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Bisogna avere più paura dell’orso o delle fake news?

Sul territorio nazionale il numero di esemplari di orso bruno è in continua crescita. Un dato che al contempo rappresenta un vanto per l’Italia ma anche una fonte di qualche disagio. Sia sulle Alpi che nel cuore degli Appennini, dove l’orso bruno marsicano risulta in espansione numerica e geografica, non mancano episodi che dimostrano quanto la convivenza tra esseri umani e plantigradi sia delicata. Gli episodi di esemplari che si avvicinino ai centri abitati non sono affatto sporadici. E talvolta la cronaca lascia oltremodo perplessi. Come nel caso della coppia di coniugi del frusinate che si è ritrovata nelle scorse settimane faccia a faccia con un orso marsicano, in terrazza.

Situazioni che portano inevitabilmente a riflettere su come sarebbe più opportuno agire in simili circostanze, su cosa si rischia, su quanto un orso possa essere aggressivo. Riflessioni che si accompagnano alla diffusione di un crescente timore nella popolazione. In un tale contesto si assiste sui media allo sviluppo di due fenomeni che corrono in parallelo: da un lato la diffusione di consigli da parte di esperti di faunistica sul cosa fare e non fare in caso di incontro ravvicinato, accompagnati da dettagli informativi sull’etologia della specie, allo scopo di contenere l’allarmismo generale, e dall’altro il diffondersi delle temibili fake news.

Nei giorni scorsi il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si è sentito in dovere di intervenire per frenare l’ondata di terrore mediatico generata dal diffondersi di un video spacciato per testimonianza di un inseguimento ai danni di una donna da parte di un orso marsicano in Val Comino, in provincia di Frosinone.

C’è bisogno di informazione corretta

“Attenzione! – si legge nel post del PNALM – . Sta circolando nelle ultime ore un video, registrato da una telecamera di sorveglianza, in cui si vede un orso rincorrere una donna che era appena uscita dalla sua abitazione, costringendola a tornare indietro di corsa e a rifugiarsi in casa. Il video è stato condiviso su molti profili e pagine social ed è stato addirittura ripreso da un articolo online di una testata autorevole come il Messaggero. Contrariamente a quanto sostenuto dagli autori dei post e dello stesso articolo, la scena ritratta nel video non è accaduta in Val Comuno né in altre località del Parco, né tantomeno in Italia! Si tratta di un episodio accaduto il 27 ottobre scorso a Sinaia, una località montana della Romania e che era già stato protagonista di un’altra bufala, essendo stato erroneamente attribuito a Storo in Trentino.”

“Riteniamo che – prosegue il Parco – , in un momento così delicato per la conservazione dell’orso bruno marsicano, in cui il Parco e il suo personale sono a lavoro sul campo h 24 per tutelare questa specie, diffondere NOTIZIE FALSE in grado di alimentare ALLARMISMI tra la popolazione locale è un comportamento IRRESPONSABILE e INCIVILE. Capiamo perfettamente che alcune persone/pagine possono essere incolpevolmente “cascate” nella bufala, ma stentiamo fortemente a comprendere come una testata nazionale possa aiutare a diffondere una fake news del genere, dal momento che bastava digitare su google “orso insegue donna” per appurare l’inesattezza della segnalazione. L’ORSO HA BISOGNO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE DI OGNUNO DI NOI E L’INFORMAZIONE CORRETTA E TRASPARENTE NE È LA BASE!

Il video originale

Di seguito potete vedere il video nella sua versione originale, diffuso dai media rumeni.

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3 Commenti

  1. Per ora son piu’ da temere i truffatori del reddito di cittadinanza percepitori pure in loro nazione, con complicita’ di caf messi in piedi appositamente.La Guardia di Finanza li ha “fotografati”, a quando i milioni indietro ?Valli a pigliare, lì ci sonogliorsi che vi azzannano, non venite,marameo.

  2. “..stentiamo fortemente a comprendere come una testata nazionale possa aiutare a diffondere una fake news del genere..”
    Quesat sì che è bella!

  3. Io invece penso che non sia una fake news: il fatto è successo veramente anche se non in Italia. Ma aspettate e vedrete che gli orsi prenderanno confidenza anche da noi, è solo questione di tempo. Poi possiamo tranquillizzare la popolazione finché vogliamo.

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