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The Mentor: un film dedicato a Maria Cranor, poliedrica protagonista dell’arrampicata

Manager e professore universitario, è stata una delle più forti climber statunitensi degli anni 70 e ha lasciato segni indelebili nella comunità alpinistica. Il ricordo di Lynn Hill

Se uno volesse attribuire una professione per definire Maria Cranor, avrebbe l’imbarazzo della scelta. E’ stata scalatrice di livello, co-founder di Black Diamond, professoressa di fisica all’Università dello Utah, ed è morta nel 2022 a 76 anni. BD ha appena rilasciato ‘The Mentor’, un film diretto da Mike Call su questa personalità poliedrica e originale.

“L’ho incontrata quando aveva quarant’anni, e io appena venti, ma in qualche modo siamo subito diventati amici. L’arrampicata sportiva era una potente onda che si diffondeva in tutto il mondo, invitando le persone a provare uno stile di scalata che fosse più focalizzato sull’aspetto atletico, e meno sul pericolo. Sotto la guida di Maria, Black Diamond ha abbracciato questo stile, e questo ha dato a noi due un linguaggio comune. Credo che non sia esagerato affermare che Maria ha avuto più meriti di qualsiasi altra persona che io abbia incontrato nello spingere l’arrampicata verso l’era moderna” ha affermato Mike Call.

Cranor era una scalatrice di spicco in giovinezza, ha scalato diverse big wall di rilievo, ma anche monotiri importanti. A Tahquitz, in California, è stata la prima donna a scalare Valhalla, 5.11 a, salito flash. Negli anni ’70 si costituirono gli Stonemasters, di cui Cranor faceva parte: originariamente, il gruppo comprendeva i primi dieci ad aver scalato proprio questa via, Valhalla, a Suicide Rock. Molti di loro erano cosiddetti dirtbag: climbes che vivevano in macchina o in tenda, con l’unico obiettivo di passare più tempo possibile a scalare.

“Maria era a Big Rock, nel sud della California, il primo giorno in cui ci andai a scalare con le mie sorelle più grandi”,  ha scritto la formidabile Lynn Hill. “Ricordo il suo sorriso luminoso e il suo caldo entusiasmo quando mi ha visto condurre la mia prima linea importante all’età di 14 anni. Negli anni successivi ho avuto la fortuna di far parte  del suo stesso gruppo di scalatori. Maria è stata una delle più forti donne alpiniste dell’epoca ed era sempre orgogliosa di arrampicarsi nel miglior stile possibile”, conclude la Hill.

“Per quanto diceva lei stessa, il tempo passato a Berkeley l’aveva trasformata. Lasciò l’università intellettualmente cambiata, piena di energia, e impegnata nella politica progressista”, ha scritto la nipote Alastair Boone in necrologio.

Nel 1991, Maria Cranor fondò Black Diamond insieme a Peter Metcalf e altri. “Vedeva il futuro dell’arrampicata nel parabrezza, non nello specchietto retrovisore”, ha detto Metcalf. “Era sempre geniale nella sua abilità di comprendere dove lo sport si trovava e dove stava andando”.

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