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L’orso Juan Carrito fa razzia di biscotti in una pasticceria di Roccaraso

Juan Carrito, il “cucciolo” ormai cresciuto dell’orsa Amarena, continua a combinare guai nel territorio del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise). Dalle scorribande nei pollai è arrivato nei giorni scorsi all’assalto di una pasticceria. Una vicenda che sembra uscita da un film della Disney, ma che in realtà, se da un lato inevitabilmente strappa un sorriso, dall’altro invita ancora una volta a riflettere sul problema degli orsi confidenti e delle difficoltà di convivenza tra uomo e orso.

L’orsetto goloso di biscotti

Nei giorni scorsi il Winnie The Pooh d’Abruzzo, complice anche la stagione di iperfagia dei plantigradi, in orario serale – generalmente le sue passeggiate in zona urbana iniziano dopo il tramonto – è stato attratto dall’odore di biscotti appena sfornati e si è avvicinato a una pasticceria di Roccaraso. Senza pensarci su due volte, ha sfondato una finestra, ha localizzato delle teglie cariche di biscotti fragranti e si è fatto una scorpacciata.

Stavolta non si è sentito male per indigestione, come avvenuto lo scorso agosto, dopo aver pasteggiato coi rifiuti lasciati dai turisti a Villalago, e ha proseguito il suo giro per Roccaraso, per placare ancora un po’ la fame alla ricerca di qualche frutto.

I proprietari della pasticceria hanno provveduto a informare i Carabinieri Forestali di Roccaraso che sono intervenuti mentre il ladro era ancora con le mani…nella teglia. Una volta che Juan Carrito ha abbandonato il campo, è iniziata la conta dei danni che saranno risarciti dal PNALM.

Qualche preoccupazione per l’arrivo dei turisti

Roccaraso rappresenta una delle località sciistiche più conosciute d’Appennino, e si sta preparando all’avvio della stagione sciistica e all’arrivo dei turisti. Inevitabile che la presenza di Juan Carrito preoccupi le autorità.

Come dichiarato a Repubblica dal sindaco Francesco Di Donato, nonostante la presenza dell’orso marsicano, animale simbolo dell’Abruzzo e del PNALM, sia una gioia per il paese “ora però serve un piano per gestire la sua presenza sul territorio. Ne ho discusso con i vertici del PNALM e si sta individuando la soluzione migliore“.

“I residenti in generale non sono spaventati ma un po’ di preoccupazione c’è – prosegue il primo cittadino – . Speriamo vada in letargo al più presto e che torni la tranquillità in modo da partire con la stagione invernale, attendiamo l’arrivo di tanti turisti. La soluzione? Può arrivare solo dal ministero dell’ambiente e dall’Ispra, Juan Carrito è più tutelato di noi. Se lo reputeranno pericoloso lo cattureranno”.

Quale sia la soluzione non si sa

Il PNALM non si è ancora espresso in maniera esplicita sulle eventuali soluzioni da adottare. A seguito della “simpatica” vicenda, ha invece preferito pubblicare su Facebook un post, all’interno della rubrica dedicata proprio a Juan Carrito, in cui si affronta il tema della convivenza con la popolazione di Roccaraso, per evidenziare quanto gli abitanti dei paesi abruzzesi interessati dal suo passaggio si stiano impegnando per rendere tale convivenza possibile. Gli stessi proprietari della pasticceria svaligiata hanno mostrato nei confronti dell’esemplare comprensione. “Paura? Questa incursione l’ho presa con il sorriso, mio marito un po’ meno. Metterò le inferriate alla finestra del laboratorio. Sappiamo che non aggredisce l’uomo, ma in un luogo chiuso potrebbe sentirsi braccato”, ha spiegato a Repubblica la titolare.

“Come avrete immaginato, negli ultimi mesi, a seguito dei fatti di Roccaraso Juan Carrito ha continuato a far parlare di sé – si legge nel post del PNALM – . Il suo frequentare il centro abitato in maniera così assidua ha attirato l’attenzione di molti e generato reazioni diverse tra le persone del luogo. Paura, disagio, ammirazione, ma soprattutto tanta curiosità. Come già affermato più volte ribadiamo quanto sia stato importante e piacevole trovare comunità responsabili e consapevoli nei paesi in cui Juan Carrito si è dato da fare. Il post di oggi vuole essere un ringraziamento ai cittadini di Pescina, di Collarmele, di Carrito, di Villalago, di Roccaraso, e di ogni altra frazione o paese interessato dalle attività di JC che hanno mostrato grande comprensione, spirito collaborativo, amore per l’orso e capacità di comprendere la delicata situazione.

“Per questo abbiamo deciso di condividere una bella lettera dedicata a Juan Carrito scritta a cuore aperto da Alessio Giancola, un ragazzo di Roccaraso – prosegue – . Una lettera che testimonia qualcosa di più grande del semplice amore per l’orso da parte di un giovane abruzzese. Crediamo e ci auguriamo di poterlo dimostrare sempre più con i fatti che intorno a questo orso si stia materializzando quel cambiamento culturale per il quale a lungo abbiamo lavorato e lavoriamo, insieme ad altri Enti e Associazioni coinvolte nella conservazione dell’orso. Crediamo, infine, che grazie a Juan Carrito e al suo continuo “danzare” in bilico tra il confine del “mondo selvaggio” e quello del “mondo umano”, noi dobbiamo acquisire la consapevolezza di quanto questo stesso confine sia fragile e insussistente e di quanto la sopravvivenza dell’orso sia legata alla nostra. Crediamo che il futuro dell’orso passerà attraverso parole come quelle di Alessio.”

“Sii libero Carrito”

Di seguito la lettera a firma di Alessio Giancola.

“Ciao J.Carrito, tu non mi conosci, anche se frequentiamo gli stessi luoghi, le stesse strade del mio paese e gli stessi sentieri e monti che lo circondano, io invece ti conosco perché tra noi sei diventato una star. Forse in silenzio mi hai anche visto passare e non mi hai voluto disturbare, proprio come avrei fatto io se mi fosse capitata la fortuna di incontrarti, mi piace pensarlo, perché sei un tipo discreto e non vuoi dare fastidio.

Unica cosa che adesso tutti ti cercano, tutti ti fotografano e fanno video, perché seppur senza dare fastidio sei diventato famoso frequentando quotidianamente le strade del mio paesino… sei il nostro amato Carrito.
Nonostante stai bene qui fra di noi ti chiedo di fuggire, si hai capito bene mio caro Carrito, fuggi lontano prima che l’uomo possa decidere che tu non sei adatto a fare l’Orso, tu forse non lo sai e hai fiducia nell’uomo, ce lo hai fatto capire in questi giorni, ma fidati di me e torna a correre sui monti distante da colui che oggi ti ama e domani ti potrebbe mettere sul banco degli imputati, usa il Lasciapassare Verde dato dalla tua natura wild e schiva che ti renderà realmente libero e spegni i riflettori.

Fallo per te, ma fallo anche per noi che ci siamo innamorati di te, così che un giorno magari i nostri sguardi si possano incontrare in qualche angolo sperduto della montagna e tu sorridendo mi saluterai e io ti ammirerò mentre maestoso ti allontanerai con quella tua tipica andatura caracollante. Sii libero Carrito”.

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