Alpinismo

Inizio difficile, e sfortunato, per la spedizione CAI K2-70

Una valanga caduta dalla parete Est del K2 ha costretto i ricercatori di Ice Memory a tornare alla base, il mal di montagna ha colpito due delle quattro alpiniste pakistane, l’esperta Samina Baig e la neofita Amina Bano. Poi ha iniziato a nevicare. Il K2 resta un osso duro.

Se qualcuno si era illuso che salire il K2 fosse diventato semplice, negli ultimi tre giorni si è dovuto ricredere. Una valanga che ha colpito il campo avanzato del progetto Ice Memory, i problemi legati alla quota che hanno colpito due delle quattro alpiniste pakistane e un’ondata di maltempo che ha imbiancato il ghiacciaio Godwin Austen e il campo-base hanno ricordato a tutti che la seconda montagna della Terra fa sul serio. La via per raggiungere gli 8611 metri della vetta, e anche per completare il programma scientifico, è ancora lunga e complicata. 

La sera di mercoledì 3 luglio, il crollo di un seracco nella parte alta della parete Est del K2 ha provocato il distacco di una grande valanga. Lo spostamento d’aria, e poi anche un po’ di neve e ghiaccio della slavina, hanno investito il campo di lavoro della missione Ice Memory, a 5600 metri di quota sul ghiacciaio Godwin-Austen. La posizione del campo, a due chilometri dalla parete e in un’area sopraelevata ritenuta sicura, non è stata sufficiente per proteggerlo. 

Non ci sono stati danni gravi, ma le tende che ospitavano il ricercatore Jacopo Gabrieli, la guida alpina Paolo Conz, l’operatore e fotografo Riccardo Selvatico e i tre portatori d’alta quota pakistani Muhammad Nazir, Muhammad Sharif e Muhammad Ali, che si stavano preparando per la notte, sono state danneggiate. 

“Per precauzione, d’accordo con il capospedizione Da Polenza, abbiamo deciso di rientrare al campo base. Ci abbiamo messo cinque ore, arrivando intorno all’una di notte” racconta Gabrieli, “Stiamo tutti bene, nei prossimi giorni torneremo nella zona colpita per recuperare il materiale, e per decidere come proseguire il lavoro”.

Venerdì 5 luglio, la spedizione italo-pakistana ha subito un altro colpo importante. L’alpinista Samina Baig, l’unica componente del team ad aver già salito (con respiratori e bombole) sia l’Everest sia il K2, ha accusato un malore legato all’alta quota, ed è stata evacuata dal campo base del K2 a causa di problemi respiratori.

Le disavventure sanitarie, legate all’ambiente estremo e all’alta quota, possono colpire chiunque, anche i più allenati. E l’alta quota incide in maniera negativa sulla capacità di guarigione. Per questo motivo, con il medico Lorenza Pratali, visto l’aggravarsi dei sintomi, abbiamo deciso di far scendere Samina Baig dal campo base” ha spiegato Agostino Da Polenza. 

A causa del peggioramento del meteo, e dell’impossibilità di evacuare l’alpinista in elicottero, la Baig ha dovuto affrontare a cavallo, con la maschera di ossigeno sul volto, i 90 chilometri del sentiero che la separavano dal villaggio di Askole, prima sul ghiacciaio Baltoro e poi nella valle del fiume Braldo. Ad accompagnare Samina sono stati il fratello, alcuni portatori pakistani e la giovane alpinista Amina Bano, a sua volta colpita da problemi respiratori nel tratto iniziale dello Sperone Abruzzi.  

L’interminabile viaggio è andato bene, e la discesa dai 5000 metri del campo base del K2 fino ai circa 3000 di Askole ha fatto bene alle due alpiniste pakistane. Lunedì 8 luglio Samina Baig è stata ricoverata per accertamenti all’Ospedale militare di Skardu, ma le sue condizioni non sembrano destare preoccupazioni.  

Intanto, tra domenica e lunedì, il maltempo ha investito il Karakorum, e sul campo base del K2 si sono posati 30 centimetri di neve fresca. Per riprendere le salite di acclimatazione sullo Sperone Abruzzi, e ancor più per tornare al campo avanzato di Ice Memory, bisognerà attendere che un paio di giorni di bel tempo abbiano fatto scaricare le valanghe. 

Per qualche giorno, insieme a Anna Torretta, Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Cristina Piolini, Nadeema Sahar e Samana Rahim, dovranno restare al campo base i componenti delle altre due spedizioni italiane dirette quest’anno al K2, le spedizioni commerciali di Seven Summit Treks e di Madison Mountaineering già all’opera sulla montagna e tutti gli altri alpinisti presenti. 

“Al campo base è arrivato il brutto tempo, per cui meritato riposo per tutti dopo le fatiche dei giorni scorsi. Un buon libro e un pezzo di parmigiano ti cambiano la vita!”, ha postato la dottoressa Lorenza Pratali su Facebook. Il morale del team di K2 70 è ancora alto. 

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