Film

Arriva al cinema “La bicicletta e il Badile”, un omaggio a Hermann Buhl

Approderà al cinema il 17 maggio prossimo “La bicicletta e il Badile” (Italia, 2022, 83′), un omaggio al celebre alpinista austriaco Hermann Buhl e alle due ruote come mezzo per scoprire e avvicinare la montagna. Un film ambientalista e propositivo, un racconto leggero, profondo, intenso e vivace.

Prodotto da Alberto Valtellina con il contributo di CAI (Club Alpino Italiano – Centro di Cinematografia e Cineteeca) e il sostegno del Comune di Tirano (SO), è un racconto corale delle salite sul mitico Pizzo Badile, icona della Val Bregaglia, al confine italo-svizzero. La narrazione si snoda attraverso il racconto del viaggio di Maurizio Panseri e Marco Cardullo, alpinisti e ciclisti, che decidono di ripercorrere l’itinerario che nel 1952 portò Hermann Buhl, in bicicletta, in un fine settimana, da Innsbruck alla parete NE del Badile, salito in prima solitaria attraverso la via Cassin (aperta da Riccardo Cassin nel 1937 in 4 giorni), in circa 4 ore.

Sinossi

Venerdì 4 luglio 1952, Hermann Buhl, che sarà conosciuto in seguito come un grandissimo alpinista (tra le altre salite, celebri la prima salita al Nanga Parbat e al Broad Peak), lascia Innsbruck in bicicletta, risale la valle dell’Inn, dopo 150 chilometri arriva alla base della parete nord-est del Pizzo Badile, la sale in solitaria attraverso la via Cassin, scende, riprende la bicicletta e torna verso casa, per essere al lavoro il lunedì mattina. Un’impresa celebre, raccontata in poche asciutte pagine nel bellissimo libro autobiografico “È buio sul ghiacciaio”.

Estate 2021. Maurizio Panseri e Marco Cardullo decidono che oggi non ha più alcun senso spostarsi in automobile, soprattutto per andare in montagna. Ripercorrono l’itinerario ciclistico e alpinistico di Hermann Buhl: per lui la bicicletta era una necessità e il mezzo che aveva disposizione per compiere l’impresa, per i nostri sarà il mezzo per ripensare lo sport in modo sostenibile. Il viaggio di Maurizio e Marco si offre quale cornice per incontri con persone che hanno legato il loro nome a quello della montagna.

Note di regia

Ripercorriamo le strade di Hermann Buhl: la bicicletta che per lui era una necessità e l’amore per l’impresa, la dimostrazione di una creatività formidabile, per noi può rappresentare la sostenibilità del nostro fare alpinismo rispetto all’ambiente, l’impronta consapevole che le nostre avventure lasciano sul pianeta entrando in intimo contatto con i luoghi, la loro storia ed i segni lasciati da chi prima di noi ha percorso quelle strade, salito quei sentieri e quelle pareti.

Il desiderio di tornare nei luoghi che hanno visto Hermann Buhl passare con la sua bicicletta e le sue scarpette esattamente settanta anni fa, si colma di nuovi significati in una cornice di senso compiuto. Tornare con lo sguardo attento a cogliere i cambiamenti e la bellezza delle geografie alpine, in un flusso dove le riflessioni diventano ritmo dei pedali che girano, dei piedi che camminano, delle mani che arrampicano. Sul cammino, tra Italia, Svizzera e Austria, non mancano gli spunti visivi per meditazioni sul cambiamento: la grande frana di crollo della parete nord del Cengalo e la devastazione della Val Bondasca, il ritiro incessante dei ghiacciai nel gruppo del Bernina e dell’Ortles-Cevedale, la tragica frana della Val Pola; stimoli per scardinare una visione antropocentrica, cercando di ricollocare nella giusta proporzione i tempi dell’uomo e i tempi geologici del pianeta.

