Itinerari

Blockhaus e Monte Focalone: due itinerari sulla Maiella tra grandi panorami e storie di briganti

Il rifugio Pomilio, a quasi 2000 metri di quota, si raggiunge in auto. Da qui partono numerosi sentieri che consentono di raggiungere le vette senza troppa fatica

Per raggiungere le vette più alte della Maiella, la “montagna madre” d’Abruzzo, gli escursionisti devono spesso affrontare dislivelli importanti. La ripidissima Rava del Ferro, che sale dal bosco di Lama Bianca al Monte Amaro, richiede di affrontare 1300 metri.
Se si parte dalla Fonte di Nunzio, tra Campo di Giove e Pacentro, e si scavalca la Forchetta di Maiella, si sale per 1500 metri. Nel meraviglioso sentiero che sale da Fara San Martino alla vetta, citato da vari autori come un esempio di “escursionismo himalayano”, i metri di dislivello diventano ben 2400, senza rifugi o altri punti di appoggio intermedi.

C’è un’unica eccezione alla regola, ed è la lunga cresta che sale dai pascoli e dagli skilift della Maielletta fino al Blockhaus. Un crinale che prosegue a saliscendi rivestito da fitti (e spesso impenetrabili) mughi, e poi s’impenna verso le cime più settentrionali del gruppo, dai 2672 metri del Monte Focalone fino ai 2737 dell’Acquaviva.

In estate le strade che salgono verso la Maielletta da Pretoro, Roccamorice e Lettomanoppello permettono di salire a respirare l’aria fresca dei duemila metri. Molti visitatori si fermano al rifugio Pomilio, ristrutturato da qualche anno, o raggiungono con una passeggiata il piazzale del Blockhaus. Da qui si sale all’omonima cima, che ospita i resti di un fortino costruito nel 1866 per dare la caccia ai briganti.   

Ma vale la pena proseguire. Oltre il Blockhaus il sentiero diventa uno dei più spettacolari d’Abruzzo, e offre incontri ravvicinati con mughi, rocce e panorami sui selvaggi valloni di Selvaromana, di Tre Grotte e dell’Orfento. Non faticoso fino alla Selletta Acquaviva e al Fontanino, il tracciato s’impenna più avanti verso il bivacco Fusco e la larga vetta ghiaiosa del Monte Focalone. 

Dal rifugio Pomilio alla Tavola dei Briganti e al Blockhaus

Partenza e arrivo: Rifugio Pomilio, loc. Maielletta, Rapino (CH)
Dislivello: 260 m 
Tempo di percorrenza: 2.45 ore a/r
Difficoltà: E

Un percorso non impegnativo, con poco dislivello e un solo breve tratto non segnato. La zona sciistica della Maielletta si raggiunge da Pretoro o Lettomanoppello per Passo Lanciano, o direttamente da Roccamorice. La strada prosegue fino al rifugio Pomilio (1892 m). 

Si continua a piedi sulla vecchia strada asfaltata chiusa alle auto, che raggiunge il piazzale del Blockhaus (2075 m, 0.45 ore). Si continua sul sentiero (segnavia P) che aggira a destra la cima rivestita da una fitta boscaglia di mughi, si affaccia sul vallone dell’Orfento e torna sul crinale (2090 m). 

Un panoramico percorso a saliscendi porta a pochi metri dal Monte Cavallo e poi scende tra i mughi, con qualche tratto scomodo a causa delle radici e delle pietre, fino a un bivio da cui si sale a destra alla Tavola dei Briganti. La discesa continua fino alla Selletta Acquaviva (2080 m, 0.45 ore), dove una fonte (il Fontanino per i locali) consente una piacevole sosta.

Si torna per la stessa via alla sella 2090 m, si va a destra a un bivio e poi subito a sinistra per un ampio sentiero indicato da ometti di pietra. In breve si raggiungono il fortino (2140 m) e la vetta del Blockhaus. Il sentiero, ora segnato, scende al piazzale da cui si torna al rifugio (1.15 ore).  

Dal rifugio Pomilio al Monte Focalone e al Monte Acquaviva

Partenza e arrivo: Rifugio Pomilio, loc. Maielletta, Rapino (CH)
Dislivello: 860 m 
Tempo di percorrenza: 6 ore a/r
Difficoltà: E

Lasciato a sinistra l’impegnativo Sentiero delle Murelle si riprende a salire per il tracciato principale, che si alza a svolte tra i mughi. Più in alto il sentiero lascia il crinale, costeggia delle rocce e traversa un valloncello (all’inizio dell’estate c’è un ripido nevaio, attenzione!) dominato da una lastra rocciosa. Oltre una piccola fonte (2385 m) si costeggia uno strapiombo e si raggiunge un crinale da cui ci si affaccia sull’Anfiteatro delle Murelle. Pochi metri portano al bivacco Fusco (2450 m, 1 ora). 

Si riparte sul sentiero che si alza in diagonale su erba e ghiaie, e torna al crinale a monte del tratto più ripido. In breve si raggiunge la larghissima vetta del Monte Focalone (2676 m, 0.45 ore), da cui appaiono i Tre Portoni e il Monte Amaro. Bellissima e vertiginosa, sotto ai piedi di chi guarda, la prospettiva verso il Vallone dell’Orfento. 

Chi non ne ha ancora abbastanza può piegare a sinistra per la larga cresta ghiaiosa, seguendo i segnavia G8, fino al Monte Acquaviva (2737 m, 1.45 ore a/r in più), dove sono un riparo di pietra e una croce eretta dalla Sezione di Fara San Martino del CAI. Magnifico il panorama sul versante orientale della Maiella, le colline di Guardiagrele e l’Adriatico. Il ritorno dal Focalone richiede 1.15 ore fino al Fontanino, e altrettanto da qui al punto di partenza scavalcando il Blockhaus.  

L’alternativa: in due giorni fino al Monte Amaro

Proseguire verso il Monte Amaro, che con i suoi 2792 metri è la cima più alta della Maiella, richiede almeno 8 ore a/r dalla Maielletta e dal rifugio Pomilio. Molti escursionisti affrontano questo percorso in due giorni, passando la notte nel bivacco Pelino che sorge proprio sulla cima. In questo caso, ricordiamo, il Fontanino è l’unico punto dove ci si può rifornire di acqua. 

Curiosità

Prima di raggiungere la Selletta, una breve deviazione verso destra porta ai lastroni rocciosi della Tavola dei Briganti, dove compaiono decine di firme e di date incise nella pietra da pastori e viandanti. Una scritta incisa nel calcare spiega che, sotto Vittorio Emanuele II, il “regno dei fiori” si è trasformato nel “regno della miseria”. In quegli anni, nel vicino vallone di Tre Grotte, fu arrestato dai Regi Carabinieri il brigante Di Sciascio, il più celebre della Maiella.

Nell’Anfiteatro delle Murelle vive da anni il branco di camosci più importante e numeroso del massiccio. 

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