Ambiente

Quanto è cambiato la Mer de Glace in un secolo?

Metri di arretramento, metri cubi di ghiaccio persi. Ogni qualvolta si parli di evoluzione dei ghiacciai, ci troviamo di fronte a dati numerici di cui riusciamo orientativamente a comprendere la portata. Cosa ben diversa, e difficile, è essere in grado di immaginare visivamente il cambiamento avvenuto su una formazione glaciale. Ci vengono in aiuto in tal senso i confronti fotografici, come quelli realizzati secondo la tecnica della repeat photography, fulcro del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”. Nei giorni scorsi la Fondazione Montagna Sicura ha pubblicato sui social una immagine che va oltre il confronto tra due scatti realizzati dal medesimo punto di osservazione a distanza di tempo: si tratta di una elaborazione 3D diffusa dal fotografo francese Samuel Barletier nel novembre 2020, che consente di vedere con i propri occhi, in un singolo scatto, 120 anni (1900 – 2020) di evoluzione della Mer de Glace, il celebre ghiacciaio che si estende sul versante francese del Monte Bianco. L’effetto è impressionante.

“Ancora una volta osserviamo il ritiro e la riduzione dei ghiacciai, fenomeno idrogeologico che colpisce le nostre montagne e che non accenna ad arrestarsi”, il commento della Fondazione che accompagna l’immagine.

Dalle immagini ai numeri

In termini quantitativi, quanto è cambiato la Mer de Glace nell’ultimo secolo? Nel 2020, uno studio realizzato proprio sfruttando la tecnica della repeat photography dalla University of Dundee, ha evidenziato in relazione agli ultimi decenni (1985-2020) una diminuzione del livello del ghiacciaio di 115 metri. Diminuzione sì, perché la Mer de Glace “si abbassa”.

Nel 1985 fu realizzata la funivia che ancora oggi conduce al ghiacciaio. O meglio, che conduceva al ghiacciaio. Oggi per raggiungerne la superficie dal punto di arrivo della funivia bisogna affrontare una scalinata, attualmente di circa 500 gradini (nel 1988 erano 3, per rendervi l’idea), il cui numero aumenta anno dopo anno. I livelli annuali del ghiacciaio sono indicati – e rimarranno come ricordo – da piccoli cartelli apposti sulla roccia, che si incrociano percorrendo quella che viene definita come una scala del cambiamento climatico. Una scala della tristezza, volendo. In questo lasso di tempo il ghiacciaio è arretrato di 800 metri circa.

Il ritiro del ghiacciaio risulta aumentato vertiginosamente negli ultimi decenni rispetto al secolo scorso. Prima del 1985 potremmo dire che le cose non andassero benissimo, ma con un’altra velocità. Dal 1900 al 1990 si stima un arretramento di 700 metri, una cifra paragonabile se non inferiore a quella registrata negli ultimi 30 anni. In totale dunque siamo a circa 2 km in un secolo di ghiacciaio perso. E secondo i modelli elaborati dagli esperti, nei prossimi decenni la situazione potrebbe peggiorare. Uno studio del 2017 realizzato dall’Università di Grenoble, stima che entro il 2040 potrebbe verificarsi un ulteriore arretramento di circa 1200 metri.

In termini di spessore, sono andati perduti in un secolo circa 120 metri. Oggi la diminuzione in spessore è stimata tra i 4 e i 6 metri annui.

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