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Sulle Alpi torna la neve rosa, 5 risposte per capire questo fenomeno curioso

Il divulgatore scientifico Gandelli ci porta alla scoperta del fenomeno della neve rosa

In questa pazza e strana primavera 2023 c’è spazio per tutto: per una bella stagione che pare non arrivare mai, per precipitazioni che sembrano più da novembre che da maggio e pure per la neve. Rosa, addirittura.
Quello della neve rosa è un fenomeno curioso ma non è un fenomeno nuovo: se ne parla da tempo (su Montagna.TV abbiamo scritto della neve rossa sulle Alpi e di quella rosa a Yosemite), ciclicamente ritorna e suscita l’interesse delle persone. Ora che le previsioni stimano l’intensificarsi di precipitazioni del genere, l’attenzione è di nuovo alta.
Di seguito rispondiamo ad alcune fra le domande più diffuse sulla neve rosa con l’aiuto di Stefano Gandelli, divulgatore scientifico del sito Geopop.

Google trends: l’interesse per la neve rosa nell’ultimo anno

Che cos’è la neve rosa?

La prima cosa da dire è che di neve rosa ne esistono sostanzialmente due tipi. Quello forse meno comune è legato all’arrivo di sabbia dal Sahara: “I venti la trasportano verso le Alpi, finisce nei nuclei di condensazione che vanno a formare le nubi e poi torna a terra sotto forma di pioggia”, ci ha spiegato Gandelli. Pioggia che quando cade sulla neve le regala un colore fra il rosa e l’arancione.
Il secondo tipo ha a che fare con alcune alghe che sono naturalmente presenti all’interno delle nevi: “Ce ne sono varie specie, quelle più note sono le Chlamydomonas nivalis e si trovano nei ghiacciai del mondo praticamente da sempre, tant’è che pure Aristotele ne scrisse in alcune sue opere”. Queste alghe sono colorate e più ce ne sono, più il cambio di tonalità sarà visibile sulla neve stessa.

Che differenza c’è fra neve rosa e neve rossa?

Sono praticamente la stessa cosa, nel senso che si formano per lo stesso motivo e allo stesso modo. Il punto è che la neve non cade colorata ma si colora al suolo, quando entra in contatto con le alghe. Che possono essere di colore differente: “Queste alghe sono ricche di carotenoidi, che danno al manto nevoso un colore roseo tendente al rossiccio, più intenso quanto più intensa è la presenza delle alghe”. Ancora: “Alcune hanno colori più accesi, altre sono verdi, azzurre, blu e possono cambiare di conseguenza la tonalità delle neve”.

 

Come si forma la neve rosa?

Gandelli ci ha spiegato che la quantità di alghe, e dunque la loro capacità di mutare il colore della neve, aumenta quando i ghiacciai si sciolgono o comunque sono in fase di ritirata: “Quando il ghiaccio fonde, lascia un terreno dove è più facile che le alghe attecchiscano”. Questo è il motivo per cui è soprattutto nell’ultimo decennio che si parla di neve rosa: con il ritiro dei ghiacciai che è andato a intensificarsi a causa dell’attività antropica, questo fenomeno è diventato più frequente e percepibile.

 

La neve rosa è pericolosa per l’uomo?

È pericolosa, ma non per le ragioni che si potrebbero pensare. Intanto, il solo fatto che ci sia indica un ghiacciaio che non è in buone condizioni di salute. Soprattutto, dà vita a un fenomeno dannoso che si autoalimenta: “Il problema non è l’alga in sé ma il colore che ha – ci ha chiarito Gandelli – La neve colorata assorbe più calore solare rispetto a quella normale, che è bianca”. Ne riflette di meno, insomma. Molto di meno: “La neve bianca riflette circa l’80% del calore, contro il 40-45% di quella colorata”. Il problema è facile da capire: “Assorbendo più calore solare, si scioglie più rapidamente, creando condizioni favorevoli per lo sviluppo di alghe che a loro volta andranno di nuovo a colorare la neve”. Aumentando la frequenza di questa cosa.

 

Living Snow Project: la mappa della neve rosa nel mondo

Si può vedere anche in Italia?

Inizialmente diffusa soprattutto negli Stati Uniti, in Groenlandia e in generale alle medie latitudini, la neve rosa è assolutamente visibile anche dalle nostre parti. Se non esattamente in Italia, poco distante. Living Snow Project, un progetto di citizen science (www.wp.wwu.edu/livingsnowproject) della Western Washington University, che invita le persone a segnalare gli avvistamenti di neve rosa così da poterla mappare, ha raccolto informazioni su questo fenomeno nel mondo. Come si vede dalla mappa (qui sopra), molti avvistamenti sono stati fatti sulle Alpi, soprattutto al confine con la Francia. Tant’è che le ultime previsioni parlano del ritorno della neve rosa proprio fra Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia.

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