Yanez Borella, da Trento al Karakorum in bici: missione compiuta. Adesso si sale di quota
L’alpinista e ciclo viaggiatore ha concluso la prima parte del suo progetto Water Highway. Adesso cercherà di salire qualche vetta del Karakorum dalla quale scendere con gli sci
Yanez Borella era partito il 10 aprile dal Muse (Museo delle Scienze) di Trento, per un viaggio di oltre 10.000 chilometri in sella alla sua bici elettrica alimentata da un pannello solare. L’atleta trentino è da qualche giorno arrivato in Pakistan dopo aver attraversato 10 Paesi, con il suo progetto Water Highway.
Il viaggio di Borella ha infatti avuto l’acqua come filo conduttore, per raccontare la limitatezza delle risorse idriche e le condizioni di siccità in nazioni come l’Iran e il Turkmenistan. Così, dai ghiacciai del Parco Naturale Adamello-Brenta Yanez è arrivato fino a quelli himalayani, costeggiando fiumi e bacini salati lungo il tragitto. Prima la Vjosa attraverso Albania e Grecia, poi il lago Tuz Gölü in Anatolia Centrale, il deserto iraniano del Dasht-e Lut e quello uzbeko, per poi raggiungere il lago di Aral e infine le montagne pakistane. Da questo viaggio sarà tratto un docufilm diretto dalla regista Guia Zapponi.
Il trentino ha pedalato sempre con un carrello attaccato alla sua bicicletta, per trasportare l’equipaggiamento alpinistico necessario per la meta finale del viaggio. Si tratta della salita e discesa con gli sci al Laila Peak, uno dei 6000 più estetici del Karakorum, situato nella Hushe Valley, vicino al Gondogoro glacier.
Questa montagna è stata salita tre anni fa dal duo polacco composto da Andrzej Bargiel e Jedrek Baranowski. I due hanno poi realizzato la discesa con gli sci da 150 metri sotto la cima al campo base.