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L’Uncem chiede aiuto a Elon Musk per combattere il divario digitale nelle aree montane

Il contrasto allo spopolamento della montagne passa anche dalla lotta contro il divario digitale tra le città e le terre alte. Avere una buona rete internet non è un vezzo, ma è oggi un tassello fondamentale per il lavoro dei privati e delle imprese, lo studio e per mantenere i servizi nei borghi. Ricordiamo che dal 2011 l’accesso a internet è rientrato nel novero dei diritti civili per l’ONU perché permette la realizzazione di altri diritti umani, come quello alla libertà e all’informazione, a e accelera lo sviluppo e il progresso.

In gran parte delle aree montane italiane manca però spesso una copertura telefonica adeguata, figuriamoci una connessione a banda larga. La questione è sulla scrivania dell’Uncem, che da anni spinge affinché i vari governi adottino una seria agenda digitale che consenta di appianare le differenze tecnologiche tra centri urbani e montani, così da creare nuove opportunità di sviluppo economico che spingano a tornare ad abitare le terre alte. Ma se la politica è rimasta pressoché immobile, così come gli investimenti dei maggiori operatori telefonici, non resta che appellarsi all’outsider. E così l’Uncem ha deciso di rivolgersi con una lettera direttamente a Elon Musk, che tra le varie attività ha anche il progetto Starlink (già attivo in molti Paesi, inclusa l’Italia) per portare attraverso una rete di satelliti la banda larga ovunque, soprattutto dove le connessioni terresti non riescono ad arrivare.

Chissà se Musk accoglierà l’appello di Musk, nel frattempo sarebbe bello se tra un comizio elettorale e l’altro la politica volesse occuparsi della montagna.

La lettera dell’Uncem a Elon Musk

Di seguito la lettera inviata dall’Uncem, firmata dal presidente nazionale Marco Bussone, a Elon Musk.

Dear Mr. Musk,

Uncem – l’Unione nazionale italiana dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – si occupa da molti anni di divario digitale tra aree urbane avanzate, grandi città, e piccoli paesi, aree montane dell’Italia. La mancanza di una buona connessione si unisce a mancanza di competenze digitali, oltre che alla assenza, in molte aree dell’Italia, di un buon segnale per la telefonia mobile. È un problema analogo a quello di altri Paesi dell’Europa, diverso ma simile a quelli di altre parti del mondo. 

Non ci ha sorpresi la sua recente dichiarazione e il suo progetto per dare una connessione ad internet totale, in ogni angolo del mondo, senza più zone oscure, con la copertura veloce anche nelle zone remote del pianeta. Lei ha fatto dell’innovazione la sua ragione di vita. In qualche modo vale anche per noi, non senza però una crescita umanistica e una inclusione delle comunità. Lavoriamo su questi fronti con il Governo e il Parlamento italiano, affinché – come scrive Papa Francesco – nessuno resti indietro. Nessuno si salva da solo. Dunque non siamo a chiederle progetti o prodotti. Lei sa benissimo quali siano le differenze e le disuguaglianze nel mondo tra chi ha moltissimo e chi vive con uno o due dollari al giorno. Il diritto alla connettività per tutti si unisce ad altri importanti e fondamentali diritti, in particolare al cibo e all’acqua. Così, nell’Anno internazionale, dichiarato dalla FAO e dall’ONU, dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne, noi le proponiamo di guardare ai territori montani dell’Italia, dell’Europa e del Mondo, quali luoghi vivi, produttivi, generativi, che hanno bisogno di investimenti pubblici e sinergie con imprese che investano per superare sperequazioni. Internet è il primo passo. Internet per tutti, connessioni per tutti, infrastrutture per tutti. Accesso alle risorse naturali senza usurparle e danneggiarle, valorizzandole quale bene collettivo a beneficio di tutti. 

Lei, Mr. Musk, costruisce le auto elettriche più belle e avanzate del pianeta. Ha differenziato le sue attività economiche spingendo sull’innovazione, anche oltre l’immaginabile, oltre la Terra. Noi vogliamo lavorare per dare diritti chiari e duraturi a tutti, indipendentemente da dove vivono. Le Montagne del mondo sono in molti stati come deserti, aridi e abbandonate. In Italia abbiamo sistemi avanzati di impegno istituzionale che contrastano abbandono e spopolamento, che proseguono. I cambiamenti climatici ci vedano insieme anche a lei ad affrontarli. Non vogliamo fare dei paesi montani italiani luoghi da colonizzare o nei quali investire spazzando via storia e cultura. E neanche vogliamo mettere i territori sotto campane di vetro. Guardiamo a quanto lei costruisce, alle sue idee, con attenzione e anche con la voglia di sperimentare alcune innovazioni, alcuni progetti delle sue aziende nei nostri territori delle Alpi e degli Appennini, nel Paese più bello del mondo che lei ben conosce. La accoglieremo volentieri in un paese delle Alpi e degli Appennini, per provare quei satelliti che danno internet a tutti, lavorando ad esempio con operatori italiani delle telecomunicazioni. 

Facciamo insieme alcuni passi nello spazio vero dei territori, immaginando come si trasformano e cosa saranno tra venti, cinquanta anni, tra uno o due secoli. Innovare per noi vuol dire includere, dare diritti, dare opportunità di crescita. La crisi climatica ci mette in una transizione e nella forza dei cambiamenti che vogliamo guidare. 

Grazie per il suo lavoro. La aspettiamo presto in un Comune della Montagna italiana.

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Un commento

  1. Per me rivolgersi a Musk è una dimostrazione di profonda ignoranza.
    Solo una maniera per farsi pubblicità.
    Ma lui darà una risposta.
    Il mondo è strapieno di …

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