Tre morti da valanga in 24 ore. Un bilancio drammatico quello che risulta dal weekend appena trascorso nel settore orientale delle Alpi italiane. Tra Veneto e Trentino-Alto Adige i bollettini valanghe evidenziavano un pericolo di grado elevato, in particolare sulle zone di confine dell’Alto Adige, dove era stato previsto un grado forte (4). Pericolo che, seppure in diminuzione, si manterrà su un livello moderato-marcato su gran parte delle Alpi orientali. Si raccomanda di consultare i bollettini valanghe prima di ogni uscita.
Scialpinista francese travolto da una valanga sul Cristallo
La prima vittima è uno scialpinista francese, recuperato in gravi condizioni dopo essere stato travolto da una valanga mentre con una comitiva di connazionali stava scendendo dal Monte Cristallo, nelle Dolomiti ampezzane, nella giornata di venerdì 3 febbraio.
Due dei nove sciatori, non appena sono entrati nel canale di Val Pra Del Vecia, a circa 2000 metri di quota, sono stati travolti dal distacco: uno ha perso gli sci ed è riuscito a rimanere fuori, l’altro, un 35enne, è stato trascinato per oltre 500 metri. Scattato l’allarme verso le 15.10, sul posto si sono portati l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato equipe sanitaria, unità cinofila e tecnico di elisoccorso e personale del Soccorso alpino di Cortina e della Guardia di finanza con un’altra unità cinofila.
I soccorritori hanno raggiunto l’uomo che era stato estratto dalla neve dai compagni e sono a loro subentrati nelle manovre di rianimazione. Lo sciatore è stato poi recuperato dall’elicottero di Trento emergenza e trasportato all’ospedale. L’uomo è poi deceduto in ospedale nella notte tra sabato e domenica. Per il timore di ulteriori distacchi, tutti i soccorritori e i compagni dello scialpinista sono stati imbarcati dall’elicottero dell’Air service center e portati a valle.
Due vittime in Alto Adige
Sempre nella giornata di venerdì, un freerider è stato travolto da una valanga sul Monte Spicco in valle Aurina. Il corpo del 30enne è stato ritrovato attorno alle 22. Soccorso e portato d’urgenza all’ospedale di Brunico. L’allarme era scattato verso le 19.30 a seguito del mancato rientro a casa. Le ricerche condotte in notturna hanno visto la partecipazione di soccorso alpino, vigili del fuoco carabinieri e guardia di finanza. L’uomo è purtroppo deceduto. Troppe le ore trascorse sotto la massa nevosa.
Nella mattina di sabato 4 febbraio due giovani scialpiniste tedesche sono rimaste intrappolate in una grossa valanga sul Passo Limo questa mattina. Il bordo della valanga era di oltre 1 metro. La valanga in sé non era particolarmente grande, circa 50 x 70 metri, e il terreno non era particolarmente ripido. La prima ricerca è stata effettuata da un altro gruppo di turisti tedeschi che si trovava al Passo Limo.
Gli uomini e le donne del Soccorso Alpino sono stati portati sul luogo dell’incidente dalle motoslitte e dai cingolati dei rifugi alpini e dall’elicottero di soccorso AIUT ALPIN DOLOMITES che però è dovuto tornare indietro a causa delle raffiche di vento che hanno raggiunto i 120 km orari. Una delle vittime è stata trovata a circa 2,5 metri di profondità. Purtroppo, tutti gli sforzi di rianimazione non hanno avuto successo. La seconda persona è rimasta illesa ed è stata assistita dalla squadra di assistenza spirituale.
La squadra di soccorso era composta da 40 soccorritori alpini delle stazioni di Aiüt Alpin Mareo · Soccorso alpino Marebbe · Bergrettung Enneberg – CNSAS, di AIÜT ALPINISC’ Alta Badia, di Soccorso Alpino La Valle CNSAS e da partecipanti di varie stazioni che stavano completando il corso invernale TESA a Pederü. Sul posto erano presenti anche 2 soccorritori alpini della Guardia di Finanza, e i vigili del fuoco di Pieve di Marebbe e di San Vigilio di Marebbe.
Come premesso, la situazione più delicata si è vissuta sulle Alpi di confine. In Austria nell’arco del weekend si sono registrati 8 decessi da valanga. Tra le vittime un ragazzo di 17 anni.
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