Medicina e benessere

Primo soccorso: traumi agli arti

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Braccia, gambe, mani, sono le parti più soggette ai traumi durante gli incidenti in montagna. Anche perchè spesso sono le parti del corpo usate per proteggersi e per tutelare gli organi vitali. Ecco alcuni consigli medici per dare i primi soccorsi a qualcuno che si è appena infortunato ad un arto.

Il primo consiglio è di non fidarsi mai completamente delle apparenza. Alcune lesioni possono essere associate ad altre più gravi, ma meno visibili.

A prescindere dal problema ortopedico, infatti, possono associarsi lesioni vascolari (e quindi emorragie e poi shock) oppure lesioni nervose con parestesie o paralisi. E’ necessario valutare dunque sempre il circolo distale alla lesione (polsi periferici), la sensibilità e la mobilità residue.

Perciò non bisogna mai focalizzarsi soltanto su quanto è più appariscente o segnalato dall’infortunato. E’ sempre doversolo analizzare la dinamica dell’incidente, lo scenario in cui si è verificato e “sospettare” altre conseguenze del trauma.

Quando si verificano fratture esposte, bisogna sempre proteggerle e medicarle (fasciatura) per prevenire contaminazioni. In ambiente, però, non bisogna mai cercare di detergerle: è una procedura di per sé difficile, che potrebbe favorire penetrazioni batteriche.

La riduzione o il riallineamento delle parti fratturate dovrebbe essere tentato solo da persone che abbiano la cognizione esatta della metodica da utilizzare. Tale procedura, se efficace può migliorare il dolore, permettere una migliore immobilizzazione e successiva movimentazione.

Diversamente, è meglio non insistere al di là del primo tentativo e bloccare nella posizione  spontanea che dà il minimo dolore.

Ci sono molti modi per procedere ad un’immobilizzazione di fortuna, sempre però tenendo fede al principio base di blocco dell’articolazione a monte e a valle della sede di lesione.

Con un po’ di fantasia e un minimo di nozioni sanitarie si potranno immobilizzare efficacemente gli arti con i materiali di cui si dispone, ruicordando di interporre una buona imbottitura fra la parte lesa ed il materiale irrigidente.

Dopo il bloccaggio, controllare frequentemente il circolo periferico e se possibile il colore, la consistenza dei tessuti circosanti, per evitare di lasciare in sito un bloccaggio eccessivamente stretto e compressivo.

Gli infortuni agli arti in ambiente possono porre seri problemi di evacuazione del ferito o di un suo forzato stazionamento in loco, con possibile rapido instaurarsi di ipotermia.

 

Dott. Alessandro Calderoli

Istruttore Nazionale di Scialpinismo
Vicedelegato CNSAS VI Zona Orobica

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