Annapurna Circuit: tutto quello che si deve sapere prima di partire per uno dei trekking più belli del mondo
I mesi da marzo a maggio sono i più indicati per questo circuito nelle vallate himalayane al cospetto di Annapurna, Dhaulagiri e Manaslu. Si cammina fino ai 5416 metri di quota del Thorong-La
Dopo avervi parlato dei trekking al Campo Base dell’Everest, sul Kilimangiaro e alle Torres del Paine siamo giunti ad un altro fantastico trekking zaino in spalla intorno al massiccio dell’Annapurna, la nona montagna più alta della Terra.
La regione dell’Annapurna è un posto perfetto per gli amanti dell’avventura che vogliono esplorare la bellezza della natura e della cultura nell’Himalaya con fantastici panorami sulle vette dell’Annapurna, del Dhaulagiri e del Manaslu e di moltissime altre vette over 6 o 7.000 metri. Lo spettacolo trova il culmine sul punto più alto del tragitto il Thorong-La, il passo più alto del mondo (5416 m), dove la fatica e la mancanza di ossigeno si fanno inevitabilmente sentire.
Si cammina ad alta quota ed il mal di montagna è l’insidia maggiore, meglio quindi procedere senza fretta e mettere in conto qualche giorno in più per favorire l’acclimatamento. Con il progredire dell’infrastruttura stradale è possibile ridurre i tempi di percorrenza dell’intero circuito di trekking, che nella sua versione originale è di 18 giorni.
Qual è il periodo migliore?
Da marzo a maggio e da settembre a dicembre. A fine maggio inizia a fare caldo, subito prima della stagione del monsone con possibili piogge. A dicembre si scende sotto zero, ma le giornate sono ancora splendide e ci sono pochi trekker. A marzo è possibile trovare neve sul percorso (possibilità da non scartare a priori neppure negli altri mesi considerati “giusti”).
Come arrivare
Il trekking parte da Besisahar (823 m) una cittadina collinare che può essere raggiunta da Kathmandu in 6-7 ore. Più bus giornalieri e transfer di agenzie private organizzano il viaggio dalla capitale del Nepal. Il trekking anche se ad anello non si conclude a Besisahar ma a termina a Nayapul a poche ore di Bus da Pokhara, città con l’aeroporto oltre ad una stazione di bus per Kathmandu. E’ possibile iniziare il trekking più in alto e terminarlo prima.
Il percorso: da 5 giorni a 18 giorni
E’ un percorso ad anello che può essere compiuto in 18 giorni ma anche in soli 5 giorni (non lo consigliamo, anche per via dell’acclimatamento) in quanto fino a 3500 m di altezza è possibile utilizzare le jeep grazie alle nuove strade. Il trekking si svolge in senso antiorario in quanto compierlo in senso orario è molto ripido e non facilita l’acclimatazione.
E’ un trekking senza particolari rischi o difficoltà tecniche e non richiede particolari doti di allenamento o resistenza alla camminata; è classificato E. Qualcuno lo affronta anche in bicicletta (MTB). Naturalmente serve spirito di adattamento perché le condizioni di pulizia ed igiene non sono quelle che potete incontrare in Europa. Il dislivello medio giornaliero da effettuare è piuttosto basso la lunghezza delle singole tappe non è eccessiva; i tempi medi di percorrenza delle singole tappe non risultano particolarmente elevati: 7 ore.
Le uniche difficoltà provengono dall’altitudine ed il relativo acclimatamento che può generare mal di montagna (vedi sotto le regole per non soffrirne!). Il percorso è ben segnalato e frequentato e non sono necessarie le guide, nonostante una legge recente – non applicata – ne ha determinato l’obbligo. Numerose sono le possibilità di vitto e alloggio durante il percorso (rifugi, negozi, guesthouse, lodge, campeggi) addirittura ve ne è presente uno in cima al Thorong La, ma non consigliamo di dormirci vista l’altitudine elevata.
Oltre a Besisahar è possibile partire più in alto facendosi accompagnare da Jeep anche fino a Manang (3570 m) ma si consiglia di non superare il paese di Chame (2630 m). Al ritorno è possibile ripartire sempre con le Jeep da Muktinath a 3750 m per poi arrivare a Jomson o Pokhara dove prendere aereo o bus per Kathmandu.
Da Manang una deviazione di 3 giorni porta al bellissimo Tilicho Lake (4.919 m).
Formalità
Per compiere il Circuito dell’Annapurna, gli escursionisti avranno bisogno di:
Visto nepalese (15 giorni, 30 $) possibile farlo in arrivo all’aeroporto. Portate 2 fototessera. E’ in fase di studio la possibilità di un visto elettronico.
