Arrampicata

Winter Terrace, la nuova falesia sempre al sole a 15 minuti da Bolzano

Si trova a San Genesio e presenta 17 linee piuttosto impegnative. Ideale per i mesi invernali, grazie all’esposizione, è stata attrezzata da Michele Caminati

Una dozzina di linee indipendenti per 17 tiri in totale, tutti abbastanza lunghi – fino a 40 metri, la maggior parte fra i 20-25 – e molto interessanti. E soprattutto capaci di garantire, anche per il periodo invernale, una falesia in cui potersi allenare a pochi minuti dal centro di Bolzano. È questa l’idea alla base del progetto di Winter Terrace, recentemente chiodata da Michele Caminati, “istigato” da un’intuizione di Dennis Moser e supportato dall’aiuto di David Holzinger.

“Su questo versante esistevano già delle multipitch”, racconta Caminati, “oltre che una falesia più facile, Miramonti, chiodata da Dennis nel 2020”. Già, perché i tiri di Winter Terrace non sono proprio alla portata di tutti: si va dal 6b+/6c de Il King dello Strapiombo – nome che è tutto un programma – all’8b dell’altrettanto profetico L’insostenibile leggerezza dell’essere.

“Ma è proprio grazie a Dennis e a quella falesia più abbordabile che ho scoperto le potenzialità intriganti di questa parete”, continua Michele. “Durante i lavori di apertura della sua falesia, Dennis aveva adocchiato qualcosa lungo questo muro, dove all’epoca erano presenti soltanto due multipitch: una classica di IV/V grado e un’altra con un paio di tiri a spit che arriva fino al 6c+”.

Eppure le potenzialità offerte da quella roccia – un porfido misto ad arenaria – sembravano molte di più, tant’è che Dennis decise di coinvolgere Michele, con l’intenzione originaria non tanto di aprire una falesia, quanto piuttosto un’altra via lunga.

“Così, tre anni fa”, prosegue Michele, “sviluppammo il progetto di questa linea: 5 lunghezze sul 6b+/6c con un tiro di 7b+, comunque azzerabile. Ci abbiamo messo circa due mesi e intanto ci guardavamo intorno. Ci incuriosiva in particolare la parte sinistra della parete in cui eravamo, più aggettante e dallo sviluppo decisamente più corto, dunque adatta all’idea di un’altra falesia”.

Dal dire al fare non è passato molto tempo. Michele Caminati ha iniziato infatti l’anno scorso a pulire ed attrezzare, con materiale proprio, i primi quattro tiri: quelli più lunghi e difficili sulla parte centrale del muro. Poi è intervenuta addirittura la sezione AVS di San Genesio, finanziando la chiodatura per le rimanenti vie. L’addio al 2023 si è dunque consumato per Caminati sotto il segno di ben due nascite: quella di Gaia, sua figlia, e quella di questo nuovo gioiellino, che a Bolzano mancava proprio.

“Arrampicare in falesia d’inverno è sempre una sfida”, spiega Michele. “Tanti bolzanini preferiscono farsi un’ora di auto e andare ad Arco, ma alla fine l’offerta di questa parete finora dimenticata non delude le aspettative. Il sole inizia a scaldare, nei mesi più freddi, già a partire dalle 10.30, grazie all’esposizione a sud. E poi si può davvero arrampicare fino agli ultimi raggi, perché questa porzione di parete è l’ultima ad andare in ombra con il tramonto”.

Tre vie da non perdere secondo il chiodatore della falesia

Un tesoro che era solo da scoprire, dunque. E per aiutarci a farlo meglio abbiamo chiesto a Michele quali tiri consiglia, uno per ogni range di grado.

“Sul 6c/7a consiglio Via per Claudia, la prima che ho aperto, sulla destra, in una placca più facile rispetto alle altre ma davvero molto appagante. Sul 7b, c’è Non dire gatto finché non l’hai nel sacco, che è una via complessa nella prima parte, con alcuni movimenti di dita in strapiombo, seguita da una placca decisamente più facile o dove perlomeno le difficoltà sembrano terminate: ma poi, verso la fine, si ha una sorpresa molto interessante, che però non intendo spoilerare.

