News

Il lago di Sorapiss si sta prosciugando. E va bene così!

Nei giorni scorsi sulla pagina Facebook del Rifugio Alfonso Vandelli di Cortina d’Ampezzo è stata pubblicata una foto del lago di Sorapiss, a un primo sguardo preoccupante. Lo specchio d’acqua incastonato tra le Dolomiti Ampezzane a 1923 metri di quota, appare infatti quasi prosciugato. Il turchino intenso delle acque, che attira ogni estate folle di turisti, sembra sbiadire. Il messaggio a corredo dell’immagine recita: “Queste sono le condizioni attuali del lago. Purtroppo è il segnale che l’estate sta volgendo al termine”.

“Mi dispiace tantissimo”, commenta qualcuno. Ebbene, non c’è affatto da dispiacersi. L’estate sta finendo, e come ogni anno, il lago è bene che perda parte della sua acqua e della sua bellezza.

Il lago di Sorapiss è infatti un bacino di origine glaciale, alimentato dalle acque di scioglimento dei ghiacciai del Gruppo del Sorapiss. Raggiunge il massimo riempimento, e il culmine del suo splendore, nei mesi estivi, come conseguenza dell’incremento di acqua che scende da monte. L’inizio della fase fisiologica di ritiro si verifica invece in concomitanza con l’abbassamento delle temperature a fine estate. Questo avviene se i ghiacciai stanno bene, come sottolineato da Emilio Pais, gestore del Vandelli, in una intervista rilasciata al Corriere delle Alpi.

“Il lago, infatti, vive sulla pelle del ghiacciaio, che quest’anno si presenta decisamente migliore rispetto al recente passato – dichiara Pais – . Significa che il clima è stato buono, con poche piogge e temperature meno alte del solito. Con l’arrivo del freddo il lago inizia inesorabilmente a ritirarsi”.

Il lago non sta dunque scomparendo. Nel corso dell’inverno, quando la superficie delle acque residue andrà incontro a congelamento, sarà ancora magico seppur in modo differente da come siamo abituati a vederlo in estate.

Unica brutta notizia è “che l’estate ormai sta volgendo al termine – come chiarisce Pais – e per noi del rifugio si avvicina il momento della chiusura. Torneremo in primavera, quando ad aspettarci ci sarà un lago nel frattempo nuovamente vivo e colorato”.

Turismo nel rispetto della natura

Accanto ai cambiamenti climatici, che potrebbero alterare i regolari cicli di riempimento e ritiro del meraviglioso specchio d’acqua, il lago di Sorapiss si trova da anni ad affrontare un altro nemico: il turismo irresponsabile. Nel 2019, a causa del sempre crescente numero di turisti irrispettosi della natura, il sindaco di Cortina d’Ampezzo si è ritrovato costretto a emanare una ordinanza con cui vietare la balneazione.

Nel 2018 Mauro Corona denunciava: “Il lago è invaso da scalmanati:ragazzini che si tuffano, neanche si trovassero in un parco acquatico, gente che fa il bagno sui materassini gonfiabili e che lascia ogni genere di rifiuti sulle rive o sui sentieri. E poi il chiasso, non so manco come definirlo tutto quel chiasso”. E aggiungeva: “Sono ignoranti: l’altro giorno sentivo una donna sostenere con convinzione che il colore turchese dell’acqua del Sorapiss era innaturale, che ci buttano dentro degli additivi chimici per renderla così, follie”.

Una situazione difficile da digerire, non solo per lo scrittore ertano ma per tutti gli amanti delle montagne, di fronte alla quale Corona aveva proposto una soluzione drastica, un daspo per la montagna: “Chi viene sorpreso a imbrattare o ad assumere atteggiamenti incivili si vedrà comminare una multa salata ma anche un foglio di via dall’intera zona. Occorre impedire a chi si comporta male di rimettere piede sulle nostre vette”.

Emilio Pais porta buone notizie anche su questo fronte. Nella medesima intervista al Corriere delle Alpi ha infatti dichiarato che, rispetto agli anni precedenti, le cose sono andate decisamente meglio questa estate: “La gente, soprattutto i più giovani, hanno preso consapevolezza dell’importanza del rispetto della natura. La situazione quotidiana attorno al lago e lungo i sentieri si è presentata migliore rispetto al passato.”

Interessante è il ritratto del turista consapevole fornito dal rifugista: “Mi sento di dire che i migliori, coloro che meritano per questo di essere elogiati, sono stati gli under 30. I peggiori? Mi duole dirlo ma abbiamo avuto, parlo in questo caso della gestione del rifugio, tanti problemi con gli over 60. Persone adulte che, davanti alla richiesta di presentare il green pass prima di accedere all’interno dei locali, hanno offerto il peggio di sé. Chi dovrebbe dare l’esempio, purtroppo, in determinate circostanze non lo ha fatto e ciò ha rappresentato un doppio dispiacere per il sottoscritto, in qualità di persona adulta e di gestore di un rifugio”.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close