Venerdì 23, ad Auronzo, l’intervista pubblica di Alessandro Filippini al presidente del CAI Antonio Montani
La spedizione “K2-70” si è conclusa, ma tante domande restano. La scelta del Presidente generale del CAI di affrontare le domande di Filippini è da applausi. Restiamo in attesa delle risposte
La nebbia intorno alla spedizione “K2-70” ha iniziato a diradarsi. Un comunicato finale diffuso ai primi di agosto dall’Ufficio stampa del CAI, l’intervista ad Agostino Da Polenza Agostino da polenza racconta la spedizione al k2 , lo sfogo di Cristina Piolini Cristina Piolini rompe il silenzio sul k2 sui social e gli interventi delle altre alpiniste dopo il ritorno in Italia hanno raccontato molte cose (ma non tutto!) a migliaia di appassionati di montagna, soci e non soci del Club Alpino Italiano.
Venerdì 23 agosto, altre informazioni importanti verranno rese note ad Auronzo di Cadore, in uno degli eventi di “AlTre Storie sotto le Cime”, la rassegna dedicata all’alpinismo ideata e condotta da Luca Calvi. La serata, già prevista nel programma, s’intitola “K2, il Grande Innocente. La Montagna degli Italiani tra storia, miti e propaganda”. Il protagonista sarà Alessandro Filippini, uno dei più esperti giornalisti di montagna italiani.
La novità sta in una notizia che è stata diffusa lunedì 19 da Luca Calvi e dall’Ufficio Stampa del CAI. Alla serata di Auronzo parteciperà anche Antonio Montani, Presidente generale del Club Alpino, che dopo la conferenza di Filippini risponderà alle sue domande (peraltro in gran parte già anticipate su L’AltraMontagna) sulla spedizione che si è conclusa da poco. “Sono felice di poter partecipare all’evento, per fare chiarezza su tutti gli aspetti relativi alla spedizione e alle diverse iniziative del progetto “K2-70”, senza tralasciare alcun dettaglio”, ha affermato Montani.
Alessandro Filippini, che ha scritto per decenni di alpinismo sulla “Gazzetta dello Sport”, e ha poi ideato e gestito decine di eventi dedicati all’alpinismo al Film Festival di Trento, al Festival dello Sport di Trento e in altre rassegne, è troppo esperto per aver bisogno di consigli. Vale la pena di ricordare, però, che Alessandro ha iniziato a criticare duramente la spedizione “K2-70” poche ore dopo la sua presentazione a Milano nello scorso marzo. Più volte a settimana, dalla sua seguitissima pagina Facebook, l’ex-giornalista della “Gazzetta” ha rinnovato e ampliato le sue critiche al progetto, alla sua conduzione, al modo in cui la spedizione è stata comunicata (o non comunicata) al pubblico.
Alessandro Filippini è un bravissimo collega, Antonio Montani è il presidente di un Club di cui mi onoro di essere socio da decenni. Considero entrambi dei compagni di viaggio e degli amici.
L’annuncio della partecipazione all’evento di Montani (diffuso dall’ufficio stampa del Cai) ha scatenato i social. Sono stati centinaia coloro che hanno rilanciato temi e quesiti che hanno accompagnato la spedizione fin dal giorno della sua presentazione. Domande che evidentemente non hanno mai smesso di appassionare e che finalmente avranno una risposta ufficiale e in prima persona.
Immaginiamo che il presidente del CAI risponderà certamente alla prima questione del giornalista milanese. Ovvero se fosse giusto considerare “femminile” una spedizione che aveva come responsabile un uomo, Agostino Da Polenza, e che avrebbe utilizzato le corde fisse piazzate da altri uomini, i portatori d’alta quota (in realtà guide) pakistani di “K2-70”, e gli Sherpa delle spedizioni commerciali di Seven Summit Treks e delle altre agenzie nepalesi e non.
Soci del CAI, semplici frequentatori della montagna e giornalisti dovrebbero finalmente conoscere il bilancio della spedizione. Oltre al totale, c’è la curiosità di sapere in che parte la cifra è stata coperta dagli sponsor, in che parte dal Governo, e in che parte da fondi tratti dal bilancio del Club Alpino e che quindi almeno teoricamente avrebbero potuto essere dedicati ad altri progetti.
Altre curiosità riguardano temi difficili, ma confidiamo che la coppia Filippini-Montani, coadiuvata dal “sobillatore” Luca Calvi (la definizione è dell’interessato) troverà il modo per rispondere.
C’è il tema della comunicazione. Forse il CAI avrebbe potuto coinvolgere anche dei media partner più attenti ai fatti e alle notizie di cronaca, e non solo intenti a girare un documentario sul K2. Le scarne informazioni che giungevano dal Campo base hanno messo in difficoltà soprattutto i giornalisti meno preparati sull’alpinismo. Nel 2004, quando un’altra spedizione ufficiale diretta da Da Polenza e un team degli Scoiattoli di Cortina hanno celebrato sulla vetta i 50 anni dalla prima ascensione del K2, la presenza al campo-base di Lorenzo Cremonesi, inviato del “Corriere della Sera”, ha fatto arrivare in Italia dei resoconti puntuali e precisi.
Un’altra domanda riguarda il rapporto del CAI con il Governo italiano. La consegna alla spedizione, da parte della premier Giorgia Meloni, di una bandiera da portare sulla vetta del K2 era certamente importante, ed è un bene che il pakistano Alì Durani l’abbia portata e fotografata a 8611 metri dopo che le alpiniste avevano dovuto rinunciare. Forse, però, sarebbe stato opportuno organizzare l’incontro a Palazzo Chigi a dopo le Elezioni europee. Quelle strette di mano pochi giorni prima del voto, con una premier che era anche candidata, hanno fatto storcere il naso a migliaia di soci del Club Alpino, inclusi moltissimi che votano per i partiti di maggioranza. La forza del CAI sta nella sua indipendenza.
L’ultima domanda riguarda la mancanza di una celebrazione ufficiale, in Italia, il 31 luglio 2024, nel settantesimo anniversario dell’arrivo in vetta di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. Lo hanno fatto vari giornali, diverse trasmissioni radiofoniche (in quelle di Radio tre RAI e di Radio 24 c’ero anch’io), ma né il Governo né il Club Alpino hanno organizzato una celebrazione pubblica. È un peccato, perché la vittoria del 1954 sul K2 resta un momento di eccezionale importanza nella storia dell’Italia moderna.
Per chi è in zona, e vuole partecipare alla serata, l’appuntamento è alle 21 di venerdì 23 agosto nella Sala consiliare del Comune. K2 zindabad, viva il K2! E naturalmente viva la libera informazione e il CAI!