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Forte rombo in Marmolada, sotto osservazione un crepaccio di 200 metri

Nel corso del weekend il ghiacciaio della Marmolada è stato oggetto di un nuovo sopralluogo aereo, a seguito di una segnalazione da parte del gestore del rifugio Ghiacciaio della Marmolada, che avrebbe riferito di aver sentito un forte rombo sula destra orografica del massiccio. I tecnici della Provincia di Trento si sono portati sul ghiacciaio per effettuare delle verifiche in relazione a un nuovo distacco e hanno rilevato la presenza di un crepaccio di ingenti dimensioni, attualmente sotto osservazione. Secondo quanto riportato da Soccorso Alpino e Provincia Autonoma di Trento, “dalle prime rilevazioni aeree si stima che il crepaccio abbia una larghezza di circa 200 metri per uno spessore tra i 25 ed i 35 metri”. La zona è ancora interdetta agli escursionisti dopo la tragedia del 3 luglio scorso. Le attività di osservazione del ghiacciaio proseguono non stop tramite laser e interferometro.

Aggiornamento ore 13.00 18.07.2022, Provincia Autonoma di Trento – Nel corso della mattinata odierna i tecnici della Protezione civile del Trentino hanno effettuato ulteriori verifiche, condotte nel rispetto degli standard di sicurezza. In una intervista l’ingegner Mauro Gaddo, direttore dell’Ufficio previsioni e pianificazione della Protezione civile del Trentino della Provincia autonoma di Trento, ha tenuto a precisare che il crepaccio rilevato a seguito del sorvolo di domenica 17 luglio, effettuato dopo la segnalazione dei boati uditi dal rifugista, potenzialmente segnali di qualche movimento del ghiacciaio, non rappresenti una frattura nuova ma già presente, sulla destra orografica rispetto al punto del crollo del 3 luglio. “Una frattura che c’è sempre stata ma che forse è più larga del solito”.

Dettaglio ulteriore che evidenzia l’ingegnere è che sia stata notata una grande quantità di acqua che entra nel crepaccio. Al momento dei rilievi la temperatura nella zona era di 16 gradi. Attualmente gli strumenti non forniscono “grandi evidenze di spostamento se non del crepaccio, che da ieri a oggi sembra aumentato di dimensioni”. Si sta intanto procedendo a misurare con precisione il crepaccio con alcuni droni.

Fase 2 in corso

Ricordiamo che nell’area sia in corso la Fase 2 delle operazioni di ricerca sul ghiacciaio. Avviata a seguito del recupero dei resti dell’ultima vittima, prevede per 10 giorni la ricerca dei reperti in quota attraverso l’impiego dei droni dei Vigili del Fuoco, ogni 3 giorni a partire da mercoledì 13 luglio la raccolta del materiale geolocalizzato a cura della squadra interforze con due unità cinofile composta da Vigili del fuoco volontari di Canazei, Soccorso alpino del Trentino, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, per un totale di 10 operatori. La sicurezza degli operatori è garantita nel corso delle operazioni da due vedette dei Vigili del fuoco volontari di Canazei e all’impiego di radar interferometrici e doppler, che monitorano l’eventuale movimento del ghiacciaio.

Terminata la Fase 2 si passerà alla Fase 3, con la sospensione delle ricerche e la valutazione di una parziale riapertura della montagna, sulla base dei dati tecnici fornitori dall’attrezzatura di monitoraggio.

Il video del sorvolo sul crepaccio

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