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Troppo rumore in montagna e le aquile faticano a nidificare

Escursionisti, elicotteri e parapendio compromettono la riproduzione in Valbelluna

Le aquile amano il silenzio. Ad alta quota, in nicchie sufficientemente grandi da riparare il nido da eventi meteorologici, su pareti rocciose montuose a 2000 metri e oltre, gli affascinanti rapaci vivono e si riproducono. La quiete è l’elemento essenziale. I tempi oggi sono cambiati, e tra la Valbelluna e le Prealpi Trevigiane, dal Monte Cesen al Col Visentin, le aquile non riescono più a nidificare. O lo fanno a fatica. Il motivo? Sono disturbate dai troppi rumori. La montagna è diventata “più accessibile”, e quindi più popolata. Escursionisti, parapendii, elicotteri ostacolano la riproduzione delle cinque o sei coppie che vivono quassù. Ad aver monitorato l’andamento delle nascite dal 2019, ci ha pensato Roberto Guglielmi, laureato in scienze naturali, delegato della Lega Italiana Protezione Uccelli di Vittorio Veneto, e grande appassionato dei predatori alati della montagna.

Il monitoraggio: nidi abbandonati per troppo rumore

L’osservazione costante e puntuale ha permesso di evidenziare risultati interessanti. Guglielmi ha coinvolto altri appassionati di ornitologia, conquistati dal grande potere suggestivo che l’aquila da sempre esercita. Compiono un vero e proprio censimento sulle Prealpi trevigiane e bellunesi: 10 individui, una nutrita popolazione. Vengono organizzate quattro postazioni lungo un fronte di 17 km. Proprio durante le centinaia di ore di avvistamenti e studio, i naturalisti hanno confermato la teoria: l’inquinamento acustico ostacolerebbe la nidificazione. L’aquila adulta costruiva i nidi meticolosamente, ramo dopo ramo, ma il passaggio di un elicottero -in un caso specifico le esercitazioni del soccorso alpino – aveva interrotto il processo. Il rapace aveva abbandonato il nido. Poco dopo, la prova del nove: le esercitazioni vengono spostate, e la nidificazione riprende.

Il rumore rappresenta la causa principale che compromette la riproduzione. Non sono solo passi e voci di escursionisti: ad infastidire le aquile è soprattutto il trambusto in cielo, tra velivoli di vario genere che sorvolano i nidi. Dalle rilevazioni e dagli studi condotti dal gruppo di ricercatori e appassionati, si è potuto accertare quanto i rumori inducano le coppie di aquile a interrompere la nidificazione. Ad essere disturbata è in special modo la femmina, che ha ridotto i tempi di cova. Anche il tempo dedicato alla caccia di prede per il fabbisogno dei piccoli si riduce notevolmente in contesti rumorosi. Una fotografia del tempo, con la montagna che si trasforma sempre più in un luogo di divertimento e svago, senza ricordare che, tuttavia, resta habitat per animali selvatici da preservare, e non invadere.

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