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La neve rosa a Yosemite

Mentre le Alpi patiscono il caldo anche alle quote più elevate, al Parco di Yosemite c’è ancora neve, rosa per la precisione. Un fenomeno affascinante e, per una volta, non preoccupante.

“Dovrebbe essere agosto ma qui c’è ancora tanta neve e ghiaccio sopra i 3.000 metri” – si legge nel tweet diffuso dal Parco per evitare allarmismi. “A volte la neve, soprattutto al di sopra dei 3.000 metri, dove riesce a persistere nei mesi estivi, può apparire rosa o rossa”.

La causa di una simile sfumatura è rappresentata dalla presenza nella neve di un organismo estremofilo. Il suo nome è Clamydomonas nivalis, organismo unicellulare appartenente alla classe delle alghe verdi, presenti solo in alta quota e nelle zone polari.

Le alghe verdi possono produrre infatti carotenoidi, tra cui la astaxantina, diretta responsabile della colorazione rosata del manto nevoso. Un pigmento rossastro che consente alle alghe di schermarsi dal sole, in particolare dalle radiazioni ultraviolette. La funzione del pigmento è di proteggere la clorofilla, necessaria all’alga per svolgere la fotosintesi e sopravvivere. La sua diffusione attorno alle colonie algali determina, oltre alla colorazione della neve, anche un suo più rapido scioglimento. Questo perché lo scurirsi del manto nevoso ne determina una diminuita capacità di riflettere le radiazioni solari (albedo). Alla stregua delle polveri, questa volta allarmanti, che si stanno depositando sui ghiacciai alpini.

La Chlamydomonas nivalis

Le alghe verdi estremofile appartenenti alla famiglia delle Chlamydomonas vivono prevalentemente in acqua dolce e nell’humus, mentre la specie nivalis vive, come suggerito dal nome, nella neve. Il manto nevoso funge da substrato in cui l’organismo cresce e sporifica. Con lo sciogliersi della neve nella stagione estiva le spore si manifestano in superficie. Sono proprio loro a contenere l’astantina.

La specie nivalis si ritrova lungo tutto l’arco alpino, è in grado di resistere anche alle temperature artiche e si riproduce esclusivamente al di sotto dei 10°C. Unico continente in cui non è verificata la sua presenza è l’Africa. Studi scientifici hanno dimostrato che tale alga sia in grado di assorbire quantità elevate di anidride carbonica, circa un 10% in più rispetto alle piante.

Perché la neve rosa si manifesta in estate?

La produzione del pigmento rosso avviene in condizioni di maggiore irraggiamento solare e alte temperature. Dunque si verifica più di frequente in estate. Il nome che viene attribuito a questa neve rosata è “watermelon snow” (neve cocomero). Un soprannome che sembrerebbe derivare anche dalla fragranza lievemente dolciastra che si sprigionerebbe, a detta di testimoni, dalla neve.

Un fenomeno non caratteristico solo di Yosemite, ma visibile anche sulle nostre montagne. Ricorderete forse le spettacolari immagini della neve rosa sull’Appennino toscano nel marzo del 2018. O di Cortina nel luglio 2013.

I tanti colori della neve

Oltre che bianca e rosa, la neve può risultare talvolta anche azzurra, verde o bruna.

In tutti i casi la ragione è sempre da ascriversi alla presenza di microrganismi: alghe verdi, alghe brune, alghe azzurre. In Groenlandia e in Alaska sono frequenti le alghe brune. In Antartide quelle azzurre.

Due casi di fronte ai quali tocca allarmarsi sono invece i seguenti:

  • la neve bruna derivante dalla deposizione di polveri rilasciate durante la combustione di fossili nelle centrali a carbone;
  • la neve verde da presenza di cromo.

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