Abbiamo raccolto le immagini del viaggio di Maurizio e Marco da Alzano Lombardo presso Bergamo, alla cima del Badile attraverso la via “Cassin” e poi attraverso la valle dell’Inn, salendo al passo Maloja, per chiudere il giro ad anello a Tirano. Il viaggio di Maurizio e Marco è cornice discreta agli incontri con persone che ricordano la straordinaria figura di Hermann Buhl sul versante affettivo e sul versante storico: a Ramsau, sul confine tra Austria e Germania, abbiamo raccolto le parole della figlia Kriemhild Buhl, autrice del libro autobiografico “Mio padre Hermann Buhl”. Nella sua palestra/biblioteca abbiamo intervistato Giuseppe “Popi” Miotti, un riferimento per l’arrampicata e la storia dell’alpinismo. Renata Rossi, prima guida alpina donna in Italia, ci ha vivacemente raccontato la sua storia d’amore con il Pizzo Badile: Renata abita sul confine tra Italia e Svizzera, a pochi minuti dalla “sua” montagna. Un incontro vivace e musicale con Caterina Bassi e il fidanzato Martino Quintavalla, coppia in parete e nella vita, che il 23 agosto 2017, quando ci fu il crollo del monte Cengalo stavano arrampicando sull’adiacente parete Est-Nord Est del Badile, via “Hiroshima”, e non si resero conto dell’entità della frana, forse troppo impegnati nella seconda ripetizione dell’impegnativa via. Altri incontri: Guido Lisignoli, guida alpina, che gestisce il campeggio a pochi chilometri dalla base del Badile, la giovane giornalista e blogger Smaranda Chifu, che sale il monte Resegone con gli sci e lo avvicina in bicicletta, i geologi del Servizio Glaciologico Lombardo, che monitorano i ghiacciai alpini, Mattia Bernardini, alpinista e avvocato che parla di obblighi e divieti, la rifugista della Capanna Sasc Furà, Dario Eynard e Gabriel Buda, giovanissimi alpinisti, attratti dalle storiche vie…

Anteprima e proiezioni in programma

Questa sera, alle ore 21, si svolgerà a Tirano l’anteprima assoluta del film in presenza dei registi. Una anteprima sarà condotta anche a Milano, al Cinema Beltrade, il 15 maggio, in collaborazione con la Cineteca Centrale del Club Alpino Italiano (presenza registi e Angelo Schena, Presidente della Cineteca). Inizierà il 17 il tour cinematografico, con prime proiezioni previste in diverse città tra Lombardia e Veneto:

  • Bergamo, Cinema Conca Verde dal 17 maggio (presenza registi)
  • Nembro (BG), Cinemateatro San Filippo Neri, dal 18 maggio (presenza registi)
  • Mezzago (MB), Cinema Bloom, dal 19 maggio (presenza registi)
  • Darfo (BS), Cinema Garden-Iride, 26 maggio (presenza registi)
  • Sondrio, Cinema Excelsior, giugno (data da definire)
  • Temù (BS), Cinema Alpi, luglio (data da definire)
  • Chiavenna (SO), Cinema Victoria, (data da definire)
Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. ANZIANI TRENTINI TRA I 90 E I 100 ANNI, MI RACCONTARONO CHE NEL DOPO GUERRA 1945 E PRIMI 50 , ANDAVANO AD ARRAMPICARE IN BICICLETTA… PRIVA DI CAMBI E CON COPERTONI USURATI. SOLO DOPO ARRIVARONO NELLE CASE LE VESPA O I GALLETTI MOTO GUZZI.TITA PIAZ CADDE FATALMENTE CON LASUA BICICLETTA.OGGI SEMBRA CHE LA MTB ELETTRICA FACILITIT UTTI, MA SI LEGGE DI MOLTI INCIDENTI SPECIE IN DISCESA CON CURVA MALGESTITA , EPPURE CI SONO I FRENI A DISCO.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close