News

Dopo 20 anni chiuso in una gabbia, l’orso Mark è stato liberato

La vicenda che stiamo per raccontarvi potrebbe sembrare la trama perfetta di un film di Natale. Protagonista è un orso, che dopo 20 anni di reclusione in un ristorante, ritrova la libertà e la serenità tra le vette alpine. L’orso si chiama Mark ed è un personaggio reale, come reale è la sua storia a lieto fine.

Toccare la neve dopo 20 anni di prigionia

Agli inizi di dicembre, dopo due decenni trascorsi come un detenuto in un ristorante di Tirana, allo scopo di attirare più clienti, il 24enne orso bruno Mark è stato trasferito in un “santuario degli orsi”, il Bear Sanctuary Arbesbach, in Austria. Un luogo sicuro in cui ricominciare a vivere. A raccontarne il viaggio verso la libertà, durato 44 ore, è la organizzazione no-profit Four Paws, cui va il merito della sua liberazione, attraverso comunicati e una serie di aggiornamenti corredati di immagini sulla pagina Facebook “Four Paws”.

Il viaggio di Mark è iniziato lo scorso 7 dicembre. “Il giorno è finalmente arrivato – scrive Four Paws – . Stiamo salvando l’ultimo orso da ristorante dell’Albania”, a sottolineare che non si tratti di un caso isolato. Utilizzare degli orsi come attrazione, come “orsi da ristorante” per l’appunto, è stata a lungo una abitudine diffusa in Albania. L’organizzazione Four Paws ha avviato nel 2016 la campagna “Saddest Bears” finalizzata al trasferimento di oltre 30 esemplari sfruttati come animali da intrattenimento nel Paese. Orsi destinati a una vita in gabbia, come dimostra quella che è stata la “casa” di Mark per 20 anni, un recinto in metallo, senza porta, come sottolineato dal team, “non costruito con l’intento di lasciarlo andare via“. Una prigione in cui ha dovuto sopportare ogni condizione atmosferica senza possibilità di ripararsi, e senza andare mai in letargo.

Nella mattinata del 7 dicembre, il team di Four Paws ha raggiunto il ristorante e provveduto a sedare Mark che è stato sottoposto preventivamente a dei controlli sanitari allo scopo di assicurarsi che potesse affrontare il lungo viaggio fino in Austria. La veterinaria Julia, che ha condotto tali controlli, ne ha constatato uno stato di evidente obesità, la presenza di denti rotti ma una sostanziale idoneità al viaggio. A causa del peso decisamente non nella norma (oltre 200 kg) dovuto a una alimentazione scorretta, è stato necessario l’intervento di 8 persone per trasportarlo su per una rampa di scale e trasferirlo in una gabbia da trasporto. 44 ore più tardi, dopo aver attraversato la Macedonia del Nord, la Grecia, la Bulgaria e l’Ungheria, Mark è arrivato nella sua nuova casa in Austria.

“Durante il lungo viaggio – racconta Magdalena Scherk-Trettin, coordinatrice dei progetti di salvataggio e difesa degli animali di Four Paws – abbiamo notato che Mark fosse molto calmo e rilassato. Abbiamo effettuato soste regolari per consentire alla veterinaria di controllarlo e alimentarlo con frutta e verdura. Dopo aver ricevuto una dieta inappropriata, a base di avanzi del ristorante, e principalmente pane per due decenni, è apparso un po’ riluttante di fronte alle verdure ma ha sgranocchiato con piacere i chicchi d’uva che gli abbiamo fornito. Mark avrà ora tempo di adattarsi e il nostro team al Bear Sanctuary Arbescbach gli darà tutto il tempo e le attenzioni di cui necessita per riprendersi.

Ad accoglierlo in Austria un paesaggio già pienamente invernale, che non si è sentito immediatamente pronto a esplorare. Ma, superato l’iniziale senso di smarrimento, ha dimostrato di apprezzare la soffice neve sotto le zampe. Come sottolineato dal team, avrà bisogno di tempo per abituarsi alla nuova via, che in questa prima fase lo vedrà ospite di un recinto all’aperto, dotato di una grotta artificiale in cui potersi riparare. In seguito verrà trasferito in uno spazio più ampio. Nel tempo avrà modo di godere dell’ambiente naturale, sarà libero di scavare, nuotare, passeggiare e magari anche andare in ibernazione per la prima volta.

Dal santuario arrivano già le prime buone notizie. Mark avrebbe infatti scavato una piccola buca nel terreno in cui riposarsi, una sorta di nido, “un segno meraviglioso del suo comportamento naturale”.

“Dopo che il team è partito con Mark – informa Four Paws – il proprietario del ristorante ha ordinato di distruggere la sua gabbia accanto al ristorante per assicurarsi che nessun altro orso possa soffrirvi nuovamente.”

C’è ancora tanto da fare

“Se il salvataggio di Mark rappresenta una significativa pietra miliare – commenta il team di Four Pawsgli orsi in Albania si trovano ancora a rischio di essere abusati come animali domestici o attrazioni turistiche in futuro, a meno di un cambiamento legislativo. Inoltre, i grandi felini vengono commercializzati in maniera illegale e detenuti da privati in condizioni pessime. Four Paws chiede che sia vietata la detenzione privata di orsi e grandi felini, e la realizzazione di un santuario adatto alle specie per gli animali selvatici confiscati così come misure legali per combattere il crescente mercato illegale di specie selvatiche.”

Tags

Articoli correlati

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close