Film

“Finding Michael”, Nirmal Purja e Bear Grylls insieme in una missione di recupero sull’Everest

Dopo il successo di “14 Peaks”, Nirmal Purja torna sul piccolo schermo con un documentario dal titolo “Finding Michael” (2023, 1h 40′), in arrivo su Disney Plus proprio oggi. In Italia la troveremo con il titolo “Sei tu Michael?”. Accanto a Nirmal un altro nome noto del mondo della montagna e del cinema: Bear Grylls. Ambientazione? Naturalmente quota Ottomila, sulla vetta più alta del Pianeta, l’Everest.

Nims e Bear Grylls in missione “speciale” sul Tetto del Mondo

Ma cosa ci fanno Nims e Bear Grylls sul Tetto del Mondo? Come suggerisce il titolo del documentario, per portare avanti una missione di ricerca. Meglio dire, di recupero. Quando si parla di dispersi oltre quota Ottomila, ciò di cui si va alla ricerca è un corpo da restituire alle famiglie. Per comprendere di chi sia tale corpo tocca fare un salto indietro nel tempo. Nel 1999 Michael Matthews diventa l’alpinista britannico più giovane ad aver scalato l’Everest. Appena 3 ore dopo aver raggiunto la vetta però scompare, senza lasciare traccia. Spencer Matthews, imprenditore e fratello di Michael, aveva all’epoca 10 anni. L’episodio lo ha inevitabilmente segnato. A distanza di oltre 20 anni, Spencer riceve dall’Himalaya una foto che ritrae un corpo avvistato sulla montagna. Quel corpo potrebbe essere di Michael. Spencer va allora in Nepal e recluta Nirmal Purja (che, insieme a Bear Grylls, è anche produttore esecutivo del film) per condurre una squadra alla ricerca del fratello. Il team dovrà raggiungere la “zona della morte” dell’Everest. Arrivati a quota 8000 metri la ricerca viene condotta anche con il supporto di droni. La squadra si ritrova ad affrontare sfide estreme in una lotta contro il tempo.

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