Cho Oyu, versate sud. Finalmente Gelje Sherpa ce l’ha fatta
Tre anni di tentativi su una delle pareti più impegnative degli ottomila nepalesi. La nuova via sarà utilizzata dalle spedizioni commerciali per bypassare le restrizioni del versante tibetano
L’assedio è durato tre anni, ma alla fine Gelje Sherpa ce l’ha fatta, realizzando una delle più notevoli salite di questa stagione sul versante nepalese dell’Himalaya. Nei giorni scorsi, infatti, Gelje Sherpa è finalmente riuscito ad aprire una via sul Cho Oyu (8.188 m) superando la spalla Sud-ovest e, di seguito, la cresta Sud. Con lui un gruppo di sherpa dell’agenzia Seven Summit Treks – Chhangba Sherpa, Tenjing Gyaljen Sherpa, Lakpa Temba Sherpa, Lakpa Tenji Sherpa e Ngima Ongda Sherpa – e il francese Alasdair McKenzie.
La scalata tecnicamente molto impegnativa ha richiesto una lunga pianificazione (negli anni scorsi erano falliti due tentativi organizzati sempre da Gelje), diversi giorni sulla montagna e l’allestimento di una linea di corde fisse. Per l’assalto finale da campo IV ( a 7.200 m ) sono state necessarie oltre 17, faticosissime, ore.
Tangibile, e più che giustificata, la soddisfazione dei protagonisti dell’impresa. La parete sud del Cho Oyu, proprio a causa della sua difficoltà, è assai poco frequentata. Gli ultimi a scalarla furono nel lontano 2009 Denis Urubko e Boris Dedeshko, che effettuarono la salita in stile alpino. Nell’autunno 2023, invece, una spedizione russa guidata da Andrei Vasiliev, aveva tentato senza successo di salire la via completata ora da Gelje Sherpa e compagni.
Più agevole è la salita dal versante tibetano, ma a causa delle restrizioni imposte dalle autorità cinesi questa via è diventata di fatto quasi impraticabile. L’apertura della via dal Nepal risponde quindi all’esigenza delle agenzie commerciali di poter offrire ai propri clienti un accesso alla vetta. Obiettivo raggiunto, sembra. Ma è lo stesso Gelje Sherpa a mettere le mani avanti: “La via è estremamente difficile da scalare. Sarà utilizzata dalle spedizioni commerciali, ma non sarà per tutti”. Sul versante nepalese del Cho Oyu sarà dunque molto improbabile vedere alpinisti in coda.