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Via dalla città! Dalla Regione Piemonte contributi per trasferirsi in montagna

Voglia di ritmi più lenti e in armonia con la natura? Di luoghi incontaminati in cui respirare a pieni polmoni e far crescere i propri figli in libertà? Di un posto diverso dove continuare il proprio lavoro, sempre più connesso e smart, o in cui iniziare magari una nuova attività? Cambiare vita si può. E la Regione Piemonte vuole aiutare chi lo desideri a farlo, lanciando una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.

Una promessa mantenuta per la montagna

La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”.

L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria.

Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte –. Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci”.

Il bando verrà pubblicato il 1° settembre 2021 sul sito della Regione Piemonte, sezione Bandi, e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande; per presentarle ci sarà tempo fino a fine di dicembre 2021.

Si può partecipare da tutta Italia

Chi risiede in un centro urbano in Italia e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, potrà aderire ad un bando della Regione Piemonte che offre contributi da 10 a 40 mila euro. Il bando stanzia complessivamente 10 milioni di euro.

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato.

Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci  anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

I Comuni protagonisti del bando

In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte o scaricarli qui.

Il Piemonte punta alla rinascita delle Terre Alte

Una misura che non resterà isolata e che si aggancia in modo sinergico ad un altro bando che la Regione Piemonte lancerà in autunno per incentivare la nascita delle “botteghe dei servizi” con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza.

Insieme al bando residenzialità – afferma ancora il vicepresidente Carosso – stiamo lavorando con le Unioni montane all’individuazione di importanti azioni per le nostre ‘botteghe dei servizi’, volte a contrastare la desertificazione commerciale nei paesi montani e, di conseguenza, a garantire agli abitanti di queste zone la fruizione di beni e servizi che ne migliorino la qualità della vita”.

Uncem esprime soddisfazione

“È molto importante che la Regione Piemonte avvii il 1° settembre il bando dotato da 10 milioni di euro affinché chi risiede in un centro urbano e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5mila abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, possa ricevere un contributo da 10 a 40 mila euro – afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte . Avevamo come Uncem proposto a tutte le Regioni italiane di lavorare in questa direzione, percorsa per prima, con successo dall’Emilia-Romagna. Oggi il Piemonte investe 10 milioni su una occasione di crescita sociale ed economica dei territori e insieme lavoriamo come Uncem per promuovere il bando, ma soprattutto per far sì che le nuove residenze, che si spostano negli Appennini e nelle Alpi dalle zone urbane, portino a una crescita delle comunità. E generino sviluppo, inclusione, incontro. In una parola, questo bando ci auguriamo possa costruire nuove comunità. Quelle che rigenerano i territori. Comunità”.

“Ringrazio il Presidente Cirio, il Vicepresidente Carosso, il Direttore Crotta e il Dirigente del Settore Montagna Musolino – evidenzia Colombero – Abbiamo dato il nostro supporto come Uncem nella stesura del bando, che segue quello per le ‘Botteghe dei servizi”, case della comunità. Dobbiamo evitare insieme che vi siano solo trasferimenti di residenza che poi sarebbero effimeri. Comuni e Unioni montane di Comuni possono lavorare per dare forma e sostanza a questa operazione. Nuove residenze devono generare comunità e opportunità. Ne abbiamo bisogno”.

“Siamo convinti che la rigenerazione del patrimonio, alla quale lavoriamo da 15 anni – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – possa avere una buona spinta in questa misura, unita al Superbonus. Dobbiamo lavorare per sostenere chi vuole aprire un’impresa e per generare comunità. Questo passa da una nuova consapevolezza da parte di chi si trasferisce, da un nuovo senso di appartenenza, dal ‘Compra in Valle, la Montagna vivrà’, da un nuovo impegno di democrazia grazie agli Enti locali. E anche dall’uso positivo delle risorse economiche che Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Fondi strutturali mettono a disposizione. Gli impegni di Regione Piemonte e Regione Emilia-Romagna sono positivi, come anche quello di Regione Lombardia per la rigenerazione del patrimonio dei borghi e dei centri storici. Oltre ogni retorica dei borghi e dei paesini, proviamo a costruire ‘montagna viva’, a beneficio del Paese intero“.

Le altre Regioni prendano esempio

“Come Vicepresidente nazionale Uncem, auspico che anche la Regione Lazio e tutte le Regioni italiane accolgano l’iniziativa promossa dall’Unione nazionale Comuni Comunità Enti Montani sul recupero di immobili e sui reinsediamenti nei piccoli Comuni montani con meno di 5000 abitanti – ha dichiarato Flavio Cera, Vicepresidente nazionale Uncem e Sindaco di Bellegra (RM) – . In questi giorni, Regione Piemonte ha predisposto un bando da 10 milioni di euro affinché chi risiede in un centro urbano e intende acquistare o recuperare un immobile in un Comune montano, da rendere prima casa trasferendovi la residenza, possa ricevere un contributo da 10 a 40 mila euro. Questa iniziativa che Uncem ha proposto a tutte le Regioni italiane può rappresentare un’occasione di crescita e sviluppo sociale-economico in grado di rigenerare i territori montani. Lavoreremo insieme ai Sindaci e ai rappresentanti di Uncem Lazio per indirizzare anche la nostra Regione ad adottare questo utile provvedimento”.
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3 Commenti

  1. Darei la precedenza a dipendenti statali, regionali, comunali ecc che forniscono servizi :Insegnanti, Postali, Medici di base, magari con edifici restaurati e concessi inaffitto ad equo canone o in conto vendita..seguono imprese ed altre attivita’ che hanno bisogno di una rete diservizi.Uno sportello bancario non guasta .

    1. Non preoccuparti Albert, ci andranno proprio dipendenti statali, regionali, comunali e figli di papà. E non sportelli di banca ma bancari, tutta gente da culo sulla sedia e 16 mensilità all’anno.
      In pratica un continuo su e giù di macchine. Altro che chiudere i passi dolomitici!

  2. Adesso ci sarebbero da piazzare profughi afghani, gente avezza alla Montagna…non si sa mai che accettino di ripopolare e portare nuove idee ed attività e si diano da fare.

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