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“Un nuovo respiro”. Sulle Alpi svizzere un graffito effimero che unisce cielo e terra

Il land artist francese Saype, pseudonimo di Guillaume Legros, non smette mai di meravigliare. Dopo averlo visto all’opera sulla neve nella stagione invernale, eccolo tornare in azione in quota, per realizzare un nuovo graffito effimero sull’erba, che sarà possibile ammirare fino a metà settembre sulle pendici del Moléson, la montagna emblematica delle Alpi friburghesi, nella località svizzera di Moléson-sur-Gruyères. Il titolo è “Un nouveau souffle” (un nuovo respiro) e il protagonista è un bambino che a un primo sguardo distratto sembra giocare con le bolle di sapone. A guardar bene non si tratta di boll ma di nuvole. Piccole nubi che raggiungono la cima del Molèson, realizzando così un continuum con quelle reali che circondano e sormontano la vetta.

Un nuovo respiro

Come si legge nella descrizione dell’opera, fornita sulla pagina ufficiale dell’artista, il dipinto misura 1500 metri quadrati ed è stato realizzato sull’erba utilizzando pitture eco-friendly. Ci siamo ritrovati tutti almeno una volta a fissare le nuvole, immaginando facce, animali storie e ipotesi sul nostro futuro. Oggi più che mai abbiamo bisogno di prospettive nuove e fresche: reinventare noi stessi, creare un nuovo mondo e una nuova immaginazione. É questo momento privilegiato di pensiero e creazione, in cui il tempo pare fermarsi, che ho voluto catturare. Ognuno troverà i propri simboli nelle nuvole e nei sogni che questo bambino soffia in direzione di ciascuno di noi.”

Un concetto che rimanda al primo dipinto attraverso il quale abbiamo scoperto questo mago della land art: “Beyond crisis”. Un’opera realizzata a Leysin al termine del lockdown del 2020, in cui era raffigurata una bambina intenta a guardare l’orizzonte, dopo aver disegnato sull’erba un girotondo di uomini, donne e bambini stilizzati, a rappresentare un mondo in cui, al termine dell’emergenza, sarebbe stato necessario guardare tutti insieme in una sola direzione, verso un nuovo orizzonte.

Una idea nata con la testa tra le nuvole

L’opera è stata realizzata su invito del Rotary Club di Bulle, cittadina in cui l’artista ha vissuto per 3 anni. “Ho vissuto a Bulle per tre anni e ho notato che il Moleson è spesso circondato da nuvole”, ha dichiarato al quotidiano svizzero la Liberté, spiegando da dove sia nata l’idea.

Come arrivare

“Chi è più sportivo può raggiungere l’opera a piedi – si legge sul sito www.moleson.chmentre coloro che sono meno allenati possono prendere lo ski lift aperto ogni giorno dalle 9 del mattino alle 6 del pomeriggio, fino alle 11 di sera dal martedì al sabato.”

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