News

IMSI Catcher: uno strumento in più per la ricerca dei dispersi in montagna

Era utilizzato per dare la caccia ai latitanti. Oggi, installato sugli elicotteri del SAGF, è decisivo per la tempestiva localizzazione di persone in difficoltà. Ecco come funziona

Sono state settimane intense per gli uomini del SAGF di Domodossola (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza). Diversi i dispersi e gli infortunati nei boschi, senza dimenticare la frana della Val Formazza che ha coinvolto due persone a fine settembre. Anche per questo ci siamo domandati quanto sia importante l’utilizzo delle nuove tecnologie applicate al soccorso in ambiente impervio. E quali nuovi strumenti vengono utilizzati, a partire dall’IMSI catcher (IMSI è l’acronimo di International Mobile Subscriber Identity, ovvero il numero di 15 cifre che identifica univocamente ogni utenza di telefonia mobile e che viene memorizzato nelle SIM).

Tutto passa dalla localizzazione dei telefoni degli scomparsi

Accanto alle risorse che il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ha messo in campo o potenziato negli ultimi anni come le squadre specializzate nella movimentazione in montagna, il collegamento con il settore aereo e la cinofilia, ultimamente sono emerse le nuove tecnologie applicate al soccorso”, spiega Stefano De Luca, Comandante SAGF Domodossola. “La Scuola Alpina di Predazzo forma figure specializzate in questo campo e noi ne abbiamo due: Michele D’Andrea (Appuntato scelto) e Andrea Festini (Vice Brigadiere), che hanno seguito dei corsi per sviluppare le potenzialità della nuova tecnologia. Nello specifico i rami d’intervento sono tre: l’IMSI Catcher, la localizzazione telefonica e la localizzazione attraverso gli account. In particolare”, continua De Luca, “l’IMSI catcher è finalizzato alla localizzazione dell’utenza telefonica e il sistema è in funzione dal 2018 con l’impiego della nuova linea di volo, mentre ai reparti territoriali è arrivato nel 2019. Si tratta di una tecnologia già utilizzata dai reparti operativi per investigazioni di tutt’altro genere (es. la ricerca di latitanti n.d.r.) e successivamente ampliata al settore del soccorso.
Grazie all’IMSI Catcher riusciamo a ridurre i tempi di localizzazione del disperso e a restringere l’area di ricerca. Ciò, molto spesso, fa la differenza”.

Un sistema di questo genere utilizzato su larga scala potrebbe indurre a ipotizzare indebite intromissioni nella privacy. Non è così.

“L’uso di queste tecnologie in parte è da considerarsi attività di polizia giudiziaria e rientra nelle funzioni che ha la Guardia di Finanza. Ciò è reso attuabile grazie alla collaborazione con la magistratura”, puntualizza De Luca. “Spesso, infatti, queste attività richiedono un intervento del magistrato, perché invasive delle libertà individuali. Solo il connubio tra specializzazioni alpinistiche e funzioni di polizia giudiziaria rende possibili queste attività di ricerca altrimenti precluse”.

Il “nuovo” strumento in pratica

Per farci spiegare nei dettagli come funziona tecnicamente il sistema e le sue applicazioni recenti ci siamo rivolti al tecnico di ricerca Michele d’Andrea.

Che cos’è il sistema IMSI Catcher?
L’IMSI Catcher fa parte delle tecnologie che nascono con scopo militare e investigativo per attività di polizia giudiziaria. È un sistema che si sostituisce alla cella telefonica del gestore di appartenenza dell’utenza target, clonando la cella telefonica dove è agganciata l’utenza, che a quel punto si appoggia alla nuova BTS creata dal sistema. L’appoggio sulla nuova rete ci fornisce l’indicazione delle coordinate, o eventualmente la zona approssimativa, che l’elicottero stima con una triangolazione, dandoci così un punto preciso di dove si trova la persona che stiamo cercando (o almeno il suo apparecchio telefonico).

Dove viene installato l’IMSI Catcher e come funziona?
Viene montato in maniera fissa sull’elicottero, perché le antenne vengono agganciate alla carlinga del velivolo e il sistema è una cella telefonica che entra dentro ai network locali. Inizialmente l’elicottero farà un giro per accreditarsi nei network di quel gestore e a livello tecnico ci sarà una selezione da fare: occorrerà dire che tipo di cella BTS si vuole clonare (2G,3G,4G). Successivamente il sistema entrerà nei network locali diventando appetibile per l’utenza target. Nel momento in cui si collega abbiamo la possibilità d’identificare la posizione.

Da chi è composto l’equipaggio dell’elicottero?
L’equipaggio è formato da due piloti, dal tecnico verricellista di bordo, da un tecnico di sistema, che si occupa della parte digitale e del funzionamento del sistema di IMSI Catcher e poi da un tecnico di elisoccorso, che si occupa di dare un’assistenza di orientamento orografico al pilota.

Quando ha fatto la differenza?
Sono stati diversi i soccorsi in cui l’IMSI Catcher ha fatto la differenza, specialmente in ambiente montano, dove c’era poco traffico di utenze telefoniche. In particolare nelle zone con poca copertura telefonica il sistema è molto performante e riesce a individuare la persona anche a una distanza di 3-4 km.

E’ stato utilizzato anche in occasione della recente, e tragica, frana in Val Formazza?
Nel caso della Val Formazza è stato molto utile questo sistema, perché già nelle prime fasi di ricerca sono state rinvenute le utenze dei soggetti coinvolti. Con una seconda fase investigativa sono stati esaminati tutti i codici IMSI rilevati sul punto dell’incidente, dove è emersa la presenza delle due persone travolte. Successivamente in collaborazione con la magistratura sono stati fatti ulteriori accertamenti, delegati dalla Procura, e alla fine si è giunti al rinvenimento dei corpi. Il ritrovamento della salma della ragazza è stato fatto dal mio cane.

Tags

Articoli correlati

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close