Alpinismo

Francesco Favilli e Filippo Zanin cadono sulla Sud della Marmolada

I due forti alpinisti veneti erano impegnati sulla via Don Quixote. La caduta fatale, probabilmente, è avvenuta nella fase iniziale dell’arrampicata

Sapevano il fatto loro Francesco Favilli e Filippo Zanin, i due alpinisti veneti caduti ieri sulla parete sud della Marmolada mentre salivano la via Don Quixote. Entrambi avevano alle spalle un curriculum di prim’ordine e con esperienze variegate dal boulder all’alpinismo classico.

Lo scorso inverno, per esempio, Favilli, insieme a Christian Casanova e Mathieu Maynadier, aveva aperto con un bivacco in parete la bella via di misto Mixto feeling sulla Nord-Est del Civetta, mentre è dei giorni scorsi la salita di Zanin sul Biancograt, la cresta Nord del Bernina. L’elenco delle loro ascensioni, che in questi momenti popola i racconti degli amici, è lunghissimo. Chissà perché succede sempre così quando accade una tragedia in montagna? Prima si ricordano le salite dello scomparso, poi le chiacchere in rifugio, solo in seguito la famiglia, il lavoro, la vita di tutti i giorni. Nel caso di Francesco e Filippo, poi, la montagna era pane quotidiano. Entrambi infatti lavoravano per Scarpa: Favilli era Brand manager della categoria montagna, Zanin era impegnato nel reparto marketing. Ma che importa ormai? Resta quel telefono muto, restano quei messaggi senza risposta. Resta un altro vuoto.

Il comunicato del CNSAS del Veneto

Sono stati recuperati da Falco 2 i corpi senza vita di due alpinisti trevigiani, precipitati già ieri dalla parete sud della Marmolada, dove stavano scalando la Via Don Chisciotte. Ieri sera verso le 23.20 il Soccorso alpino della Val Pettorina è stato attivato dalla Centrale del Suem, allertata dalla moglie di uno dei due, a cui aveva mandato un messaggio senza ricevere risposta attorno alle 14. Ritrovate le macchine, una parcheggiata a Malga Ciapela, da dove erano saliti al Rifugio Falier, e una in Fedaia, dove sarebbero arrivati scendendo dal ghiacciaio una volta completata la via, i soccorritori sono saliti fino a Malga Ombretta a sud e lungo il ghiaccio sul versante nord per vedere se i due scalatori fossero in ritardo.

Non trovandoli, alle 5.30 questa mattina una squadra è salita al Rifugio Falier per osservare la parete con il binocolo, senza vederli. Da Belluno è quindi decollato Falco 2 che si è diretto subito sui ghiaioni alla base della parete, rinvenendo purtroppo i corpi esanimi. Constatato il decesso, le salme sono state recuperate e trasportate alla cella mortuaria di Rocca Pietore. Dalle prime informazioni, i due alpinisti, che erano partiti ieri alle 4.30 dal Rifugio Falier per attaccare la via, potrebbero essere precipitati già sui primi tiri. 

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