Due nuove vie per un team britannico nel Rolwaling
Nathan White, Jack Morris, Connor Holdsworth e Dave Sharpe hanno aperto due linee su altrettanti 6000 nella regione Nepalese
La squadra britannica composta da Nathan White, Jack Morris, Connor Holdsworth e Dave Sharpe ha approfittato di una finestra meteo nel mese di novembre per aprire due nuove vie nella regione nepalese del Rolwaling.
Gli alpinisti sono arrivati sul posto il 22 ottobre, e dopo l’acclimatamento sulla cima Pachermo sono tornati al campo base per trovarlo saccheggiato dai corvi. Con le loro provviste ridotte al minimo, non c’era tempo da perdere. Si sono dunque diretti subito sulle montagne, dividendosi in due squadre.
Dave Sharpe e Connor Holdsworth sul Takargo East
Dave Sharpe e Connor Holdsworth hanno scalato il Takargo East (6152 m) per la parete Est. Si tratta della prima salita su questa parete, in quando una squadra nepalese aveva salito la montagna per la cresta Nord Est nel 2014 e l’americano John Kelley aveva scalato la parete Sud in solitaria nel 2016.
I due hanno bivaccato sulla vetta, per poi provare a raggiungere la vetta principale del Takargo, ma hanno trovato per lo più roccia instabile e neve senza fondo e non trasformata. Il terzo giorno, lo stato di salute di Holdsworth è peggiorato. “Non mi sono sentito bene da quando abbiamo lasciato il ghiacciaio, e alcune gocce di sangue nel vomito mi hanno fatto pensare che tornare indietro fosse la decisione migliore” ha spiegato. Il tempo stava inoltre peggiorando: i due alpinisti sono tornati al campo base giusto in tempo prima dell’arrivo del temporale.
Nathan White e Jack Morris sul Linkhu Chuli 2
Nathan White a Jack Morris si sono diretti verso l’impressionante cresta che separa le pareti Nord e Nord Ovest del Linkhu Chuli 2 (6659 m). Stando ai dati del the Himalayan Database, la cima è stata salita per la prima volta da una squadra internazionale nel 2019 per la cresta Ovest.
“Mentre le pareti erano ricoperte da seracchi e molto attive, la linea di cresta ci ha offerto un passaggio diretto e oggettivamente sicuro attraverso il caos” hanno scritto. Gli alpinisti hanno poi salito un muro molto verticale, passando un punto di non ritorno, e sperando che il terreno si sarebbe reso più facile verso la vetta. Niente di più lontano dalla realtà.
“Ci siamo trovati di fronte a una banda di roccia impenetrabile, allora abbiamo dovuto traversare verso il seracco sulla parete Nord Ovest per sbloccare la parte finale della via”. Così, hanno raggiunto la cima Nord-Ovst, e duecento metri dopo hanno rinunciato al tentativo di continuare fino alla vetta principale, a causa dell’imminente brutto tempo.
I due hanno proposto un grado di ED2, M6, WI3 per la via di 2500 metri, che hanno scalato in cinque giorni.