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Prof scelgono sentiero “facile” sul web, 100 alunni bloccati su una vetta austriaca

Nella serata di martedì 7 giugno, il soccorso alpino austriaco si è trovato a intervenire a supporto di una scolaresca bloccata su un sentiero tra le vette della Kleinwalsertal, nel Voralberg, Austria. 99 gli alunni, tra i 12 e i 14 anni, 8 i docenti portati in salvo mediante elicotteri.

La classe era giunta nella valle austriaca da Ludwigshafen, in Germania, e aveva in programma di svolgere una escursione su un sentiero “facile”. Almeno così diceva il web. Il gruppo, nel primo pomeriggio, si è avviato lungo il sentiero prescelto, un itinerario da Hirschegg al Walmendingerhorn che, come successivamente dichiarato dalle autorità “richiede testa per altezze, passo sicuro ed esperienza in ambiente alpino”. Inoltre, il tratto più stretto, l’Heuberggrat, presentava terreno bagnato e scivoloso a causa delle piogge recenti.

Nel corso della salita è risultato evidente che il sentiero non rispondesse alle aspettative. Qualcuno ha deciso di tornare indietro, due studenti sono caduti riportando lievi ferite, c’è chi ha avuto attacchi di panico. Situazione di fronte alla quale i docenti hanno ritenuto opportuno lanciare un SOS. Alla chiamata di emergenza il Soccorso ha risposto inviando sul posto due elicotteri, con cui sono stati evacuati in 70, a gruppi di 3, e squadre di terra che hanno riaccompagnato a valle gli altri 30. 60 i volontari intervenuti, incluso il sindaco della località.

“Diversi studenti erano esausti, ipotermici, fradici e completamente sconvolti”, il commento della Polizia. Il caso sarà sottoposto a indagine da parte del Pubblico Ministero austriaco.

Soccorso Alpino: “Non fidarsi di internet”

Un portavoce del Soccorso Alpino ha fortemente sconsigliato di pianificare percorsi basati esclusivamente su descrizioni trovate da qualche parte su Internet. Un consiglio che si associa a una seconda raccomandazione: fare attenzione all’utilizzo delle App nella scelta di un itinerario. Raccomandazione da intendersi in due modalità: selezionare le App più attendibili e non affidarsi esclusivamente a tale mezzo, ma dotarsi di (e imparare a leggere) mappe cartacee e bussola.

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5 Commenti

    1. Ma anche il mare, il lago, la campagna, la città, il lavoro in cantiere e il lavoro in ufficio, il paradiso, l’inferno e il purgatorio. AMEN!

  1. Avventure così “geniali” si sentono sempre più spesso.

    Almeno 20 voli + il resto: penso sia stato un bel costo o una bella spesa, che dir si voglia.

    Magari metteranno delle regole di sicurezza anche sull’internet della montagna. 🙂

  2. Non sono d’ accordo con l’ idea generale che l’ articolo trasmette al lettore, ovvero che “internet” sia una fonte poco affidabile; assolutamente non è così; che si debba sempre prestare la massima attenzione sulla scelta dell’ itinerario è ovvio, ma è indipendente la fonte delle informazioni dalla sicurezza in quanto tale; al contrario, la rete permette di avvalersi di una enorme quantità di dati riguardo ad un itinerario, spesso anche rappresentato con video e dunque di aumentare notevolmente la conoscenza di un percorso prima di affrontarlo ed, eventualmente, escluderlo.

    Il problema è saper scegliere e selezionare, ma questo vale sempre, anche quando si entra in una biblioteca o scegliamo un libro sullo scaffale di una libreria. Il problema sembra essere davvero, ancora una volta, la superficialità di chi affronta la montagna non nel modo giusto e forse è anche un problema di terminologia: quando non si è esperti e si legge che un certo percorso è “facile” questo vuol dire cose diverse. in ambito alpinistico o in ambito escursionistico, ad esempio.

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