Alpinismo

Villanueva O’Driscoll, Whittaker, Warren e Cassou aprono Ryu-shin sulla Mirror Wall, in Groenlandia

L’alpinista spagnolo ci aveva già provato lo scorso anno, arrendendosi al tredicesimo tiro. La via dedicata a Keita Kurakami, morto da pochi mesi, che avrebbe dovuto far pare del gruppo

Pete Whittaker, Sean Villanueva O’Driscoll, Sean Warren e Julia Cassou tornano dalla Groenlandia con una gran via in curriculum. Si tratta di Ryu-shin (1000 m, 25 tiri, 8b RA2), sulla grandiosa Mirror Wall. Villanueva O’Driscoll aveva iniziato ad aprire la linea l’anno scorso con Nico Favresse, Ben Ditto e Franco Cookson, dovendosi poi arrendere al tredicesimo tiro.

Gli alpinisti hanno dedicato la via a Keita Kurakami, scalatore che doveva formare parte della spedizione e che ha perso la vita poche settimane prima della partenza.

Il report di Pete Whittaker

“Hey, tornerò alla Mirror Wall in estate. C’è una linea spettacolare, fammi sapere se sei interessato a unirti. Queste le parole del messaggio di Sean nella mia casella di posta”, ha scritto Pete Whittaker. “Dopo avergli chiesto a lungo del tentativo di apertura della linea nella spedizione dell’anno scorso, rispondeva sempre cose del tipo: Non sono al 100% sicuro che si possa fare, ma sono abbastanza curioso da tornare e dare un’altra occhiata. Così non ho avuto dubbi nell’approfittare dell’opportunità”.

Dopo la morte di Kurakami, gli altri componenti della squadra si sono domandati a lungo se fosse il caso di partire ugualmente, decidendo infine di farlo e dedicare la via alla memoria del compagno. “La squadra era composta da me, Sean Villanueva O’Driscoll, l’esperto scalatore di El Cap Sean Warren del Regno Unito e la scalatrice e fotografa francese Julia Cassou. Il progetto era di tentare la stessa linea che Sean aveva lavorato durante la spedizione del 2023, con lo stesso stile: dal suolo, con il minor numero di spit possibile e senza mettere serie di chiodi vicini”.

Dopo sei giorni in parete, la squadra ha raggiunto il punto più alto a cui Sean e compagni erano arrivati nel 2023. “Sean ha superato al primo tentativo il punto dove si era bloccato l’anno scorso. I tiri superiori su terreno sconosciuto sono invece stati più lenti. Sean Warren ha salito alcune straordinarie sezioni in artificiale per raggiungere quella che dal basso sembrava una fessura”, continua Whittaker.

Dopo undici giorni in parete, tra pioggia e sistemi di fessure che esigevano un grande sforzo tecnico, i quattro alpinisti si sono goduti il meritato sole in vetta. “Durante tutta l’avventura mi sono sentito inspirato dai miei tre compagni di squadra. Sono stati veramente delle macchine in tutti gli aspetti della spedizione, dal sopportare le condizioni avverse al mangiare bigos (stufato di carne tipico polacco). Mi hanno impressionato dall’inizio alla fine” ha concluso Whittaker.

La spedizione è durata complessivamente  43 giorni: 10 di navigazione in barca a vela, 11 di cammino, 17 in parete tra salita e discesa, tre di riposo.

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