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Valanghe sulle Alpi, 2 morti in 2 giorni. L’invito del CNSAS a una maggiore prudenza

Due morti in due giorni a causa di valanghe. Questo il tragico bilancio su cui il Soccorso Alpino, impegnato nella sola giornata di ieri in 4 interventi a seguito di distacchi tra Veneto e Trentino-Alto Adige, invita a riflettere. “Eventi che ricordano a tutti i frequentatori della montagna di essere prudenti e di verificare sui portali istituzionali dedicati le condizioni meteo e del manto nevoso” scrive sui social il CNSAS, ribadendo ancora una volta che “il rischio zero in montagna – come in tante altre attività svolte all’aperto – non esiste”.

Due valanghe nel Bellunese, ferita una sciatrice

Una sciatrice veneziana di 52 anni, uscita in fuoripista non distante dalla pista Padon 2, nel comprensorio Arabba/Marmolada, è stata travolta da una valanga, sommersa da oltre un metro di neve. Attorno a mezzogiorno e mezzo di mercoledì il 118 era stato attivato per un primo distacco di piccole dimensioni, finito sulla pista Fedare, sul Nuvolau. Sulla prima valanga il Soccorso piste della Guardia di finanza aveva subito provveduto alla bonifica, escludendo la presenza di coinvolti. Mentre stava atterrando in supporto alle operazioni l’elicottero dell’Air service center con a bordo equipe medica, tecnico di elisoccorso e unità cinofila, l’equipaggio e stato immediatamente dirottato sulla seconda valanga non distante dalla pista sul Padon. La sciatrice, individuata ed estratta dalla neve da altri sciatori, è stata subito presa in carico dal personale medico, sbarcato nelle vicinanze, per i possibili traumi riportati e per la probabile ipotermia. La donna è stata poi recuperata dall’eliambulanza di Trento sopraggiunta nel frattempo con un verricello di 20 metri e trasportata in ospedale.

Valanga sul Monte Elmo, morto uno scialpinista

Nel pomeriggio di ieri la squadra di Sesto del Soccorso Alpino Alto Adige è stata chiamata a intervenire per una valanga staccatasi sotto l’Helmhaus (Monte Elmo). Dopo aver individuato una persona sepolta, questa è stata liberata dalla massa di neve con l’aiuto di pale e la rianimazione è stata avviata sul posto. Purtroppo, tutti i tentativi di salvare la vita della persona sono stati vani. Sono intervenuti anche il soccorso alpino di San Candido e Alta Pusteria, gli elicotteri Pelikan 2 e Aiut Alpin, i vigili del fuoco di Sesto Moso, le autorità e la squadra di assistenza spirituale. La vittima è risultata Hans Happacher, 62 anni, proprietario del Caravan Park di Sesto in Val Pusteria. Happacher è la seconda vittima da valanga in due giorni. Nella giornata di martedì a perdere una vita una scialpinista di 30 anni, Arianna Sittoni, travolta da una valanga sul Lagorai.

Freerider ferito in Val di Fassa

Un free rider del 1997 residente a Vallelaghi (TN) è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento, cosciente e con un possibile trauma di bacino, dopo essere stato trascinato a valle da una valanga – con una lunghezza di circa 400 metri – che si è staccata lungo un canalone a valle del rifugio baita Fredarola (Dolomiti di Fassa) sul versante veneto, al confine tra Trentino e Veneto. L’uomo è stato trascinato dal distacco nevoso, riuscendo a rimanere a galla e finendo 100 metri più a valle semisepolto. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 14.45 di ieri dai compagni che erano con lui. La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre in piazzola si rendevano disponibili gli operatori della Stazione Alta Val di Fassa. Nel frattempo, sul posto dell’incidente sono arrivati gli operatori del Soccorso piste della Polizia di Stato, data la vicinanza degli impianti di risalita. L’elicottero ha sbarcato in hovering il Tecnico di elisoccorso con l’equipe medica e l’unità cinofila del Soccorso Alpino di turno al nucleo elicotteri durante la stagione invernale. Mentre i sanitari prestavano le prima cure all’infortunato, l’unità cinofila ha bonificato la valanga, per verificare la presenza di eventuali altri soccorritori. Infine, l’elicottero ha recuperato a bordo con il verricello l’equipaggio con l’infortunato, per trasferirlo all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Il CNSAS raccomanda prudenza

Il rischio in montagna non esiste ma qualcosa si può fare. “Esistono dei piccoli accorgimenti che possiamo mettere in atto per ridurre i rischi”, evidenzia il CNSAS, suggerendo di ripassare le buone norme per limitare i rischi in ambiente innevato, raccolte nella serie di video “Sicuri in montagna” disponibili sul canale Youtube del Soccorso. Consiglio primario resta la consultazione dei bollettini valanghe prima di ogni uscita in quota.

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