Facile escursione in Val Lavizzara, gioiello segreto del Canton Ticino, in Svizzera
Laghetti d’alta quota, alpeggi ristrutturati, foreste di larici: il bello della montagna visto da sentieri poco frequentati. Ma ben tenuti.
La selvaggia Val Lavizzara è la prosecuzione dell’Alta Vallemaggia nel Canton Ticino, circondata dalle più alte cime delle Alpi Ticinesi tra cui Pizzo Campo Tencia che, con i suoi 3071 metri, è la montagna più alta a ergersi interamente in territorio ticinese.
L’itinerario: da Fusio alla Corte della Sassina
Partenza e arrivo: Lavizzara, località Fusio (1289 m)
Punto più alto: Corte della Sassina (2079 m)
Dislivello: 790 m
Tempo necessario: 4.30 ore, giro ad anello
Difficoltà: E
L’escursione parte dal villaggio di Fusio, frazione di 50 abitanti del comune svizzero di Lavizzara, il più alto della valle a quota 1289 metri. Seguendo le indicazioni per Vacarisc di dentro – Corte dell’Ovi – lago di Mognola si comincia a salire lungo comodi sentieri fino a trovare su di un sasso in una curva, la scritta “Mognola”. Il sentiero segnalato in bianco-rosso porta a Vacarisc, attraversando un fitto bosco di larici fino alla Corte dell‘Ovi e alla Corte Mognola, dove si trova la Cascina della memoria, un piccolo rifugio che narra la storia della malga mediante foto, oggetti storici e pannelli. La crescita del bosco di larice nel tempo venne favorita dagli allevatori di bestiame, perché questo albero forma foreste più luminose con un ricco sottobosco dove è più semplice il pascolo.
Dalla Corte Mognola (1842 m) con un ultimo strappo si arriva al laghetto di Mognola (2003 m) punto di partenza per eventuali ascese alpinistiche per il Pizzo Canà (2945 m), L’Uomo (2484 m), la Cima di Sassalto (2427 m) e il Pizzo Ruscada (2557 m). Dal lago si prosegue con un’ultima salita verso la Corte della Sassina e da qui si raggiunge ben presto l’Acquedotto di Canà o Canaa. L’antico acquedotto di Canaa, lungo circa 1500 metri, serviva per convogliare l’acqua verso gli alpeggi per abbeverare il bestiame e irrigare i pascoli. Fu utilizzato dagli alpigiani fino agli anni 1956-57. In seguito all’abbandono alcuni tratti vennero ricoperti di terra. Negli anni tra il 1997 e il 2005 è stato restaurato e restituito non solo alla comunità ma anche alla bellezza dei luoghi.
La discesa verso Vacarisc è interessante sia dal punto di vista paesaggistico che storico, segnando la transumanza da pascolo a pascolo di persone, animali e tutto il necessario per la produzione del formaggio. Poco sopra l’alpeggio di Vacarisc si apre un meraviglioso panorama sul lago artificiale del Sambuco. All’alpeggio di Vacarisc inoltre i buongustai possono chiedere di acquistare il formaggio di malga prodotto in loco per poi rientrare facilmente a Fusio.
Le attrazioni della Val Lavizzara
Brontallo è il primo villaggio della Val Lavizzara e sicuramente il più tipico e meglio conservato. Grazie ad una tenace opera di riqualificazione le case in pietra di Brontallo sono state riportate a nuova vita e perfettamente integrate nel contesto culturale e paesaggistico. Dal villaggio un interessante sentiero molto panoramico conduce a Margonegia, oltre 200 m più in alto, borgo che ospita l’Oratorio di Sant’Antonio da Padova costruito nel XVIII secolo e situato in mezzo ai prati. Da qui si può continuare per il nucleo montano di Scinghiöra dove all’interno di un caratteristico gruppo di case in pietra è stata ricavata una struttura di accoglienza in cui è possibile gustare un pasto caldo, immergersi in una vasca con idromassaggio o semplicemente fermarsi una notte per rigenerarsi a contatto con la natura (www.brontallo,com). Dislivello 488 metri, 2 ore solo salita da Brontallo a Scinghiöra, facile.
In valle da non mancare la chiesa di Mario Botta a Mogno, edificata sulle rovine dell’antica chiesetta distrutta da una valanga nel 1986, costruita con strati alterni bianconeri di marmo di Peccia e di granito della Vallemaggia. Sempre a Mogno sul fondovalle lungo la strada cantonale una deviazione porta grazie a un sentiero ad un antico ponte in pietra sul fiume Maggia da cui si possono raggiungere le limpide acque del corso d’acqua per un bagno rinfrescante.
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