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“Estate” all’improvviso, sul ghiacciaio Presena i teli si stendono in anticipo

La neve tardiva caduta nel mese di aprile ha regalato alle vette alpine e appenniniche una parentesi invernale, al termine di un inverno fondamentalmente mai entrato nel vivo, caratterizzato da estrema siccità soprattutto sull’arco alpino. Come atteso, non si è rivelata una panacea. Gli accumuli nevosi primaverili non hanno potuto compensare in una manciata di settimane le mancate precipitazioni invernali. Sul ghiacciaio Presena è stato possibile sciare fino al 15 maggio, giorno ufficiale di chiusura degli impianti del comprensorio Pontedilegno-Tonale, ma andando a valutare la copertura nevosa presente, si rileva uno spessore che è circa la metà degli anni passati. A peggiorare la situazione ecco arrivare una sorta di estate all’improvviso, con temperature ben oltre la norma, che tenderanno secondo le previsioni a salire nel weekend. Una sommatoria di fattori che non gioca certo a favore della salute del ghiacciaio, la cui ablazione potrebbe essere notevolmente accelerata. Pertanto, senza perdere tempo, si è scelto di anticipare a maggio la posa dei teli geotessili, solitamente distesi sul Presena a metà giugno.

Dal 2008, anno di avvio del progetto di posa dei teli, ad oggi, si è passati da una superficie schermata di circa  20 metri quadrati a oltre 100.000 metri quadrati. I teli, di dimensioni 5 m*70 m, vengono attualmente cuciti tra  loro, mentre un tempo erano termosaldati. Realizzati in materiale geotessile bianco, sono in grado al contempo di proteggere la massa nevosa sottostante e riflettere i raggi solari. Secondo i dati forniti dalla società Carosello Tonale S.p.A, si ha così modo di salvare ogni anno circa 3 metri di spessore della neve nella parte a monte e 2 in quella a valle.

Teli salva-ghiacciai, o forse no?

La posa dei teli sul Presena riporta alla mente il dibattito nato a inizio anno sul tema della copertura tessile dei ghiacciai. Un team di esperti ed esperte di clima e ghiacciai – con il supporto delle principali istituzioni che si occupano del monitoraggio dei ghiacciai italiani su scala regionale e nazionale – ha elaborato un documento non propriamente di attacco alla scelta dell’utilizzo del telo, quanto alla tipologia di comunicazione, generalmente fuorviante, connessa a tale pratica.

I teli “non rappresentano uno strumento per combattere le conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale” – si legge nel testo scritto a più mani – . […] Raccontare la copertura dei ghiacciai come una soluzione agli effetti avversi del cambiamento climatico non è soltanto sbagliato, è anche un tentativo di greenwashing per descrivere un intervento impattante sull’ambiente da numerosi punti di vista, come sostenibile e anzi addirittura auspicabile.”

All’interno del documento veniva evidenziato come le azioni di copertura artificiale interessino oggigiorno meno dello 0.08% della superficie occupata dai ghiacciai italiani (circa 360 kmq), tipicamente  ghiacciai che ospitano piste per lo sci alpino o altre forme di sfruttamento turistico. “La stesura dei teli è incoraggiata dalla tutela di interessi economici locali e puntiformi. I ghiacciai vengono coperti per garantire l’esistenza di piste da sci e risparmiare sui piani di innevamento artificiale durante la stagione sciistica.”

Dunque i teli hanno una mera finalità economica? Come premesso, gli scienziati non hanno voluto demonizzare la pratica, sottolineando che “l’applicazione dei teli sulla superficie dei ghiacciai rallenta la fusione di neve e ghiaccio” ma si rilevano alcune criticità, quali i costi elevati, le emissioni legate all’uso dei gatti delle nevi per movimentare i teloni, i frammenti plastici rilasciati dai teli, la distruzione di comunità biologiche di superficie.

Tornando al caso del Presena, la deposizione anticipata dei teli consentirà di preservare un adeguato spessore del manto nevoso tale da agevolare un avvio anticipato della stagione sciistica invernale, tra fine ottobre e inizio novembre, naturalmente in funzione delle precipitazioni autunnali.

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Un commento

  1. Prevedo ramponi e piccozze offerti ai mercatini di antiquariato.Li ho trovati a basso prezzo , modelli al top negli annti 1975-80..buoni per escrusionismo con tratti ghiacciati in autunno-inverno.Passatina alle punte con lima manuale.

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