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Dal divano alla Capanna Margherita, come prepararsi al primo 4000

Chiariamo subito una cosa: scordatevelo, è possibile tanto quanto “dimagrire di 5 kg in 3 giorni con questa meravigliosa dieta di solo mele centrifugate e vane speranze al vapore”.

L’obiettivo di questo articolo è dare due dritte a chi, con l’arrivo della bella stagione, vuole affrontare la quota partendo da un livello di preparazione medio-basso. Innanzitutto bisogna ricordarsi sempre che in montagna ognuno ha limiti diversi, che derivano dalla personale capacità di tollerare la fatica e da quanto stretching ha fatto la propria proverbiale “comfort zone”. Se davvero si sta partendo “dal divano agonistico” i limiti probabilmente saranno molto più evidenti, mentre già chi va regolarmente a correre ha un livello di preparazione aerobica base sul quale fare affidamento, nonostante, ça va sans dire, l’allenamento specifico per certe esperienze ci debba essere.

La scelta dell’obiettivo

Dunque la prima cosa da fare è scegliere l’obiettivo: un 4.000 non equivale l’altro, ci sono numerosi percorsi che sono gradati “F” o “PD” (che stanno per “facile” o “poco difficile”) molto gettonati, come per esempio la mitica Capanna Margherita sul Rosa, le cime più accessibili del Rosa (Punta Giordani, Vincent) o la Normale al Gran Paradiso. Ci sono invece 4.000 che richiedono competenze tecniche, attrezzatura, impegno fisico e mentale del tutto differenti e che assolutamente non possono essere considerati una buona scelta per iniziare. La gradazione alpinistica in questo facilita la scelta.

Le condizioni possono però impattare molto, soprattutto in una stagione che, come questa alle porte, si annuncia difficile per i ghiacciai. Non ha praticamente nevicato durante l’inverno e i crepacci sono già molto aperti, rendendo le condizioni precarie anche sui percorsi più semplici. Ma questo è un capitolo a sé, dedicato a tutti quelli che pensano ancora che il cambiamento climatico sia una bufala. Probabilmente son gli stessi che pensano anche che la Terra sia piatta. Quindi, dopo aver scelto una possibile cima, la cosa migliore da fare è informarsi (chiamando i rifugi, cercando online le ultime relazioni della salita, contattando le persone esperte come per esempio le guide alpine) sulle condizioni del percorso che possono aggiungere molto pepe anche alla più Facile delle salite.

Come prepararsi

Subito dopo bisogna valutarsi: che cosa, del proprio allenamento pregresso, può tornare utile per affrontare un 4.000? Sulla stragrande maggioranza dei percorsi gradati “F” o “PD-” per intenderci, fare 20 push-up e 50 trazioni può risultare utile solo se si vuole provare a percorrerli sollevando pesi durante la salita. La preparazione aerobica è certamente predominante per questo tipo di uscite: dunque andare a correre, se possibile macinando dislivello. Tranquilli, solo Kilian Jornet corre davvero in salita, ma basta acquistare un cardiofrequenzimetro base per rendersi conto che tenendo un passo sostenuto in salita l’allenamento è spesso anche più efficiente della corsa in piano. Per proteggere le ginocchia da tendiniti certe, se si sta davvero iniziando quasi da zero, all’allenamento aerobico serve anche associare un rafforzamento muscolare delle gambe: più i muscoli sono forti, più le articolazioni ringraziano.

Ovviamente poi dal divano alla Capanna Margherita è poco plausibile e sconsigliato: occorre portarsi in quota progressivamente, con numerosi sentieri escursionistici che arrivano anche ai 3.000 metri senza che vi sia la necessità di usare attrezzatura. Serve soprattutto per abituarsi alla quota, per capire se la si soffre, insomma, serve per evitare di fare un 4.000 subendo gli stessi effetti del quinto gin tonic ma solo nella componente “nausea e vomito” e senza la piacevole sensazione di ebrezza.

Infine bisogna evitare di affrontare un ambiente simile in ciabatte. Anche se “poco difficili” non sono percorsi sul lungo mare a Riccione, dunque il minimo indispensabile è fondamentale averlo. Scarponi, ramponi, piccozza, casco. Abbigliamento adeguato (attenzione, adeguato, i pantaloni usati per sciare durante la settimana bianca con gli zii dieci anni fa è molto probabile che non lo siano affatto, bisogna vestirti in maniera comoda, con diversi strati termici), corda e soprattutto…manovre.  Le manovre per fare un percorso facile di un 4.000 non sono poi nemmeno così complesse e tante, però quelle che ci sono bisogna saperle benissimo. E c’è una sola persona che sa insegnarle: una guida, qualcuno con molta esperienza in più rispetto a noi, perché è tutto molto divertente, è tutto molto bello ma alla fine l’obiettivo è farsi la birra a fine giornata e tediare gli amici con le foto su Instagram, non morire di ipotermia in un crepaccio.

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6 Commenti

  1. In caso di maltempo,o poco tempo a disposizione parecchie rampe di scale interne a palazzi,ripetute ed eventualmente con zaino progressivamente zavorrato, sono utili? ho visto parecchi runner di piuanura, evitare alcuni tratti di rampe in salita e discesa presenti supercorso, prevalentemente su argini di fiumi.

    1. Ecco, se si pensa di evitare piccole rampe in salita, meglio cambiare attività. Le salite in quota non sono il vostro sport. Quanto alle rampe di scale: possono aiutare ma … meglio le camminate su sentieri, anche facili, anche con brutto tempo. Al termine, una doccia cancellerà la stanchezza, ma l’allenamento sarà migliore.

  2. Tutte cose giuste, ma anche scontate ed ovvie. Tuttavia è sempre meglio ribadirle.
    La cosa che più mi ha colpito dell’articolo è, però, il nome dell’autrice: Smaranda! Mai sentito, esotico?

  3. No, non ci sono solo le Guide, che sanno insegnare come ci si lega in cordata. C’è anche il CAI, che con le sue decine di Scuole sparse sul territorio fa esattamente questo da anni, da ben prima che le Guide scoprissero il business dei corsi.
    Ma la Guida meglio prenderla, per fare un 4000, se si sta leggendo questo articolo cercando davvero informazioni su come si sale un 4000!
    PS: la picca non basta averla dietro, bisogna saperla usare, altrimenti tanto vale usare i bastoncini che pesano meno.

    1. Sull’Everest quest’anno ogni “alpinista” che raggiungeva la vetta avava di media 1.7 sherpa come assistenti (balie?).
      Si propone dappertutto il Turismo ?
      Tra l’altro non solo è banalizzante, ma anche inquinante.

  4. Mi attengo ai fatti concreti, reali: se posso esprimere una mia seppure modesta opinione sono assai preoccupato per i ghiacciai del Rosa, che stanno ritirandosi ma mi auspico con fervore che avvengano già a partire da questo autunno abbondanti e copiose nevicate,

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