Acap (Annapurna Conservation Area Permit) costo 18 € + 1 fototessera
Tims Card (Trekker’s Information Management System). Di questo permesso ci sono 2 tipologie
– Blue Tims Card: se accompagnati da una guida e costa 10$ + 1 fototessera;
– Green Tims Card: se si è senza guida, costa 20$ + 2 fototessera.
Entrambi possono essere ottenuti velocemente direttamente sul posto a Kathmandu presso Tourist Board (in centro, vicino a Ratna Park), a Pokhara, o a prezzo maggiorato presso l’ingresso del Parco a Besisahar.
Si consiglia inoltre, anche se non obbligatoria, di stipulare un’assicurazione trekking completa che copra l’evacuazione di emergenza, le cure mediche, il furto e la cancellazione. Assicurarsi che la polizza copra le attività di trekking fino all’altitudine massima del percorso (5.416 metri al Thorong La Pass).
Guide e agenzie di viaggi
La guida, anche da nostre informazioni sul posto, non è obbligatoria nonostante l’anno scorso sia stata introdotta una legge atta a obbligarne la presenza. Il sentiero è facilmente battuto ma avere una guida, che comunque ha un costo irrisorio per gli standard europei, potrà essere utile per prenotare pernottamenti e trasporti, nonché per scoprire qualche curiosità sulle montagne e sul popolo sherpa. La guida costa circa 30 € al giorno da dividere tra i partecipanti, un portatore ha un costo di poco inferiore.
Può essere conveniente avvalersi dei servizi di un’agenzia specializzata che si occuperà di organizzare tutto: trasferimenti, pernottamenti, portatori, guide, assicurazione. Le agenzie possono essere contattate prima di partire, ma facendolo direttamente a Kathmandu si spende meno. Verificare sempre che l’agenzia sia registrata alla Trekking Agencies Association of Nepal (TAAN). Elenco completo su www.taan.org.np.
Costi e altre info utili
Il Nepal è un paese abbastanza povero, i costi per il vitto e l’alloggio sono contenuti. Ma questo fuori dai percorsi più turistici. Sul Circuito de l’Annapurna le spese non sono così irrisorie. Il turismo ha fatto lievitare i prezzi, ma nonostante tutto il vitto e l’alloggio è meno caro del Trek al Campo Base dell’Everest, più interessato ad un turismo di lusso. Contate di spendere circa 1000 € per raggiungere Kathmandu (risparmiate ulteriormente se viaggiate via New Delhi, ma se imbarcate lo zaino dovete pagare il visto indiano per prendere il bagaglio).
I trasferimenti dipendono molto se utilizzate aereo da Jomson/Pokhara o viaggiate solo in bus 100-300 €. Per dormire e mangiare nei lodge considerate una spesa di circa 25 € al giorno, che può raddoppiare se si cerca un servizio di livello superiore. I costi salgono alle quote superiori in considerazione delle spese di trasporto del cibo da parte degli sherpa.
Portarsi denaro contante – rupie in piccola taglia – e tenere presente che le Carte di credito/debito non vengono accettate.
La copertura telefonica/internet è molto scarsa ma comunque c’è la possibilità di affidarsi ai rifugi almeno fino a Manang per una connessione a pagamento. Anche l’elettricità si paga extra.
La possibilità di lavarsi è poca. Non ci sono molte docce e l’acqua è normalmente fredda. L’ultimo avamposto per prendersi una doccia è Manang.
Acqua: normalmente si acquista presso gli shop durante il cammino. L’acqua dei ruscelli è spesso contaminata dai numerosi Yak, meglio evitare rischi. Per risparmiare ci si può attrezzare con un apposito filtro depuratore.
I cibi normalmente disponibili durante il trekking sono porridge, omelette, uova sode, pane, noodles, momos, zuppe, verdure, patate e riso, chapati. Ci sta qualche birra ma sconsigliamo di berla ad alta quota in quanto sembra sfavorire il corretto acclimatamento.
Mal di montagna
Qualche consiglio per evitare il Mal di montagna, in questa occasione il vero e unico nemico dell’escursionista.
Salire gradualmente (max 600 m di dislivello al giorno sopra i 3000 metri) e prendersi un giorno di pausa, che normalmente si fa presso il paese di Manang; evitare sonniferi, fumo e alcol; bere molto, non sforzarsi troppo; vestirsi caldi e asciutti; dotarsi di medicine preventive quali Acetazolamide Diamox/Ginkgo biloba extract; mangiare aglio anche in zuppa; fermarsi o scendere nei casi di gravi sintomi; non lasciare nessuno solo. Nel pomeriggio, dopo essere arrivati a destinazione, conviene salire ancora per 100-200 metri per far sì che l’organismo si ambienti alla quota più facilmente in vista della notte. L’acclimatamento non si può allenare.
