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Ancora nessuna traccia dell’escursionista scomparso sabato sul Monviso

L’allarme dato solo lunedì, quando Nicola Ivaldo non si è presentato al lavoro. Localizzato il cellulare a 3.300 metri di quota grazie alla tecnologia Imsi Catcher

Sono ridotte al lumicino le speranze di trovare ancora in vita Nicola Ivaldo, il noto chirurgo ortopedico ligure che sabato scorso aveva intrapreso un’escursione in Alta Valle Varaita, nel Cuneese. Per due giorni nessuno ha saputo del suo mancato rientro, così l’allarme è scattato solo lunedì quando Ivaldo non si è presentato al lavoro.
Lunedì pomeriggio è stata individuata l’auto nei pressi della diga di Pontechianale, così le ricerche si sono potute concentrare nell’area del versante Ovest del Monviso. I tecnici del Soccorso alpino con due unità cinofile e l’elicottero della Guardia di finanza dotato di tecnologia Imsi Catcher, capace di rilevare la presenza di un telefono cellulare al suolo, supportati da vigili del fuoco e carabinieri, hanno setacciato l’area senza successo fino all’arrivo di una nuova ondata di maltempo che ha fatto sospendere le operazioni.

Solo in seguito è stato localizzato il cellulare dello scomparso a circa 3.300 metri di quota, fatto che ha consentito di restringere le ricerche nell’area tra le creste ovest del massiccio del Monviso e il vallone delle Forciolline. Ma al momento di Ivaldo, conosciuto come esperto frequentatore di quei luoghi, ancora nessuna traccia.

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