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Allarme clima: ambienti montani a rischio

 

MILANO — Dove andremo a finire? Il riscaldamento globale del pianeta fa sentire sempre più i suoi effetti. Dopo l’allarme per barracuda e specie tropicali che popolano il Mediterraneo, l’allerta ora si sposta agli ambienti montani. Le Alpi sono a rischio. L’arrivo di farfalle parassite potrebbe distruggere i boschi e mettere a rischio persino la salute umana. E’ quanto emerge da uno studio statunitense.

La ricerca effettuata dalla Cornell University, con la partecipazione di alcuni scienziati italiani, sostiene che parassiti e insetti dannosi, tipici degli ambienti costieri mediterranei, si spostano sempre più a nord, fino a raggiungere le Alpi italiane. Creando così problemi all’ambiente naturale montano.
 
Uno dei casi più rilevanti è quello della "processionaria dei pini", una farfalla parassita che vive nel mediterraneo. La "thaumetopoea pityocampa" – questo il nome scientifico – causa disseccamenti e defogliazioni, anche di forte entità, a carico dei pini. Da quello nero al pino silvestre, dal pino marittimo al cedro. La processionaria dei pini si nutre degli aghi, scheletrizzandoli.
 
Secondo lo studio statunitense la farfalla parassita avrebbe già attaccato diversi boschi in aree montane. Oltre ad essere pericolose per l’ambiente naturale, le larve sono rischiose anche per la salute dell’uomo. Infatti, i peli urticanti presenti sul corpo di questi insetti possono provocare reazioni allergiche o altre patologie, anche pericolose.
 
Dagli anni ’70 ad oggi, la processionaria dei pini è riuscita ad estendere il suo raggio d’azione andando ad invadere anche la catena alpina. Il riscaldamento climatico, infatti, rende le condizioni ambientali favorevoli a questi parassiti, che si diffondono più rapidamente rispetto a qualche decennio fa.
 
E’ necessario, quindi, valutare attentamente le aree di espansione di questi insetti per prevenirne la proliferazione e migliorare la protezione e la salvaguardia delle conifere.
 
I mutamenti del clima stanno compromettendo anche la sopravvivenza di alcune piante rare, come il pino mugo e la silene acaule, e di alcuni uccelli, come il piviere tortolino e il fringuello alpino.
 
Greta Consoli
  

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