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Contributi fino a 40mila euro per trasferirsi in montagna, al via il bando di Regione Piemonte

Come annunciato lo scorso agosto, la Regione Piemonte ha attivato un bando per l’assegnazione di contributi da 10mila a 40mila euro (per un totale di 10 milioni e mezzo di euro) per chi intende trasferirsi e acquistare una casa in uno dei suoi 465 comuni montani. Una buona occasione per chi desidera abbandonare la frenesia della città per abbracciare la vita più lenta dei borghi alpini.

Chi può partecipare al bando

Le candidature al bando regionale sono aperte dalle 12.00 di martedì 2 novembre e c’è tempo fino alle 12.00 del 15 dicembre 2021. Possono partecipare coloro che vivono in una località non montana e che si impegnano a acquistare (entro sei mesi) o recuperare un immobile (lavori da terminate entro 18 mesi) in un piccolo comune montano piemontese con meno di 5000 abitanti. È richiesto anche l’impegno a trasferirvi la propria residenza e a mantenerla per almeno 10 anni.

Possono inoltre presentare domanda i nati a partire dal 1955, coloro che sono nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto in graduatoria. Saranno inoltre avvantaggiate le domande per i comuni ad alta marginalità e chi lavora per almeno il 50% nella propria abitazione. Punti extra anche per chi ha un Isee entro i 20mila euro, chi ha almeno un figlio di massimo 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile oggetti del contributo. Previlegiate le soluzioni di recupero con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla regione Piemonte, che prevedono l’uso di materiali tipici del territorio, ma anche a chi affida i lavori a imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per partecipare: https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande
Per maggiori informazioni: Bando Residenzialità in montagna

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4 Commenti

  1. Burocrazia Creativa:..da 10 a 40 mila…nati dal 1955, previlegiati i nati dopo il .Isee, numero figli e.ecc clausole varie et dulcis in fundo…LAVORI DA TERMINARE ENTRO 18.. MESI CON FINITURE TRADIZIONALI.( BASTANO I 40 MILa MASSIMI? O devono essere già ricchi in partenza??)MA DOVE CAVOLO LI TROVANO TANTI OPERAI ESPERTI SE SCARSEGGIANO PERSINO PER L’ECOBONUS,SE LE SCUOLE professionali triennali PER CARPENTIERE E MURATORE SONO SNOBBATE DA GENITORI ANSIOSI DI AVERE FIGLI LICEALI ?
    Si scrive decreto senza avere l’occhio sulla realta’.MEGLIO SAREBBE AVERE ATTIVITA’ GIA AVVIATA IN BORGO , AUTOFINANZIARSI, AVERE LAVORO BEN RETRIIBUITO E FARE DI TASCA PROPRIA SENZA L’ALITO DEI CONTROLLI E CLAUSOLE BUROCRATICHE SUL COLLO.(POI ci SARANNO FARMACIA, UFFICIO POSTALE, BANCOMAT O BANCA, MEDICO DI BASE pure pediatra, .LI CREIAMO PER DECRETO??

  2. Il rischio è quello di portare fuori dalla città dei “cittadini” che inseguono un utopia:vivere fuori dalla città. Poi, magari, non si adattano e cominciano a pretendere la costruzione di marciapiedi, l’asfaltatura delle strade, la pubblica illuminazione etc. Poi magari non sopportano la neve, più copiosa che in città, e ne pretendono l’immediata rimozione dalle strade. Poi magari non sopportano il suono delle campane, il canto del gallo ed i rumori e gli odori degli armenti. Inoltre occorre mettere in conto la mancanza di servizi e il rischio di maggior inquinamento dovuto al pendolarismo veicolare. Una cosa è andare in montagna per diletto, altro é viverci ogni giorno.

  3. Che ci fai con 40 mila euro?? Per avere un progetto approvato se li cucca solo una perizia geologica sismologica strutturale con adeguamenti obbligatori.

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