rifugio Sommariva al Pramperet, storico posto-tappa dell’Alta Via numero Uno

A sud della Valle di Zoldo, oltre le eleganti guglie dolomitiche degli Spiz di Mezzodì, la lunga e solitaria Val Pramper è una delle più suggestive del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. L’itinerario che conduce al rifugio Sommariva al Pramperet, posto-tappa dell’Alta Via numero Uno, è una classica passeggiata che inizia su una strada sterrata e prosegue per un bel sentiero nel bosco.
La deviazione verso Forcella Moschesin, lungo l’Alta Via, rende il percorso più vario. A metà del percorso accoglie gli escursionisti la Malga Pramper, con servizio di ristoro, affiancata a un bel pianoro erboso. In primavera, il torrente gonfiato dalle acque del disgelo rende la camminata particolarmente piacevole.
Il rifugio Sommariva al Pramperet, della Sezione di Oderzo del CAI, osserva la classica apertura dal 20 giugno al 20 settembre. La sottostante Malga Pramper (329.7862899), che dispone anche di qualche posto-letto, apre a metà giugno e chiude nei primi giorni di ottobre.

In estate il traffico delle auto private in Val Pramper può essere limitato, e dal Pian de la Fopa a Malga Pramper si può utilizzare una navetta. Informazioni all’Ufficio turistico di Forno di Zoldo (0437.787349, www.valdizoldo.net).

L’itinerario Dal Pian de la Fopa a Malga Pramper e al rifugio Sommariva

Punto di partenza: Forno di Zoldo (BL), loc. Pian de la Fopa
Dislivello: + 710 metri
Tempo: 3.45 ore a/r
Difficoltà: E

Dal parcheggio di Pian de la Fopa ci si mette in cammino sulla strada sterrata, indicata dai segnavia 523, che guadagna quota a svolte nel bosco di abeti ed entra nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. A un tornante si lascia la strada, per seguire il sentiero che si alza direttamente nel bosco, si affaccia sul Pian dei Palùi e lo si attraversa in vista delle pareti della Gardesana e del Castello di Moschesin.

Dopo aver lasciato a destra il sentiero per Forcella Moschesin si supera su un ponte il torrente e si raggiunge la Malga Pramper (1540 m, 1.15 ore), affiancata da un magnifico prato, e aperta in estate con servizio di ristoro.

Si continua su un bel sentiero che sale nel bosco, traversa delle ripide lingue di ghiaia, costeggia un ripido vallone, traversa il Pra’ della Vedova e raggiunge in leggera discesa il rifugio Sommariva al Pramperet(1857 m, 0.45 ore), dal quale ci si affaccia sulle Dolomiti d’oltre Piave. Sorvegliano la costruzione lo Spiz del Tita e gli altri contrafforti della Cima di Pramper. Verso sud si vedono le Cime di Zità, verso le quali prosegue l’Alta Via numero Uno.

Al ritorno si riattraversa il Pra’ della Vedova, si lascia a sinistra l’Alta Via che prosegue verso il massiccio della Talvena e Belluno, e la si segue invece (segnavia 543) a mezza costa verso ovest, ai piedi della Cima delle Balanzole.

Il tracciato compie dei brevi saliscendi e raggiunge un bivio, da cui si sale a sinistra alla panoramica Forcella Moschesin (1940 m, 0.45 ore), affacciata sul versante di Agordo. Si torna al bivio 1879 metri, e si continua in discesa sul sentiero (segnavia 540) che si abbassa lungo la Val Balanzola, ai piedi del Castello di Moschesin.

Dopo aver traversato un ruscello, si scende in diagonale tra ghiaie e mughi, si rientra nel bosco e si torna alla strada sterrata dell’andata (0.45 ore) poco a valle della Malga Pramper. Sulla strada sterrata e sul sentiero si ridiscende al Pian de la Fopa (0.45 ore).

 

L’Alta Via numero Uno  

Un mensile tedesco, sessant’anni fa, ha cambiato le Dolomiti. “Vom Pustertal durch die Dolomiten zur Adria”“dalla Val Pusteria attraverso le Dolomiti all’Adriatico” recitava il titolo del servizio pubblicato nel 1966 dalla rivista bavarese Alpinismus e dedicato alla prima Alta Via dolomitica, che collega il Lago di Braies con Belluno.
“Un percorso magnifico, una camminata che più grandiosa non potrebbe essere. Una conquista delle Dolomiti, un continuo contemplare, deliziarsi e sognare”, scrive Toni Hiebeler, direttore della rivista e alpinista. Il 5 luglio dello stesso anno arrivano a Belluno i bavaresi Gerda Hoffmann e Ulrich Görn, i primi a percorrere l’Alta Via.

Li seguono austriaci e tedeschi, poi tocca a italiani, scandinavi, americani e inglesi. Per consentire il loro passaggio, grazie al CAI e ad altri appassionati bellunesi, nascono i rifugi mancanti (tra questi è il Sommariva al Pramperet, nato come capanno per la caccia) e vengono attrezzate le ferrate della Schiara.
Oggi l’Alta Via numero Uno è il grande sentiero più battuto delle Dolomiti, e può essere percorsa senza incontrare neve dai primi giorni di luglio fino ai primi giorni di ottobre. Fino alle Dolomiti Bellunesi non ci sono difficoltà. La traversata della Schiara, con discesa per la ferrata del Màrmol, è riservata a esperti, e richiede casco, imbragatura e moschettoni. E’ possibile evitarla, scendendo al rifugio Bianchét e alla statale da Belluno ad Agordo.

Come arrivare

La Val di Zoldo si raggiunge utilizzando la A27. Dalla fine dell’autostrada a Pian di Vedoia si procede verso Cortina d’Ampezzo, svoltando poi a sinistra al paese di Longarone. Si risale quindi la Val di Zoldo lungo la statale 251. Da Forno di Zoldo si segue in auto la strada asfaltata e poi sterrata che si inoltra in Val Pramper. Si posteggia sul Pian de la Fopa (1210 m), oltre il quale il tracciato è chiuso al traffico.

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