Il Mal di montagna si presenta con forti mal di testa specialmente di notte. Durante il giorno comporta difficoltà respiratorie.
Equipaggiamento
Serve molto materiale perché alla partenza fa caldo ma in quota le temperature possono, di notte, scendere anche a 10 gradi sottozero. Necessario un sacco a pelo pesante anche se si dorme nei lodge (possibile chiedere coperte aggiuntive) che non hanno riscaldamento se non qualche vecchia stufa. Il vento soffia forte specialmente in alto. Piogge solo nel periodo dei monsoni. Si può comprare tutto a Kathmandu ma anche a Chame/Manang lungo il percorso. In ogni modo, dovendo camminare anche 7 ore al giorno vanno evitati pesi inutili e conviene calcolare con esattezza quanto serve realmente. Utile un saturimetro per controllare l’ossigenazione, che può scendere parecchio in alta quota. Necessari inoltre un cuscino, ramponcini solo nel periodo invernale (acquistabile in loco), bastoncini da trekking.
Differenze rispetto al trek al CB dell’Everest
Questo trekking si differenzia dal Trekking al Campo base dell’Everest per la varietà di vegetazione e di vedute: almeno 3 microclimi regalano scenari totalmente differenti a distanza di pochi giorni. All’inizio si è circondati da un paesaggio tropicale con una vegetazione di latifoglie molto ricca. Dopo pochi giorni entrano in scena le conifere, in particolare pini e abeti, fino a circa 4000 m. Da qui comincia un paesaggio spoglio, intenso e massiccio, spesso innevato e tipico dell’alta montagna.
Per il Campo Base Everest si viaggia su unica direttrice quindi è più trafficata. Lungo l’Annapurna Circuit non ci si incontra con scalatori di alta quota in quanto non ci si dirige alla volta del Campo Base. Il circuito si svolge a quote leggermente inferiori ed il rischio di mal di montagna è dunque minore. I costi sul circuito dell’Annapurna sono inferiori.
Gli highlights
Passo Thorong La. Il passo di montagna più alto del mondo (5416 m) e punto culminante del Circuito. Dal colle si gode un panorama di cime innevate che si estende fino al Tibet. Vi si arriva nel corso di una giornata lunga ma gestibile, con la partenza tipica alle 4 del mattino.
Catene dell’Annapurna e del Dhaulagiri. Durante il trekking si ammirano da vicino i gruppi dell’Annapurna e del Dhaulagiri, con alcune delle vette più alte del mondo, tra cui Annapurna I, Annapurna II, Annapurna III, Annapurna IV, Annapurna Sud, Dhaulagiri e Machhapuchhare.
Lago Tilicho Un trekking laterale facoltativo ma popolare da Manang che richiede tre giorni prima del passo Thorong La. Con i suoi 4.918 m, questo è uno dei laghi più alti del mondo, le sue profonde acque glaciali verde acqua sono oscurate dallo spesso ghiaccio della Grande Barriera, una vasta cresta rocciosa che separa l’invaso dalle vette dell’Annapurna
Esperienze culturali uniche e ospitalità locale. L’Annapurna Circuit Trek offre l’opportunità di interagire con la popolazione locale di diverse origini etniche, tra cui le comunità Gurung, Magar e Thakali. Si sperimentano la loro ospitalità, i costumi unici e l’architettura tradizionale nei vari villaggi.
Santuario dell’ Annapurna. Non è un edificio di culto bensì uno degli anfiteatri di montagne più grandiosi del mondo. Si raggiunge in tre giorni di cammino da Ghorephani.
Sorgenti termali di Tatopani. Gradita occasione per rilassare i muscoli verso la fine del circuito. Un ottimo modo per concludere il trekking.
Ice Lake. Si trova ad un’altitudine di 4.600 metri, a mezza giornata di cammino da Manang. Un buon antipasto prima dell’inizio del trekking, utile anche per favorire l’acclimatamento.
Tempio di Muktinath. Importante luogo di pellegrinaggio sia per gli indù che per i buddisti che ospita il sacro tempio di Muktinath e 108 sorgenti d’acqua conosciute come Mukti Dhara. Si ritiene che l’area sia un luogo di potere spirituale e si dice che visitarla porti la salvezza.
La vista dell’alba a Poon Hill. L’escursione mattutina a Poon Hill (310 m) offre la possibilità di assistere al sorgere del sole con vista unica sulle catene dell’Annapurna e del Dhaulagiri.