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Falco pellegrino in nidificazione, stop all’arrampicata al Circeo e in Valle Bova

Il promontorio del Circeo, in Lazio, e la Valle Bova, in Lombardia, si aggiungono alle località italiane in cui l’arrampicata viene regolamentata e limitata nel periodo di nidificazione del falco pellegrino. Per evitare che la specie venga disturbata dalla presenza dei climber nei siti di nidificazione in questa delicata fase dell’anno, nelle scorse settimane erano state già interdette alcune falesie in Val Grande (Piemonte) e in Val Rosandra (Friuli Venezia Giulia).

In Val Grande il divieto di arrampicata sulla parete sita tra il Comune di Premosello Chiovenda e Vogogna (falesia di Colloro) sarà in vigore fino al 31 luglio 2022. in Val Rosandra sarà vietato arrampicare e utilizzare droni nella zona della parete denominata “La Grande – Veliki Raz” fino al 15 giugno 2022.

Ordinanza in Valle Bova

In Valle Bova, l’ordinanza, firmata dal Dirigente Area Servizi del Territorio Ing. Domenico Martini, sarà in vigore dal 14 aprile al 15 giugno 2022. Come si legge nel testo sarà vietata in tale periodo “ogni possibilità di accedere, arrampicare, risalire e discendere in qualsiasi modo o tecnica sulle pareti e per l’intero settore di falesia compreso tra la Grotta del Buco del Piombo e la cascata della Valle del Caino”.

Vietata anche “la frequentazione della sezione di parete posta a est della cascata in Valle del Caino lungo le seguenti vie di arrampicata: via Giurassica – via Mario Imperial – via Ciribaubau – via Spigolo Giulia – via Pietro Scarabelli e via Diretta”.

Oltre a non arrampicare laddove vietato, si fa richiesta, in tutto il territorio lungo il percorso del torrente Bova compreso dalla Val da Puzzò e dal limite nord del Campirone (S. Salvatore), di evitare schiamazzi e rumori, diurni e notturni, dalle motoseghe ai motori a scoppio. Infine sarà in vigore il divieto di transito di veicoli a motore sulla strada forestale di accesso alla grotta del Buco del Piombo, dosso dei morti, fino alla piazzola di salita alla Grotta Buco del Piombo, ad eccezione dei mezzi di soccorso.

Le ragioni del Parco del Circeo

Nei giorni scorsi il Parco Nazionale del Circeo ha inviato una lettera al Comune di San Felice Circeo e al Raggruppamento dei Carabinieri del Parco del Circeo, evidenziando la necessità di interdire, regolamentare e sorvegliare l’attività di arrampicata sportiva nella zona del “Precipizio”. Non solo per garantire la giusta tranquillità al falco pellegrino, in maniera più ampia per tutelare fauna e flora, nonché valori scenici e panoramici, e per ragioni di sicurezza, in quanto area segnalata dal Piano di Assetto Idrologico come “zona ad elevata pericolosità da frana”.

L’Ente Parco ha segnalato in una nota, che lo svolgimento in zona dell’arrampicata sportiva ha comportato l’apertura di un sentiero sul versante Quarto Caldo, tracciato in maniera del tutto illegale, dalla fine della strada di Vasca Moresca (poco prima di Torre Moresca) fino al Picco di Circe, con taglio della vegetazione e marcatura con pallini e frecce rosse. In questa area del Parco, designata Zona Speciale di Conservazione (ZSC) ai sensi della Direttiva Habitat della Commissione europea, è attestata la presenza del Falco peregrinus. L’attività degli arrampicatori crea disturbo alla specie in nidificazione e, molto probabilmente, è anche la causa della mancata nidificazione del corvo imperiale.

Si legge ancora nella nota, “nel periodo che va dal primo gennaio al 31 luglio sono sospese le attività di avvicinamento a tali pareti mediante elicottero, deltaplano, parapendio, arrampicata libera o attrezzata e qualunque altra modalità, ad esclusione delle attività di ordine pubblico o di sicurezza” e “ai sensi della legge 157/1992 così come modificata dalla legge 96/2010, è vietato distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonché’ disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli. Tale attività inoltre può provocare il danneggiamento della vegetazione autoctona. Al fine di tutelare la biodiversità e per questioni di sicurezza, l’Ente Parco concorderà con il Comune di San Felice l’opportuna segnaletica da installare nel punto di attacco dei tracciati, nello specifico in località Vasca Moresca, al fine di interdire e regolamentare l’attività di scalata”.

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