News

L’orsetto Juan Carrito catturato e riportato tra i monti del PNALM

L’assalto alla pasticceria di Roccaraso ha segnato un punto di svolta nella vicenda dell’orso marsicano Juan Carrito. Nonostante l’impegno della popolazione a un tentativo di pacifica convivenza, la crescente confidenza dell’esemplare ha incrementato i timori di molti, al punto che il Codacons è arrivato alla decisione inviare una diffida al Comune di Roccaraso, alla Regione Abruzzo e alla Prefettura dell’Aquila, richiedendo la cattura dell’orso.

“Dalle segnalazioni ricevute si apprende che molti cittadini evitano di uscire dalle loro abitazioni per timore di incrociare l’orso e, in molti casi, l’animale si è addirittura arrampicato sui ballatoi delle abitazioni private in cerca di cibo – sottolinea il Codacons – . Le misure di dissuasione attuate nei confronti dell’esemplare attraverso ‘azioni reattive’, così come previsto nel Protocollo operativo per la prevenzione e la gestione del fenomeno degli orsi confidenti e/o problematici”, non hanno consentito l’allontanamento dell’orso dal centro abitato. La sua presenza, dunque, persiste e continua a creare disagio e stato di pericolo nella comunità locale. Ciò è tanto più grave considerato che la presenza dell’animale potrebbe creare ulteriore allarme non solo nella popolazione locale, ma anche e soprattutto in quella dei vacanzieri che si apprestano ad affollare la nota località sciistica di Roccaraso, arrecando evidenti e gravi ripercussioni anche sul turismo della zona già fortemente compromesso dall’attuale emergenza sanitaria”.

“Si ritiene dunque doveroso – prosegue l’istanza – richiedere la valutazione e l’intervento delle Autorità competenti anche mediante l’attivazione di ulteriori e più efficaci misure restrittive quali la cattura e l’applicazione di un radiocollare per il monitoraggio dell’animale al fine di individuare tempestivamente il suo passaggio in una ‘zona critica’ (urbana e periurbana) e di attivare le procedure previste (ad esempio, semplice monitoraggio oppure allerta delle squadre di intervento rapido per le azioni di controllo) facilitandone le operazioni”.

Il caso è stato valutato ancora una volta con attenzione dagli esperti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, insieme ai tecnici del PNM e della Regione Abruzzo, giungendo alla conclusione che la cattura e la traslocazione di Juan Carrito tra le vette innevate, lontano dai centri abitati, potesse essere la soluzione migliore.

La traslocazione dell’orso Juan Carrito lontano dai centri abitati

“Questa mattina presto si è svolta la traslocazione dell’orso Juan Carrito – si legge nel comunicato del PNALM in data 7 dicembre 2021 – . Il personale tecnico scientifico e veterinario dei Parchi Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della Maiella in collaborazione con i Carabinieri Forestali e ha proceduto alla cattura dell’orso M20, ovvero Juan Carrito, per la traslocazione dalla zona di Roccaraso ad una zona naturale ed isolata situata nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’orso si è risvegliato ed è sotto costante monitoraggio, così come verrà fatto nei giorni a venire. L’obiettivo è quello di provare ad indurre l’orso a modificare il proprio comportamento fortemente condizionato dal cibo antropico e da una estrema confidenza nei confronti della persone, inducendolo ad un, si spera, sempre più prossimo svernamento, rilasciandolo in un contesto montano isolato.

Juan Carrito è un orso condizionato e confidente, monitorato costantemente da maggio scorso anche grazie ad un collare GPS, che è stato protagonista di diverse scorribande, non ultima quella in una pasticceria del centro di Roccaraso, luogo in cui si è praticamente stabilito da circa 2 mesi e, approfittando dell’assenza di misure di prevenzione adeguate e della continua accessibilità a risorse alimentari di origine antropica, fra cui rifiuti all’interno dei cassonetti RSU e cibo offerto da alcune persone, ha rafforzato il suo comportamento confidente e condizionato, su cui certamente hanno influito le sue origini: figlio di Amarena cresciuto in un ambiente fortemente antropizzato.

L’insieme delle condizioni in cui M20 ha passato gli ultimi mesi ha contribuito a rafforzare il suo condizionamento verso il cibo facile, vanificando gli sforzi messi in campo. Inoltre, volendo guardare ai prossimi mesi, la giovane età, la sua indole e la presenza costante di cibo sono alcuni degli elementi che possono contribuire a ridurre la durata del periodo di svernamento, aumentando notevolmente quindi il rischio che l’orso possa continuare a frequentare il centro abitato di Roccaraso, che essendo la più grande stazione sciistica dell’Appennino, durante la stagione invernale registra presenze di migliaia di turisti, certamente impreparati all’incontro con un orso, con gravi rischi sia per l’incolumità pubblica, sia per l’orso stesso.

Tutto questo ha reso necessaria l’operazione odierna al fine di:

  • decongestionare la situazione nel comprensorio di Roccaraso e zone limitrofe, dove nel corso delle ultime settimane si sono moltiplicati i passaggi all’interno del centro abitato;
  • tentare ulteriormente di favorire un cambiamento di comportamento dell’orso in un contesto non antropizzato, favorendo il letargo;
  • creare una finestra temporale per attuare immediati interventi gestionali (messa in sicurezza dei cassonetti RSU) e superare il periodo di maggior affluenza turistica.

La pianificazione dell’intera operazione odierna, e la contestuale scelta del luogo di rilascio, è stata realizzata sulla base di un lavoro di analisi e valutazione svolto congiuntamente dai tecnici del PNALM del PNM e della Regione Abruzzo, che ha chiesto l’autorizzazione alla traslocazione al Ministero della Transizione Ecologica, autorizzazione rilasciata nei giorni scorsi, previo parere favorevole dell’ISPRA.

La scelta del luogo di rilascio, benché non proprio ideale, perché sarebbe opportuno allontanare maggiormente Carrito dalla zona in cui è cresciuto, è ricaduta nel PNALM per motivazioni di natura logistico-operativa, biologica e amministrativa. Fondamentale nell’operazione il ruolo dell’Arma dei Carabinieri che ha assicurato anche la disponibilità di un elicottero per effettuare la traslocazione da Roccaraso all’area di rilascio.

In altri contesti nazionali e internazionali un orso come Juan Carrito sarebbe stato con tutta probabilità messo in cattività. Lo diciamo in virtù del fatto che, come vi abbiamo raccontato, in questi mesi sono stati interpellati diversi esperti e tutti hanno compreso la delicatezza della situazione. Nel dover agire per provare tutte le possibili soluzioni per lasciare libero M20 una delle azioni da mettere in campo su cui tutti gli esperti si sono trovati d’accordo è proprio la prova della traslocazione, dapprima nel Parco e poi, se non dovesse funzionare, eventualmente in territori più lontani. Abbiamo l’obbligo di attuare tutte le soluzioni possibili per garantire a J.C, un orso bruno marsicano, una vita libera.”

I primi passi di Juan Carrito tra i monti

Di seguito il video dei primi istanti dopo il rilascio dell’orsetto tra le nevi abruzzesi. “L’orso si è allontanato muovendosi verso il bosco. Qualche piccolo movimento goffo al risveglio dall’anestesia è assolutamente normale – riporta il PNALM – . Nei prossimi giorni, anche grazie al radiocollare GPS, sarà costantemente monitorato dal personale del Parco e dai Carabinieri Forestali. Ci auguriamo tutti che vada presto in ibernazione.”

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close