Alpinismo

Vanpoulle, Schmutz e Billon: prima cordata tutta al femminile in vetta al Cerro Torre

Le tre alpiniste francesi sono riuscite a scalare la montagna in Patagonia per la cresta Sud-Est dopo aver atteso per 40 giorni una finestra di bel tempo

A volte l’occasione arriva proprio quando ci si sta per arrendere: è successo a Maude Vanpoulle, Fanny Schmutz e Lise Billon, che hanno atteso una finestra di bel tempo del capriccioso meteo patagonico per 40 giorni. L’obiettivo era scalare il Cerro Torre, già sfuggito due volte a Billon, vincitrice del Piolet d’Or già all’età di ventiquattro anni per la prima salita del pilastro NE del Cerro Riso Patròn in Cile.
Le tre alpiniste, tutte guide alpine, sono riuscite a raggiungere la vetta del Torre dopo tre giorni di scalata sul Filo Sureste in condizioni meteo non ottimali. Si tratta della prima salita interamente femminile di questa via, un pezzo di storia dell’alpinismo.

Un solo obiettivo

“Quest’anno ci siamo concentrate su un solo obiettivo, la cresta SE del Cerro Torre. Paradossalmente, pur avendo un solo traguardo prefissato, tutte e tre siamo ogni stagione più rilassate. Sappiamo che qui non controlliamo molto, e forse la bellezza sta proprio nel godersi l’attesa. Certo, è più facile a dirsi quando la pazienza paga! E quanto è bello quando dopo 6 settimane di attesa, quando già stavamo accettando di rientrare a mani vuote, finalmente arriva lo slot giusto”, scrive Vanpoulle.

La finestra non è comunque delle migliori: il giorno dell’avvicinamento le temperature sono basse e ci sono 15 centimetri di neve fresca. “Quando iniziamo a calpestare la neve per andare a pulire la prima lunghezza di V+, ci facciamo alcune domande sulle possibilità di successo dell’impresa…”

“Il giorno dopo ci addentriamo nel mondo del Cerro Torre. Un po’ di brina, poi il tiro di ghiaccio della vita, 60 metri in un camino che si apre verso la cima. E poi un tiro di V su roccia marcia che permette di acclimatarti al 6c che lo segue: 60 metri di roccia discutibile in una cascata d’acqua. E poi i due 7a…va molto al di là di quello che avevamo immaginato nei nostri film. Piangiamo tutte e tre”, racconta Fanny Schmutz.

 

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Fino agli ultimi due tiri nessuna delle tre credeva davvero di arrivare in vetta. “Ma abbiamo deciso di andare avanti, piano piano, più lontano possibile. Eravamo in una modalità diversa dalla programmazione a cui siamo abituate, che mi ha permesso di prendere coscienza del momento presente, di dove eravamo e quanto prezioso sia stato: sono sul Cerro Torre con due super amiche, siamo impressionate ma andiamo, la squadra funziona perfettamente, la vista è straordinaria. Ci sono magia e amore allo stesso tempo”, conclude Vanpoulle.

 

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