Alpinismo

Broad Peak, finisce in tragedia la spedizione austriaca

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CAMPO BASE BROAD PEAK, Pakistan —  Un gelido bivacco d’emergenza sull’anticima del Broad Peak è stato fatale per l’alpinista austriaco Markus Kronthaler, morto di sfinimento poco dopo aver raggiunto la vetta della montagna. Il suo compagno di cordata Sepp Bachmair, allo stremo delle forze, è stato miracolosamente salvato dall’alpinista polacco Piotr Morawski, che per aiutarlo ha rinunciato alla vetta.

Kronthaler e Bachmair erano da settimane sulla montagna e volevano a tutti i costi raggiungere la cima del Broad Peak (8.047 metri). Era la loro ultima possibilità prima del rientro e, approfittando della finestra di bel tempo, i due hanno sferrato il loro ultimo – fatale – attacco nella notte di giovedì scorso.
 
Ma la storia si è subito trasformata in incubo. Dopo aver scalato per tutto il giorno, sono stati costretti a bivaccare all’aperto a quasi ottomila metri, sull’anticima del Broad Peak. Hanno raggiunto la cima solo venerdì mattina, ma le energie li hanno presto abbandonati e i due non hanno avuto la forza di rientrare al campo.
 
Dopo ore di agonia, Kronthaler è spirato nella notte tra venerdì e sabato. Bachmair invece è riuscito a sopravvivere alla seconda notte all’addiaccio in quota, ed è stato ritrovato la mattina successiva a quota 7800 metri da tre alpinisti polacchi diretti in cima: Piotr Pustelnik, Piotr Morawski e Peter Hamor.
 
Bachmair era in condizioni quasi disperate. Morawski, senza esitazioni, si è fermato e lo ha aiutato a rientrare al campo 3, rinunciando al tentativo di vetta. Pustelnik e Hamor hanno invece proseguito per la cima e sul crinale di vetta hanno trovato il corpo, ormai senza vita, di Kronthaler.
 
Morawski ha poi ripetuto il tentativo domenica, concludendolo con successo e mettendo il 13esimo sigillo nella sua corsa agli ottomila.
 
I tre polacchi sono arrivati in cima “a sorpresa”. Ufficialmente, stavano solo completando l’acclimatamento. Ma non hanno saputo resistere alla finestra di bel tempo che stava concedendo la cima a molti alpinisti in quei giorni. Così, nonostante Pustelnik non avesse nemmeno gli scarponi d’alta quota adatti, i tre sono partiti per la cima.
 
Non è il primo ottomila della stagione per loro. Ad aprile Morawski e Hamor hanno salito il Cho Oyu (8.222 metri); a maggio Hamor ha raggiunto la vetta principale dell’Annapurna (8.091metri) e Pustelnik e Morawski la cima orientale (8.010 metri).
 
Sara Sottocornola

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