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Vivere e lavorare nelle Alpi del futuro, cosa ne pensano i giovani?

Le regioni alpine si ritrovano ad affrontare una serie di sfide, dal cambiamento climatico alla perdita di biodiversità, arrivando alla congestione del traffico e all’overturismo, di fronte alle quali sorge spontanea una riflessione su come saranno le Alpi del futuro. Per garantire che lo spazio alpino reagisca in maniera efficace, per utilizzare un termine sempre più diffuso, che si mostri resiliente nei confronti dei cambiamenti del mondo moderno, è necessario fare squadra tra le 48 regioni e province autonome della Macroregione Alpina. Fare squadra significa elaborare dei progetti comuni, che possano aiutare ambiente e popolazioni. Partendo dal presupposto che le Alpi del futuro saranno la “casa” delle nuove generazioni, grande spazio nell’ambito dell’EUSALP (Strategia dell’Unione Europea per la Regione Alpina) viene dato ai giovani. A loro si fa richiesta di far sentire la propria voce e condividere idee progettuali con esperti e decisori delle Alpi.

Nell’anno della presidenza italiana di EUSALP, in occasione della prima sessione dell’Executive Board, Organo di governo che riunisce i rappresentanti delle Regioni e degli Stati membri di EUSALP, svolta a Trento il 21 e 22 aprile 2022, è stato realizzato un laboratorio dedicato proprio ai giovani, un workshop sui lavori del futuro nelle Alpi. Realizzato in collaborazione con Skopia, l’incontro ha visto la partecipazione di 20 ragazzi provenienti dalla Macroregione Alpina, insieme ai rappresentanti dello EUSALP Youth Council.

I lavori di domani sulle Alpi

Come riportato nel comunicato ufficiale dell’ufficio stampa della Provincia Autonoma di Trento, si è richiesto ai giovani di riflettere su come e quanto i cambiamenti globali in atto, quali digitalizzazione, cambiamento climatico, crisi economica ed energetica, impatteranno sulle professioni del futuro nelle Alpi. E come dunque andrà re-immaginato il mondo del lavoro.

Nel corso del laboratorio i ragazzi sono stati in grado di identificare i “principali megatrends” che andranno a influenzare il settore lavorativo nell’arco alpino, ovvero cambiamento climatico, digitalizzazione e aumento della tecnologia, cambiamento delle modalità di lavoro, aumento delle migrazioni e cambiamenti demografici.

Guardando al 2050, un traguardo neanche troppo lontano, i giovani hanno immaginato un mondo del lavoro sulle Alpi decisamente all’avanguardia, caratterizzato dalla diffusione di professioni altamente specializzate, in linea con la transizione green, in grado di assicurare un salario minimo e la possibilità di coniugare lavoro e vita privata. Inoltre si auspica la diffusione, anche nelle aree periferiche, di hub di ricerca e innovazione.

Sul fronte turistico, sarà necessario elaborare nuovi modelli, puntando su un turismo lento, inclusivo e sostenibile. E soprattutto un turismo diffuso e destagionalizzato. Innovazione sì ma senza dimenticare la tradizione: importante sarà preservare le forme tradizionali dell’agricoltura di montagna per garantire la tutela della biodiversità e delle colture tradizionali. Priorità andrà posta sulla tutela del patrimonio paesaggistico e culturale.

“Le Alpi del futuro, secondo la visione emersa nel laboratorio, saranno abitate da giovani imprenditori e ricercatori che potranno scegliere le Alpi in quanto si sarà investito in educazione, ricerca, mobilità sostenibile. Le professioni del futuro saranno sicuramente legate alla transizione green ma è stata messa al centro anche la necessità di investire nella qualità del lavoro e della conciliazione lavoro-vita privata, si sintetizza nel comunicato.

Quanta strada c’è da fare?

Quali sono gli step necessari per trasformare questo sogno dei giovani in realtà? Da un lato servirà un impegno politico, volto a favorire finanziamenti pubblici alle imprese secondo criteri di sostenibilità sociale ed ambientale e una tassazione agevolata. Sarà inoltre necessario riformare il sistema educativo per consentire ai giovani di acquisire le necessarie competenze per le professioni del futuro, favorire la cooperazione all’interno della Macroregione, investire sempre di più nella ricerca e cercare di rendere “meno periferiche” in termini di servizi, le aree periferiche.

La condivisione di idee e la ricerca di soluzioni congiunte da parte dei giovani, iniziata a Trento, continuerà nei prossimi mesi, allo scopo di elaborare un report finale da presentare nel corso dell’Annual Forum EUSALP, da sottoporre all’Executive Board e all’assemblea generale.

Puntare sui giovani

Come evidenziato dall’assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti, rendere i giovani protagonisti nelle dinamiche EUSALP rientra tra gli obiettivi della presidenza italiana per il 2022. Le idee dei ragazzi diventano elementi chiave da tenere in considerazione per costruire un ambiente alpino del futuro che sia in grado di rispondere alle loro esigenze ma anche alla loro sensibilità. Un ambiente che assicuri salubrità della natura e al contempo una offerta formativa e lavorativa ampia e di alta qualità.

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