AlpinismoAnimali

“Giovani alpinisti crescono” e ripetono Cœur de Géant al Dente del Gigante

Mathis Garayt, Arthur Poindefert e Kilian Moni ripetono la via aperta nel 2014 e mai più ripetuta sulla parete nordovest del Dente del Gigante

Diciannove, venti e ventidue anni. Sono queste rispettivamente le età di Mathis Garayt, Arthur Poindefert e Kilian Moni che nei giorni scorsi hanno ripetuto Cœur de Géant, la via aperta da altri tre grandi alpinisti (Christopher Baud, Brice Bouillance e Jonathan Charlet) nel 2014 e mai più ripetuta.
Abbiamo intervistato il più… vecchio!

Parete nordovest del Dente del Gigante: una via dimenticata

Una volta si diceva che per essere “bravo” un alpinista aveva bisogno di esperienza e che questa esperienza fosse direttamente proporzionale all’età. Oggi le cose sembrano davvero cambiate e si assiste ad ascese di alpinisti che, sebbene giovanissimi, danno dimostrazione di grandi abilità. Bravi, capaci e promettenti, come i francesi Mathis Garayt, Arthur Poindefert e Kilian Moni che il 17 giugno 2023 hanno effettuato la prima ripetizione di Cœur de Géant, un’impegnativa via di misto che si trova sulla parete NO del Dente del Gigante (Monte Bianco).

Una salita di 580 metri con avvicinamento impegnativo, gradata complessivamente ED, M6+/7, WI 4+, 5c (5.10a). Aperta nel 2014 dalle tre guide alpine di Chamonix, nessuno aveva più messo piede su questa via. Esisteva una relazione con poche, pochissime informazioni e, come ci ha raccontato Kialian nell’intervista, un brutto disegno. Poche certezze, insomma, ma forse, proprio per questa ragione, una montagna di fascino.

Cœur de Géant è una via di misto situata sulla parete nordovest del Dent du Géant, il Dente del Gigante (4013 m) nel massiccio del Monte Bianco, aperta nel 2014 da tre guide di Chamonix, Christopher Baud, Brice Bouillance e Jonathan Charlet. Da allora la via è stata praticamente dimenticata e nessuno l’ha ripetuta. Il primo suggerimento è arrivato da Arthur Poindefert, che sapeva dell’esistenza di questa salita non ancora ripetuta da nessuno, mentre Mathias si è unito alla cordata.

Carichi di materiale per via delle poche informazioni reperite, i tre hanno dovuto aggiungere un tiro (variante) per raggiungere l’attacco originale, in quanto rispetto al 2014 la “quota” del ghiacciaio è più bassa. La via viene descritta come una serie di tiri belli e divertenti, oltre che impegnativi ovviamente, con una variante sull’8° tiro, perché la linea originale su roccia friabile sembrava essere crollata. Uno spigolo finale super esposto e aereo, e via, sono in cima. La via è stata mantenuta “pulita”, come dagli apritori, e nessun materiale è stato lasciato in parete.

Cœur de Géant: ne parliamo con Kilian Moni

Ragazzi, siete davvero molto giovani e fate cose complesse. Da dove arriva la tua passione (potrei dire la vostra?) per la montagna e l’alpinismo in genere?
Mathis è il più giovane (19 anni), poi Arthur (20 anni) e infine io, Kilian, che ne ho 22. Penso di poter rispondere a questa domanda a nome di tutti. La montagna ci ha sempre attratti, trovare nuove vie, scalare nuove vette e scoprire nuovi luoghi. Personalmente, è l’arrampicata su ghiaccio che mi interessa di più, ma logicamente, per trascorrere più tempo in montagna ho variato le mie pratiche. Anche se devo dire è stato davvero bello poter fare ghiaccio e misto a giugno! (ride)

Avevate già scalato in cordata insieme? Come ha funzionato questa cordata a tre?
No, era la prima volta che andavamo insieme in montagna. Mathis e Arthur si conoscevano già e io volevo salire da qualche parte con Arthur da molto tempo. Quindi è stata l’occasione perfetta. La nostra cordata ha funzionato molto bene! Ci siamo trovati subito bene, il feeling era perfetto e ognuno aveva il suo ruolo durante l’ascensione. Abbiamo distribuito i tiri molto bene per essere veloci e non rimanere troppo tempo in parete (quindi diminuire la percentuale di rischio, ndr).

Perché avete scelto proprio questa via e come avete reperito informazioni?
L’abbiamo scelta perché abbiamo trovato solo poche informazioni con un brutto disegno (ride). E poi perché, una volta interpellati gli apritori, ci hanno detto che non era ancora stata ripetuta. Così ci hanno fornito più informazioni possibili e siamo andati a provarla sapendo che le condizioni erano con tutta probabilità buone.

E lo sono state, effettivamente. So che avete concluso la giornata con un bivacco…
Esatto, abbiamo dormito bivaccando al colle di Rochefort, assistendo a un incredibile tramonto.

I prossimi obiettivi o sogni nel cassetto?
I prossimi obiettivi sono la diretta America al Petit Dru o quella la all’Aiguille du Fou.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close