Trekking

8 mesi sul Sentiero Italia CAI, Elia Origoni ce l’ha fatta

“Da 23 anni nessuno riusciva in questa impresa”

Elia Origoni ce l’ha fatta! Il camminatore varesotto ha completato il suo viaggio lungo il Sentiero Italia CAI. Otto mesi dopo la partenza da Santa Teresa di Gallura ha raggiunto Muggia (FVG), in mezzo Sardegna, Sicilia, Appennino e Alpi.

Esperienze vissute sui sentieri, incontri, tramonti e albe da ricordare, ma anche qualche piccolo incidente e una slavina ai piedi del Monte Prado, in Toscana. Tutto sembra perso per il trekker, entrato nel team Lafuma Outdoor Sentinels, quando viene travolto dalla massa nevosa resa instabile dai caldi primaverili. Ma dopo un breve periodo di stop e una riabilitazione portata avanti a tempo di record Elia è tornato nel luogo dell’incidente per riprendere il cammino. Dalla Toscana alle Alpi, con i loro dislivelli impegnativi e con i primi venti autunnali. Percorsi che il protagonista conosce dal 2015 quando le ha percorse a piedi, anche se in senso contrario. Marittime e Cozie, poi i grandi Quattromila e le Dolomiti calcaree. Oltre, le aspre Giulie e infine il mare. Quel mare che Elia ha vissuto appieno perché il suo lungo viaggio attraverso l’Italia ha voluto che fosse a impatto zero. Dalla Sardegna alla Sicilia è andato a forza di remi e così anche dalla Sicilia alla Calabria, attraverso lo Stretto di Messina.

“Da 23 anni nessuno riusciva in questa impresa” ha dichiarato il vicepresidente generale del CAI Antonio Montani, commentando quanto compiuto da Elia. “Dopo le esperienze degli anni Novanta lui è il primo a percorrere integralmente il Sentiero Italia. Elia è oggi testimone della bellezza degli oltre 7200 chilometri del Sentiero e anche del fatto che questo viaggio, anche preso a piccoli pezzi, può rappresentare non solo una scoperta culturale e ambientale ma anche una grande avventura. Il Sentiero Italia CAI è infatti destinato a tutti, anche a chi desidera cimentarsi in un’impresa atletica e ama camminare in montagna”.

Elia, 8 mesi dopo la partenza dalla Sardegna eccoti finalmente alla conclusione di questa grande esperienza. L’arrivo immaginato si è concretizzato nella realtà?

“L’arrivo è stato entusiasmante. In generale gli ultimi giorni me li sono presi con calma. Tappe più corte e dislivelli minori mi hanno lasciato la possibilità di camminare guardandomi attorno e assorbendo gli ultimi passi. È stato tutto molto rilassante e sereno, fatto con i giusti tempi.”

In questi otto mesi non hai mai utilizzato il gps per orientarti, corretto?

“Ne ho portato uno con me, tenuto acceso nello zaino. L’ho utilizzato esclusivamente per tracciare quanto fatto nella giornata e avere così a sera un’idea precisa dell’itinerario, dei chilometri e del dislivello percorsi. Per orientarmi non l’ho mai utilizzato, ho invece fatto largo impiego delle cartine.”

Scelta oggi non comune, come mai questa decisione?

“Forse proprio perché si tratta di una scelta non comune. Oggigiorno siamo abituati a muoverci sfruttando principalmente l’elettronica. Molta gente fa affidamento solo su quella, ma l’imprevisto è dietro l’angolo. Il gps può scaricarsi, oppure può perdere il segnale. Bastano poche nuvole in cielo perché la precisione sia di 20 o 30 metri. Una localizzazione che in alcuni luoghi non è per nulla accurata. Inoltre questo gap in altezza è 3 volte tanto, significa avere un errore di 30 o 50 metri sulla quota. Se siamo persi in ambiente bisogna avere dati precisi.”

Torniamo sul sentiero, cos’ha significato percorrere questo lungo itinerario?

“È stata un’avventura unica. Grazie al Sentiero Italia ho avuto l’opportunità di scoprire praticamente tutte le montagne del nostro Paese, un passo alla volta. Penso di aver trovato il giusto compromesso tra la componente sportiva e la scoperta dei luoghi, anche se ho segnato sulla carta diversi luoghi in cui vorrei tornare nei prossimi anni, per scoprirli e visitarli con più calma.”

Quindi consiglieresti il Sentiero Italia a tutti gli appassionati?

“Assolutamente! È un percorso eccezionale, unico nel suo genere. Spero che tante persone possano trovare la giusta motivazione per mettersi in cammino e iniziare la scoperta di questo grande itinerario.”

Oggi è interamente percorribile?

“Si, penso sia percorribile al 100%. Forse solo un paio di tappe si presentano con qualche difficoltà. Io non ho fatto le varianti, quindi non conosco quella porzione di itinerario, ma non credo che si presentino con condizioni molto diverse dal resto dell’itinerario.”

Camminando hai immaginato come raccogliere questa esperienza?

“Mi sono venute molte idee. Spero di riuscire a tirarci fuori qualcosa di editoriale, per lasciare una traccia.”

Hai già in mente qualche nuovo progetto?

“Non ancora. Per ora ho un contratto di lavoro che mi aspetta a casa, una grande fortuna.”

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