Fra le vie più dure, invece, consiglio quella che ho liberato quest’anno: SilberGaia, un 8a+ dedicato a mia figlia, tutto di dita e di forza, molto tecnico sulle placche finali, che sa regalare un’impagabile sensazione di verticalità spinta”.

Informazioni generali

Accesso: da Bolzano seguire le indicazioni per San Genesio/Jenesien e, poco dopo la terza galleria, girare a sinistra verso Glaning/Cologna (nuova galleria). Seguire la strada in salita che costeggia pareti di porfido, finché non forma due caratteristici tornanti dai quali è ben visibile la parete della falesia Winter Terrace, che ospita anche alcune multipitch sul lato destro. Poco dopo i tornanti, fare ancora una curva a destra e parcheggiare negli ampi spazi pubblici a lato strada, tra i masi Wernerhof e Gasthaus Messner.

Lasciata l’auto, tornare a piedi verso la curva e prendere una strada sterrata, sulla destra rispetto a un recinto per gli animali, che inizia in leggera discesa e si dirige verso la parete. La strada diventa ben presto un ripido sentiero che in 10 minuti porta ad una prima falesia (Miramonti), mentre in ulteriori 10 minuti arriva fin sotto la parete di Winter Terrace, con l’aiuto di un breve tratto di corda fissa. La falesia non presenta una base comoda per i bambini, essendo per lo più su una piccola cengia assolata sopra la città di Bolzano.

Attrezzatura: corda da 80 metri e 16/17 rinvii necessari per i tiri più lunghi, comodi rinvii lunghi o da montagna per ridurre il tiraggio della corda su alcuni di essi. È stata fatta una pulizia accurata di tutte le vie, ma come sempre nelle falesie nuove è buona norma l’uso del caschetto per chi fa sicura.

17 tiri dal 6b all’8b

1 – Lo Spigolo dei Tetti, 7a+ (avventurosa scalata in spigolo, 40mt)

2 – Il Toboga, 6c+ (fessura, placca e blocco di dita)

3 – Il King dello Strapiombo, 6b+/6c (leggero strapiombo atletico, solamente L2, L1+L2 6c+ 38mt)

4 – Il Barbiere di Siviglia, 7c+/8a (dura sequenza finale di dita)

4 (variante) Fuga da Siviglia, 6c+ (uscita sulla via n°2 dopo la parte strapiombante)

5 – Boulder Boy, 8a/+ (dura e fisica sequenza su verticali e svasi)

6 – Kinder Sorpresa, 7b/+ (due sezioni da risolvere sul muro finale)

7 – Via per Michele, 7a+ (diedro tecnico e delicato)

8 – Via del Ghiro, 6c+ (placca di dita con blocco a metà)

9 – Via per Gaia L1, 6c/6c+ (piccola fessura con dura sequenza finale, 7a per i corti)

10 – Via per Gaia, 7b/+ (sezione difficile in uscita dalla prima catena, mai banale, 28mt)

11 – Non dire gatto finché non l’hai nel sacco, 7b (sequenza iniziale di dita, placca facile e sorpresa finale, 36mt)

12 – SilberGaia, 8a+ (dura sezione di dita nella parte strapiombante seguita da una placca molto tecnica, 37mt)

13 – L’insostenibile leggerezza dell’essere, 8b (due sezioni di blocco nella prima metà, duro boulder finale, 38mt)

14 – La Femme Rouge L1, 7b+ (corta e dura sequenza in placca)

14 -> 16 – La Femme Rouge, 7c+/8a (sequenza dura sopra la prima catena, ma mai scontata fino in cima, 37mt)

15 – Via Per Claudia L1, 6c+/7a (tecnica e di equilibrio)

15 -> 16 – Via Per Claudia, 7b+ (difficile sezione dopo la prima catena e dura placca finale, 37mt)

17 – Non è una via per Claudia, 7a+ (placca tecnica seguita da diedro e tetti fessurati, usare rinvii lunghi, 28mt)

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