Anche quest’anno è il Manaslu ad essere protagonista dell’autunno in Nepal
290 permessi di salita già accordati a scalatori stranieri su un totale di 329 rilasciati dal Dipartimento del Turismo del Nepal. Anche questa volta sull’ottava montagna della Terra si formeranno le file
Sarà il Manaslu la montagna himalayana più frequentata nei prossimi mesi. Questo, risulta dai dati da poco diffusi dal Dipartimento del Turismo del Nepal, basandosi sui permessi di salita accordati fino a questo momento.
I permessi vengono rilasciati sul posto, dopo l’arrivo a Kathmandu e il versamento della tassa richiesta, quindi i numeri sono assolutamente provvisori. Non cambierà, però, la proporzione: delle 329 persone provenienti da 52 Paesi che hanno ottenuto permessi di arrampicata per sette diverse cime dell’Himalaya ben 290 hanno scelto come obiettivo l’ottava montagna della Terra. La cifra è, al momento, simile a quella del 2023, quando alla fine della stagione risultavano accordati 301 permessi ad alpinisti stranieri, ma ancora molto inferiore ai 394 del 2022.
A spiegare l’interesse per il Manaslu, da qualche anno, è la sua posizione a sud del confine tra Nepal e Cina. Fino agli anni del Covid, infatti, le spedizioni che volevano tentare un ottomila “facile” dopo il monsone si rivolgevano al Cho Oyu, poco più alto (8201 metri) e molto più sicuro del Manaslu. La sua via normale, che segue una larga cresta, non è esposta a valanghe come quella del Manaslu, dove negli anni scorsi ci sono state numerose vittime. Le restrizioni imposte dal governo cinese a chi intende salire il Cho Oyu, però, hanno indotto le grandi agenzie a convergere sul Manaslu. Nonostante le difficoltà tecniche, infatti, qui la possibilità di tentare la salita sono garantite.
Le altre cime nepalesi per le quali sono stati rilasciati i permessi sono Dhaulagiri dove è in corso una spedizione russa della Federazione di Alpinismo della Regione di Leningrado alla quale prendono parte 14 alpinisti, Jannu (2), Putha Hiunchuli (9), Annapurna IV (5), Takargo East (4) e Phungi (5). Su queste montagne pace e silenzio sono garantiti. Speriamo che anche la fortuna arrida agli alpinisti che hanno scelto le vie meno scontate. E lungo le quali saranno sostanzialmente soli.